Festa dei Ceri di Gubbio 06: #Alzata#


  • Regione: Umbria
  • Provincia: PG
  • Comune: Gubbio

Descrizione

II 15 maggio 2010, alle ore 11, è stata effettuata sulla scalea del Palazzo dei Consoli la cerimonia di Investitura del Primo Capitano, preliminare all’#Alzata#. A tale cerimonia hanno partecipato le più alte cariche del Comune, della Diocesi, dell’Università dei Muratori e Scalpellini, del “Maggio Eugubino”, delle Corporazioni Eugubine, insieme ai Tamburini, ai Musici (che suonano le chiarine) e agli Sbandieratori. Mentre si svolgeva l’Investitura, i ceraioli si trovavano all'interno della Sala dell’Arengo del Palazzo dei Consoli, in attesa: riuniti intorno al proprio Cero, hanno intonato canti e inni che si sono susseguiti a gara da un Cero all’altro. Verso le 11.30, dopo che il Primo Capitano ha ricevuto le chiavi della città dalla Sindaca e la benedizione dal Vescovo, sono suonate le chiarine per annunciare l’inizio della cerimonia dell’#Alzata#. Il Primo Capitano ha salutato la folla a spada sguainata e ha invitato il Trombettiere a suonare. Dopo lo squillo di tromba il Secondo Capitano è uscito con la spada sguainata dalla porticina del grande portone del Palazzo dei Consoli e ha salutato la folla e il Primo Capitano. A un ulteriore squillo di tromba si sono spalancati i battenti del portone e al primo tocco del #Campanone# è uscito di corsa il Cero di S. Ubaldo, in posizione orizzontale, preceduto dal #Capodieci# e dal #Capocetta# e seguito da tutti i ceraioli. Sono seguiti poi, con le stesse modalità, il Cero di S. Giorgio e quello di S. Antonio. I tre Ceri si sono diretti verso il lato meridionale della piazza, dove erano già state allineate in verticale le rispettive barelle: il Cero di S. Ubaldo si è posto al centro, alla sua destra il Cero di S. Giorgio e alla sua sinistra quello di S. Antonio. Poco prima che ogni Cero arrivasse alla sua postazione, il #Capodieci# è salito in piedi sulla barella e ha quindi proceduto, insieme ai ceraioli, all’operazione di #incaviamento# del Cero alla barella, all’unione cioè dei due elementi per mezzo di un cuneo di ferro (#cavìa#), che a forza di colpi di mazzetta è stato infilato a forza nell’asola del #timicchione# inferiore del Cero e ha forzato con il suo margine superiore contro il bordo della cava del #barelone#. Subito dopo, dal Palazzo dei Consoli sono scese le tre statuette dei #Santi#, salutate festosamente da tutta la piazza e alzate verso i rispettivi #Capodieci#, che le hanno baciate in segno di rispetto e riverenza, prima che altri ceraioli si occupassero di innestare la statuetta di ogni #Santo# sulla parte sommitale del rispettivo Cero. Per ultime sono giunte le brocche piene d’acqua, che il #Capodieci# ha versato in abbondanza tra Cero e barella per migliorarne la coesione. Terminata la fase di montaggio dei Ceri, i tre #Capodieci#, in piedi sulle stanghe della barella, dopo aver alzato la brocca in segno di omaggio prima verso la Basilica del Patrono e poi verso il #Campanone#, l’hanno allineata in avanti per ottenere la coordinazione di lancio. Dopo una rapida oscillazione all’indietro, i #Capodieci# hanno lanciato la brocca in alto e in avanti, tra la folla, in modo da non intralciare i percorso degli altri Ceri: le brocche sono andate in frantumi e i loro #cocci# sono stati freneticamente raccolti dalla folla poiché considerati potenti amuleti. L’#Alzata# si è svolta in pochi istanti: dapprima i Ceri si sono alzati sotto la spinta dei ceraioli, che li hanno sostenuti durante l’#incaviamento#. A regolare la spinta hanno provveduto dei ceraioli esperti, che hanno trattenuto i Ceri fino a che i #Capodieci#, una volta lanciata la brocca, non hanno afferrato entrambe le stanghe con le mani e hanno portato i piedi sul #barelone#. I #Capodieci#, con un #volo d’angelo#, hanno agevolato la spinta dei ceraioli. Si sono inarcati mantenendo i piedi sul #barelone# fino a quando esso ha quasi assunto la posizione orizzontale, per poi scendere a terra. Al movimento ascendente dei Ceri è corrisposto quello discendente della barella, agevolato dalle #mute# già schierate. I #puntaroli dietro# si sono accovacciati e hanno tenuto con le mani le punte delle stanghe appoggiate a terra, i #cepparoli dietro# hanno mantenuto le gambe ben piantate a terra e la spalla interna, che ha fatto da perno di rotazione, in linea con la stanga che vi si è poggiata sopra, mentre altri due ceraioli, per ogni Cero, hanno mantenuto un piede puntato contro l’estremità delle stanghe poggiate a terra, perché non scivolassero durante l’inizio del movimento rotatorio dell’insieme Cero-barella. I #barelone dietro# hanno posto la testa sotto la traversa della barella, così da evitare che ci fossero movimenti anticipati da un lato o dell’altro, mentre i #barelone davanti# hanno sorvegliato la simultanea discesa delle stanghe, evitando di intralciare il #volo d’angelo# dei #Capodieci#. I #cepparoli avanti# e i #puntaroli avanti# hanno teso le mani per afferrare le stanghe e portarsele sulle spalle, mentre i #puntaroli dietro# hanno sollevato da terra le estremità posteriori delle stanghe per agevolare il movimento di rotazione che ha portato le barelle in posizione orizzontale e quindi i Ceri in posizione verticale. Solo quando ogni ceraiolo della #muta# ha avuto il proprio Cero saldamente sulla propria spalla sono iniziate le #Girate de la matina#.

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