Saperi sulla cultura del tartufo in Piemonte: le tipologie di alberi e di terreni nella ricerca del tartufo


  • Regione: Piemonte
  • Provincia: AT
  • Comune: Cisterna d'Asti

Descrizione

"A dicembre il rovere, perché il rovere è quello che si mantiene come pianta, è quello che se dà i tartufi da piccolo così, dopo cento anni dà ancora i tartufi. Invece i pioppi smettono prima, hanno solo un certo periodo che danno i tartufi, dieci, quindici anni, poi non li fanno più, quando son grossi così non fanno più. La quercia è quella che dà il tartufo più bello di tutti, più profumato, più duro. Infatti il tartufo di quercia è il più ricercato. Però poi la quercia è più costante perché incomincia, la quercia dopo cento anni dà ancora i tartufi. Invece il pioppo, il nocciolo, il salice, il tiglio hanno una tenuta di dieci, quindici anni, non di più, invece la quercia, ci son delle querce qua nei boschi che vanno fin quando non vanno giù da sole che marciscono. A forza di scavare cosa succede? Che il difetto che in piano scavi e la terra rimane lì, invece in collina scavi, la terra la tiriamo su per coprire, però le radici poi incominciano a uscire fuori. Infatti noi andiamo, in certi posti qua ci son delle radici grosse così che son fuori dal terreno, e perché l'acqua poi purtroppo porta via 'sta terra, che tu muovendo la terra, allora poi magari dopo cento anni questi roveri, peccato, vanno giù, perché non si può portar su la terra in colina. Al piano la terra rimane lì, invece lì con l'acqua una cosa e l'altra. E pensa che ci son delle roveri qui che hanno le radici grosse così fuori, a forza che scaviamo e la terra lì s'è già sbassata di un metro, un metro e mezzo. Da dove c'è la pianta vai giù un metro e mezzo. Infatti dove trovi i tartufi a forza di togliere terra è obbligato che le radici escono fuori. E allora poi li spande un po' più lontano" (VDCN: ANCTV026). "Se non curi, se non coltivi, non raccogli. Bisogna anche coltivare anche che 'sta gente vanno a fare i boschi e non buttano giù le piante, perché una pianta a venire a dare il tartufo... c'è una coincidenza che dove c'è il confine tra bosco e vigna vengono i tartufi. Se vicino c'è un campo di nocciole, ci son delle querce, lì [vengono]. E poi ci sono anche le piante micorrizzate, per esempio qui alla Frà abbiamo piantato delle piante con il signor Mignone, che erano quelle che c'ha dato la Regione e ci sono i tartufi. Purtroppo hanno cintato e cambiando la natura, guarda, che cintando uno pensa, dice cinti, cambi la lavorazione del terreno. Cosa succede? Che non entrano più gli animali selvatici, il gatto... perché tutto è cintato, si amministrano i topi e i topi rovinano perché loro li mangiano i tartufi. Invece se c'è aperto che loro, i gatti, tutte le bestie riescono ad andare dentro e allora, sai la natura ha tutti i suoi problemi" (VDCN: ANCTV027).

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