Processione del Cristo Morto di Gubbio: preparazione degli apparati processionali

Miniatura della scheda Processione del Cristo Morto di Gubbio: preparazione degli apparati processionali
  • Regione: Umbria
  • Provincia: PG
  • Comune: Gubbio

Descrizione

La sera del Mercoledì Santo i membri della Venerabile Confraternita di Santa Croce della Foce, alcuni accompagnati dalle proprie famiglie, si riuniscono all’interno della chiesa omonima per preparare gli apparati processionali e allestire i simulacri della Madonna e del Cristo Morto. Si inizia con il baldacchino del Cristo Morto, che viene montato, poi sollevato, con un sistema di corde e carrucole, e quindi fissato al soffitto del presbiterio. Lì resterà sino al Venerdì, quando verrà calato a sormontare il cataletto del Cristo Morto durante la Processione. In seguito nel presbiterio viene approntato il cataletto, con relativa pedana inclinata, poi rivestito da drappi neri con ricami dorati. Dalla teca di vetro soprastante l’altare maggiore vengono estratti rispettivamente i simulacri del Cristo e della Madonna, accompagnati dalle preghiere intonate dal parroco di San Martino, don Lucarini. Il simulacro della Madonna viene montato su un piedistallo che reca nella parte posteriore un ornamento a forma di raggiera in legno dorato. Il simulacro del Cristo viene posto sul cataletto, dotato di struttura a raggiera in legno dorato applicata dietro alla testa, di un guanciale per il capo e di un piccolo cuscino per i piedi, vestito con un gonnellino nero e oro e infine coperto da un sottile velo di lino ricamato. Però la preparazione avviene nei giorni precedenti, e i confratelli, iscritti alla Confraternita, si impegnano a curare tutta la preparazione della Processione. Soprattutto questo avviene di Mercoledì, dopo la chiusura della chiesa per le Quarant’Ore, avviene la preparazione all’interno della chiesa di tutti gli elementi e di tutti gli arredi processionali, che poi vanno portati in processione. E quindi si tratta di sistemare il Cristo Morto, si tratta di sistemare la statua della Madonna. Il Cristo Morto è impegnativo perché bisogna preparare il cataletto, bisogna preparare il baldacchino, son tutte parti molto belle, perché son tutti legni intagliati e dorati, per cui vanno maneggiati con notevole cura. Ecco l’impegno dei confratelli nella preparazione della Processione” (Paolo Salciarini). “Dalla Domenica delle Palme fino al Mercoledì sera c’erano Le Quarant’Ore. Ricordo che l’altare maggiore arrivava a essere adornato da 250-280 candele e da vasi di fiori. Alla sera del Mercoledì Santo tutto veniva guastato, tutti i candelieri venivano riposti, perché la chiesa doveva essere spoglia, anche le panche. Rimanevano solo, me lo ricordo bene, i candelieri dei 6 altarini; ogni altarino aveva una croce, questa veniva coperta da un drappo violaceo. (…) In chiesa c’è un’urna di vetro che conserva il Cristo, il vetro veniva coperto da una tela che rappresentava una Crocifissione. Il Crocifisso e la Madonna venivano tolti (la tela veniva tirata su con una carrucola). Ai fianchi della tela c’erano due colonne che venivano decorate con piante di leccio come addobbo. Veniva montato il baldacchino e il Cristo veniva portato in chiesa” (Paolo Minelli).

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