Festa di Santa Rosa: il trasporto della #Macchina# (prima parte)

Miniatura della scheda Festa di Santa Rosa: il trasporto della #Macchina# (prima parte)
  • Regione: Lazio
  • Provincia: VT
  • Comune: Viterbo

Descrizione

Il trasporto inizia dalla #mossa a San Sisto#. Qui viene impartita la benedizione in "articulo mortis" (come protezione ed aiuto) dal Vescovo ("la benedizione di Santa Rosa accompagni i vostri passi") ed il capo-facchino chiama i facchini a prendere il proprio posto sotto la macchina. Il rito della chiamata ha un preciso ordine: dalle #stanghette posteriori# alle #spallette aggiuntive destre e sinistre# (22 facchini), seguite dalle #spallette fisse destre e sinistre# (16 facchini) e dalle sette file di #ciuffi# , ciascuna di 9 facchini (all'ultima alla prima), per completare con le #stanghette posteriori# (queste #stanghette# sono state aggiunte alla #Macchina# dopo il fermo del 1967 e sono composte di 6 facchini ciascuna. Dopo la chiamata il capo-facchino invita tutti a manifestare l'unanime volontà del trasporto (#Sete tutti d'en sentimento?#). Ricevuta la corale e tonante risposta affermativa, seguono i tre ordini rituali: #Sotto col ciuffo e fermi# ripetuto una seconda volta: #fermi#; "per calmarli", spiega un ex facchino che segue la diretta e commenta i vari momenti, perché il desiderio di cominciare è adesso all'apice. Poi arriva il #sollevate e fermi# (tanto atteso: "la macchina è sollevata con tanta forza che si alza di cinque centimetri" sopra le spalle dei facchini tanta è la tensione accumulata). Al terzo ordine: #Santa Rosa, avanti!#, la #Macchina# lascia il ponteggio ed affronta il primo tratto della strada. Il primo tratto Via Garibaldi-Piazza Fontana Grande è lungo 240 metri con un dislivello di 20 metri: il maggiore del percorso. Il peso, in questo tratto, cade soprattutto sulle prime file, fino a Piazza Fontana Grande, la prima tappa. La difficoltà è data sia dalla pendenza che dalla strettoia di accesso alla Piazza. La #Macchina# deve 'spostarsi lateralmente' per entrare nella Piazza, sfiorando la Fontana. La sosta è festeggiata come un test di "portabilità" della macchina. Il capo-facchino guida le operazioni per #posare# la #Macchina# sui cavalletti, poi chiama fuori i facchini. Tra l'ovazione della piazza, la #Macchina# emette "fumi" che cadono dall'alto, come da un incensiere, sulla folla che applaude. I facchini festeggiano con abbracci e foto sotto la #Macchina#. Dopo il breve riposo, il capo-facchino chiama nuovamente ognuno al suo posto sotto la #Macchina#. Il secondo tratto, da Piazza Fontana Grande a Piazza del Comune, è lungo 270 metri con un dislivello di circa 15 metri. La difficoltà di questo tratto sta nel fatto che è più lungo (ed il più veloce) dell'intero percorso (che misura 1200 metri circa). La #Macchina# percorre l'intera Via Cavour "ballando" sulle spalle dei facchini ad ogni passo: significa, spiega il commento televisivo, che si comporta bene, risponde allo sforzo dei facchini, perché quel moto sussultorio concede attimi di respiro e rende dinamico e spedito il passo. La strada sembra "non finire mai", dicono concordi i facchini; la folla enorme esulta e accompagna con cori e grida il passaggio. Dinanzi alla sede della Provincia, dove la macchina si arrestò nel 1967, il capo-facchino incita al grido rituale di #Evviva Santa Rosa!#. L'ultimo tratto è reso difficoltoso da un dosso che fa gravare su ogni fila una #accollata# (cioè un brusco schiacciamento delle vertebre). Guidata dal capo-facchino la #Macchina# entra nella Piazza del Municipio, dove compie uno scenografico giro (#girata#) su se stessa, per posizionarsi in direzione del tratto successivo. La #Macchina# viene posata sui cavalletti; i facchini escono fuori e una nuova pioggia di incenso cade sulla folla che applaude. Politici ed autorità civili escono a complimentarsi con i facchini dal Palazzo del Comune.

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