Pesca del pesce spada nello Stretto di Messina
- Regione: Sicilia
- Provincia: ME
- Comune: Messina
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Descrizione
Dalla cima dell'albero di una feluca, lo #ntinneri#, l'avvistatore, scruta una porzione di acque dello Stretto di Messina. Gli altri pescatori attendono stesi in un'imbarcazione più piccola, il #luntro#, alcuni guardando nell'acqua, altri riposando o reggendo i remi. Quando un grande pesce spada affiora in lontananza, lo #ntinerri# dà il segnale urlando e indicando con il braccio la direzione ai pescatori, che immediatamente si dispongono ai loro posti sul #luntro#. Quattro pescatori iniziano a remare vigorosamente, mentre la vedetta, #u farirotu#, si posiziona sull'albero del #luntro# e il #lanzaturi#, il fiocinatore, si colloca in piedi sull'estremità anteriore dell'imbarcazione. Inizia l'inseguimento. La vedetta suggerisce ai rematori la direzione da imprimere al #luntro#, urlando le direzioni e seguendo i suggerimenti dello #ntinneri#, che dall'alto dell’albero della feluca continua a urlare la posizione dei pesci. Quando il #luntro# raggiunge il pesce spada, il #lanzaturi# scaglia il #ferru#, un arpone con asta di legno e punta di ferro. Una volta arpionato il pesce, la vedetta e alcuni rematori abbandonano repentinamente le loro posizioni e si coordinano con il #lanzaturi# per la cattura. Prima danno #kaloma# al pesce, allungando la corda dell'arpone, conservata all'interno di un grande cesto di fibre vegetali. Quando poi il pesce è morto dissanguato per la ferita causata dall'arpone, tirano lentamente la corda e lo issano a bordo per la coda, lo eviscerano e lo pesano. Nelle operazioni che seguono la cattura si può notare che il pesce ha subito la #cardata da cruci#, un segno di croce multiplo sulle branchie, e la #bbotta#, il taglio della carne attorno al punto di penetrazione dell’arpone.