Saperi sulla cultura del tartufo in Campania: il tartufo nero di Bagnoli Irpino


  • Regione: Campania
  • Provincia: AV
  • Comune: Bagnoli Irpino

Descrizione

"Quindi essendo qui a Bagnoli Irpino, nella provincia di Avellino, quindi nella regione Campania, il tartufo che più si associa a questo territorio, a questa località, è il nero, il Tuber Mesentericum, o Tartufo Nero di Bagnoli. Tartufo specificamente con questa denominazione perché a fine 1800 il micologo Carlo Vittadini classificò questo tartufo proprio come "Tartufo nero di Bagnoli", quindi principalmente è stato considerato ultimamente anche come "tartufo tipico campano". È un tartufo che viene ritrovato specialmente in queste faggete stupende, ma viene trovato anche a ridosso di, nei dintorni di carpini, noccioli e roba del genere, alberi che caratterizzano e che crescono in queste montagne. Però il tartufo nero di Bagnoli è un tartufo che vegeta principalmente da fine settembre fino a fine marzo, inizi di aprile. Poi ci dedichiamo, dopo questa #cerca#, passiamo, magari passiamo il tempo alla ricerca del tartufo scorzone o tartufo estivo, che è un tartufo che caratterizza ormai tutta l'Italia, un tartufo che, a differenza del Tartufo Nero di Bagnoli, è molto simile esternamente, ma si differenzia però da un profumo molto più sottile, più labile, per poi passare in contemporanea, forse verso ottobre, dicembre, marzo, questi periodi qui, al tartufo moscato. Quindi oggi, bene o male, rispetto a qualche tempo fa che questi tipi di tartufo, oltre al tartufo di Bagnoli, non erano ben conosciuti, possiamo dire che a Bagnoli e in Irpinia il tartufo si trova in tutti i periodi dell'anno" (VDCN: ANCTV007). "La differenza è che tra Alba e il terreno che c'è qui: allora il tartufo bianco viene ritrovato in un terreno molto argilloso, dove andiamo ad effettuare un buco che se noi non lo ricopriamo, quel buco rimarrà a vita perché l'argilla è molto compatta. A differenza invece del terreno molto umoso che troviamo in zona, che il cane va e basta un zampata a volte, perché il tartufo spesso può vegetare tra il terreno, diciamo metà, molto superficialmente, quindi il cane molto facilmente nello scavare tira fuori il tartufo e lo prende e lo riporta al padrone in maniera naturale. Però è il caso che un buon tartufaro il buco, una volta che una volta che il cane ha preso il tartufo, vada e lo ricopra, proprio per tutelare quello che aiuta proprio, permette la vegetazione del tartufo stesso" (VDCN: ANCTV008). "La #trifula# da noi non si usa perché lo associo di più al tartufo bianco, a qualcosa di diverso, il tartufo poi sappiamo, la #trifula# è più un sinonimo di tartufo che viene utilizzato ad Alba o in Piemonte o da quelle parti lì. Non abbiamo mai avuto invidia del tartufo di Alba perché da tartufari sappiamo che l'eccellenza è il tartufo bianco. Non ci siamo mai sognati di associarlo o di avvicinarlo all'eccellenza che è il tartufo bianco di Alba che è qualcosa di assolutamente mondiale perché sappiamo benissimo che Alba, il tartufo bianco è qualcosa di eccezionale. Più che il tartufo bianco di Alba, la cosa che un po' ci fa male è la similitudine che ha con il Tuber Melanosporum, ovvero il Tartufo Nero di Norcia, perché appunto siamo stati un po' denigrati per questo, in quanto avendo una similitudine molto vicina a quel tartufo, il Tartufo Nero di Bagnoli è sempre stato, hanno sempre cercato di metterlo in secondo piano, secondo me, per carità, la differenza organolettica esiste, però essendo un tartufo molto simile al Tartufo Nero Pregiato di Norcia, veniva fatto sì che avesse meno valore, in quanto però molti, molte ditte che lavorano il tartufo lo potessero utilizzare, magari cambiando, cioè spacciandolo per altri tipi di tartufo e non avere interesse a valorizzare il tartufo nero di Bagnoli" (VDCN: ANCTV009).

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