Processione del Cristo Morto di Gubbio: bacio del Cristo Morto

Miniatura della scheda Processione del Cristo Morto di Gubbio: bacio del Cristo Morto
  • Regione: Umbria
  • Provincia: PG
  • Comune: Gubbio

Descrizione

A partire dalla mattina del Venerdì Santo i fedeli eugubini si recano presso la chiesa di Santa Croce della Foce per adempiere al bacio del Cristo Morto, accompagnato dall’offerta di violette. La scelta della violetta è legata alla stagionalità ma anche al suo colore, simbolo di lutto. Oltre alle violette vengono offerti anche semplici fiori di campo. Nell’arco della giornata del Venerdì Santo fino alle 19, orario d’inizio della Processione, sfilano dinnanzi al Cristo Morto un gran numero di fedeli, che in buona parte poi parteciperanno alla Processione. “Si iniziava a baciare il Cristo il Giovedì Santo. Allora, prima della riforma, prima degli anni ‘60, l’apertura della chiesa era alle 6 di mattina. Prima la chiesa veniva aperta da mio nonno, poi da mio padre. (…) Una caratteristica interessante: il Giovedì Santo era la giornata della campagna. Venivano dalle frazioni a N di Gubbio (8/10 km da Gubbio), scalzi con le scarpe in mano ma non per penitenza, sulle scale della chiesa si mettevano le scarpe, non era per devozione ma per prevenirne l’usura. Erano tutte vestite benissimo e avevano sempre un mazzolino dei fiori, perché il mazzolino veniva posto a fianco del cataletto, poi dopo il famoso fiorellino era benedetto perché era stato a contatto, a fianco della statua” (Paolo Minelli). “Da ragazzo ero colpito dalla grande partecipazione della folla. Sin dalle prime ore del mattino vi era una grande affluenza dalle campagne: i ragazzini venivano portati a baciare il Cristo Morto e poi alla Processione. Ricordo che la mattina veniva aperta la chiesa (sia Venerdì che Sabato) e le donne dalle frazioni portavano mazzi di fiori di campo o che coltivavano nei loro giardini, nei loro orti e li donavano, ponendoli ai piedi del Cristo Morto prima di baciarlo. Erano sempre le prime ad arrivare in città per omaggio al Cristo Morto e la Madonna” (Pierdomenico Mancini).

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