Festa di Sant’Efisio: processione da Pula a Cagliari

Miniatura della scheda Festa di Sant’Efisio: processione da Pula a Cagliari
  • Regione: Sardegna
  • Provincia: CA
  • Comune: Pula

Descrizione

E’ l’ultimo dei quattro giorni della Festa di Sant’Efisio e di buon mattino, a Pula, viene celebrata una Messa in suffragio dei #Guardiani# defunti. Poi il simulacro viene sistemato sul #cocchio# e inizia così il lungo viaggio di ritorno alla volta di Cagliari. Si ripercorre ancora la Strada Statale n° 195 e verso le dieci si entra a Villa San Pietro dove è prevista una particolare sosta in casa Atzori, ormai divenuta tradizione. Questa fermata si caratterizza per un originale spuntino: un piatto di fave fumanti accompagnate anche ad altre pietanze, che i padroni di casa offrono ai pellegrini. Lasciata Villa San Pietro, il corteo dei fedeli riprende il cammino lungo la Statale e a mezzogiorno circa arriva a Sarroch. Il Santo viene accolto come al solito con un allegro saluto della banda musicale, il rituale de #sa ramatura# e le bandierine colorate che addobbano le principali vie cittadine. A Sarroch il ritorno del Santo viene celebrato come una giornata festiva, alla stregua dei festeggiamenti per Santa Vittoria: santo patrono della cittadina industriale, ormai anche a vocazione turistica. Verso mezzogiorno, il corteo parte da Sarroch passando lungo la strada che lambisce il distretto industriale. Dai capannoni e dalle raffinerie di petrolio il passaggio del Santo viene accolto con il tradizionale tappeto di rami e petali sul fondo stradale e da un caloroso applauso degli operai. All’ora di pranzo, si effettua una sorta di sosta tecnica a Villa d’Orri, dove il simulacro viene sistemato nella cappella padronale e ai pellegrini viene offerto un frugale pasto. Inoltre i #Carradori# sostituiscono la coppia di buoi con altri due freschi e riposati. Quindi il corteo passa ancora a Su Loi e per Maddalena Spiaggia. Da qui il #Cocchio di campagna# viene trainato su un mezzo militare fino alla lunga fermata di Giorgino presso la famiglia Ballero, dove il Simulacro viene rivestito con gli abiti di gala, i preziosi ex voto, e infine viene sistemato sul lussuoso #Cocchio d’oro# di città per l’ultimo tratto di processione. Ormai la giornata volge al termine, Cagliari è pronta ad accogliere con gioia sommessa la lunga fila di devoti che accorrono da vari centri del Campidano per omaggiare il Santo, e verso le nove di sera iniziano a sfilare per la città i primi gruppi di devoti in abiti tradizionali. I rituali conclusivi della festa appaiono pregni di antiche suggestioni: vengono continuamente intonati da voci femminili e maschili, in lingua campidanese, #goccius# e rosari cantati. Le luci cittadine sono basse e le innumerevoli candele accese conferiscono alla processione un fascino irreale, fuori dal tempo. Poi, di seguito, passano numerosi cavalieri, anch’essi abbigliati con vesti tradizionali. Come di consueto, il corteo viene chiuso dalla #Guardiania#, dall’#Alter nos#, dai Confratelli e dalle Consorelle e, da ultimo, il #Cocchio di gala # con #Efis#, preceduto dal suono delle #launeddas#. Il percorso è leggermente più breve del Primo maggio e si procede in senso inverso, in direzione Stampace. Una volta sistemato il #Cocchio# al centro della navata si celebra una breve Messa, alla fine della quale il Presidente dell’Arciconfraternita del Gonfalone, o #Primo Guardiano#, da lettura del rituale annuncio, pronunciando le seguenti parole: «Reverendissimo Monsignor Canonico, delegato dal Capitolo Metropolitano e Illustrissimo Signor Alter nos, rappresentante la Municipalità , potete informare che oggi, 4 maggio 2011, il voto è stato sciolto. Così sarà fino a quando il Signore per intercessione della Beata Vergine del Riscatto e del Beato Martire Efisio, vorrà continuare a guidare l’Arciconfraternita e la sua Guardiania. # A tottus, Atrus annus#!! ». In segno di commiato i fedeli intonano a cappella il #gocciu ‘e Sant’Efis#. Ormai è mezzanotte inoltrata e i #Guardiani#, i Confratelli e le Consorelle si salutano con un abbraccio sussurrandosi: “Atrus annus” Il Santo rimarrà dentro il #Cocchio di gala#, nella Chiesa di Stampace, fino al 25 di maggio per il novenario di chiusura. #Atrus annus#!!

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