Opera lirica italiana: le acconciature per gli allestimenti operistici


  • Regione: Lazio
  • Provincia: RM
  • Comune: Roma

Descrizione

Per la realizzazione di parrucche si parte da un figurino, da un'idea quindi e poi da un disegno, che ci dà un costumista e che si sceglie insieme quando c'è un progetto, uno spettacolo, selezionando da diverse eventualità. Decisa qual è la soluzione da portare avanti si costruiscono le parrucche in toto, al cento per cento. Su una testa di legno, viene collocato un tulle, a secondo della misura di chi dovrà indossare la parrucca da realizzare. Su quella montatura di tulle viene fatta la parrucca con l'uncinetto, a tre capelli, quattro capelli, un capello per volta insieme, deve sembrare naturale. Nel cinema l'operazione è ancora più raffinata perché esiste un discorso di primi piani, però anche nel teatro oggi si è affermata una scuola di pensiero in cui tutto deve essere molto naturale; quindi anche qui il lavoro è simile, forse i materiali sono leggermente diversi. Si sceglie poi in base a quello che deve essere il prodotto finale, se utilizzare il capello naturale o il capello sintetico, quale tipo di capello sintetico; è un discorso di cosa si vuole ottenere alla fine, scegliere tra il materiale più idoneo a ottenere il miglior risultato. Si sono utilizzati per tantissimi anni i capelli naturali perché non c'era alternativa, ma oggi ci sono dei prodotti sintetici che restituiscono la naturalità del capello, ma che ti danno la possibilità in teatro di tenere maggiormente la piega, sono di una leggerezza diversa. In fin dei conti è importante il personaggio, lo scopo e l'utente finale che le dovrà indossare. La parrucca viene realizzata capello per capello e poi viene fuori un manufatto che deve essere prima misurato sulla persona che lo dovrà portare - per vedere se ci sono delle modifiche da fare, sull'attaccatura, le tempie, perché si deve adattare il più possibile, deve essere una seconda testa sulla testa di chi la dovrà portare - e poi viene tagliato, messo in piega e riprovato ancora. Tutto questo va pensato nell'utilizzo finale, nel senso che è una cosa che può essere bellissima in laboratorio, ma in palcoscenico può fare una figura diversa [...]. Deve avere una proporzione tale che si deve legare a tutto l'ambito del costume, dalla testa ai piedi, e poi deve essere considerato il tutto con il punto di vista estetico del palcoscenico, perché chi indossa queste cose non deve fare una passeggiata, ma deve stare sul palcoscenico a rappresentare un personaggio e tutta la figura deve essere bilanciata. E questo è importante perché è un lavoro che si fa di concerto con chi fa i costumi (perché quando si misura il costume si misura anche la parrucca), perché bisogna cercare la soluzione migliore per creare un'uniformità rispetto all'idea e al progetto iniziale, ma che poi non deve rimanere sulla carta, ma deve essere sviluppato in maniera tale che sia funzionale in palcoscenico. [...] Alcune volte quando si tratta di parrucche più o meno di repertorio, di capello senza una connotazione particolare, possono essere riutilizzate per altri spettacoli.

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