• scheda
    • CD - IDENTIFICAZIONE
      • TSK - Tipo modulo
        MODI
      • CDR - Codice Regione
        01
      • CDM - Codice Modulo
        ICCD_MODI_0143927069841
      • ESC - Ente schedatore
        ICCD
      • ECP - Ente competente per tutela
        ICCD
      • ACC - ALTRA IDENTIFICAZIONE
        • ACCE - Ente/soggetto responsabile
          Associazione Nazionale Città del Tartufo
        • ACCC - Codice identificativo
          ICCD_MODI_0143927069841
      • OGM - Modalità di individuazione
        rilevamento sul campo
    • OG - ENTITA'
      • AMB - Ambito di tutela MiBACT
        etnoantropologico
      • AMA - Ambito di applicazione
        entità immateriali
      • CTG - Categoria
        saperi, tecniche
      • OGD - Definizione
        Saperi sulla cultura del tartufo in Piemonte: la ricerca con il bastone
    • LC - LOCALIZZAZIONE
      • LCS - Stato
        ITALIA
      • LCR - Regione
        Piemonte
      • LCP - Provincia
        AT
      • LCC - Comune
        Cisterna d'Asti
      • PVG - Area storico-geografica
        Roero e Langhe
    • DT - CRONOLOGIA
      • DTR - Riferimento cronologico
        XXI
    • CM - CERTIFICAZIONE E GESTIONE DEI DATI
      • CMR - Responsabile dei contenuti
        Grimaldi, Piercarlo
      • CMR - Responsabile dei contenuti
        Porporato, Davide
      • CMC - Responsabile ricerca e redazione
        Grimaldi, Piercarlo
      • CMC - Responsabile ricerca e redazione
        Porporato, Davide
      • CMA - Anno di redazione
        2016
      • CMM - Motivo della redazione del MODI
        Inventario patrimonio culturale immateriale Convenzione Unesco 2003/ Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali
      • ADP - Profilo di accesso
        1
      • OSS - Note sui contenuti del modulo
        L’“Associazione Nazionale Città del Tartufo” (ANCT), costituitasi nel 1990, ha tra le sue finalità la salvaguardia e la valorizzazione dei saperi e delle tecniche relative al tartufo, al territorio e all’ambiente interessati dalla sua presenza, così come la loro promozione e diffusione in quanto patrimonio culturale immateriale delle comunità locali. L’Associazione ha negli anni creato una rete interregionale nazionale all’interno della quale sono attualmente presenti: Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. Affiancando le attività di documentazione e ricerca di centri di ricerca specializzati, le attività didattiche museali e le attività didattiche accademiche, l’ANCT contribuisce alla trasmissione e diffusione dei saperi e delle conoscenze sul tartufo e dei suoi valori identitari culturali e sociali acquisiti nei vari settori di ricerca coordinando attività pubbliche che coinvolgono associazioni, amministrazioni locali e società civile. Dal 2006 l’ANCT inoltre promuove e diffonde un regolamento e riconoscimento dei ristoranti prossimi alle comunità locali del territorio nazionale relativo alle buone pratiche di uso gastronomico del tartufo nella cucina tradizionale regionale e del suo uso secondo criteri di qualità e salubrità. A partire dal 2015 ad oggi l’Associazione ha avviato, con il supporto di antropologi esperti e la partecipazione delle comunità, le attività di catalogazione per inserire saperi e tecniche sulla cultura del tartufo in Italia all’interno dell’inventario nazionale MiBACT.
    • DA - DATI ANALITICI
      • DES - Descrizione
        "E poi ho avuto un'esperienza, combinazione, con un #trifulau# vecchio, di Moncalvo, della zona di Moncalvo, che sono andato qualche volta con lui per provare dei cani e questo qua col bastone - tuc, tuc, tuc - che batteva. E ho detto: 'Ma Dio santo, ma questo qua trova i tartufi così' e, curiosito così ho provato anch'io. Però ci vuole l'esperienza, perché poi mi sono fatto fare una zappetta, bella con una testina, che battevo, mi mettevo in ginocchio battevo - tu, tu, tu - e lo facevo passare e li trovavo, li sentivo. Però per non dare del danno, per non farsi anche vedere dagli altri #trifulau# però poi se ne accorgono ti fanno il culo, sai lì son soldi, se trovi tartufi maturi, li comprano anche verdi... Allora cosa facevo, quando senti il tartufo, perché se trovi la radice che batti, allora cosa fai, se qua sento un suono diverso che la terra rimbalzava tanto, allora cosa facevo battevo - tac, tac - e poi battevo sul rotondo. Se questo suono qua me lo sentivo qua e qua, è perché o era una #talpunera#, sai dove passa il topo che fa il vuoto e batte da vuoto, oppure la radice. Se invece sto suono era solo praticamene in questa zona qua e nel rotondo non sentivo altro suono, allora c'era il tartufo. E lì ho cominciato" (VDCN: ANCTV019). "Il tartufo cosa fa? L'indizio... io so che più o meno in questa zona qua vengono i tartufi perché ci son le buche, e poi battendo così non è che lo trovi subito, io incomincio in ginocchio, e allora poi incomincio e faccio passare tutto il terreno con la zappetta così - tuc, tuc, tuc - fin quando mi trovo un tocco strano, qua mi sembra che ci sia, e allora cosa faccio, incomincio a battere sul rotondo, ma forte - tam, tam, tam. Vedo che il suono è solo qua, perché se lo stesso suono lo sento qui e lo sento là è perché o c'è una radice, oppure c'è dove passa una talpa. Specialmente quando piove e il terreno è asciutto, quando si zuppa, io passo al martedì non vedo, non me ne accorgo che c'è il tartufo sotto, al venerdì son passato, tre giorni dopo, ho visto la crepolatura, un po' crepato e c'era il tartufo, sicché lui è venuto in tre giorni dopo la pioggia. Poi a maturare ci mette un mese, due mesi [...] però il tartufo a crescere in due, tre giorni viene, fa come il fungo" (VDCN: ANCTV020). "È proprio il suono diverso. Il tartufo, dove c'è un pezzo di legno, dove c'è un mattone, una pietra, batti e cosa fa? Non fa da contraccolpo perché è duro il pezzo, capisce. Se il tartufo, quando batto che sento il tartufo c'ho il suono vuoto, però la terra... vedo dei pallini piccoli a rimbalzare, proprio a rimbalzare come fosse una pallina - tun, tun - senti proprio che ti butta su, come batti sotto il tartufo, e allora lì ci sono" (VDCN: ANCTV021). "I tartufi si capisce che hanno un loro registro sonoro perché si sente, e infatti le dico che dal mattone alla pietra il suono è più stoppato, invece il tartufo è più... wum! È più bum, bum, non è stoppato. Il mattone, la radice dà il suono morto, proprio che si perde. Invece il tartufo dà un suono proprio più... bum! Risponde più diversamente. Proprio la terra la vedi che... rimbalzando la terra dà 'sto suono, che è più vuoto, si vede che c'è. È come una palla, battendo su una palla, il rimbalzo della terra..." (VDCN: ANCTV022).
      • NSC - Notizie storico critiche
        Il tartufo bianco (Tuber magnatum Pico), che si raccoglie nelle colline del Piemonte meridionale, è avvolto da credenze e misteri non ancora dissipati e rappresenta indubbiamente uno dei più rilevanti tratti della biodiversità e dell’etnodiversità, della cultura, delle tradizioni e dell’identità delle colline del Piemonte meridionale e specificatamente dell’Albese: un gastronomico elemento fondamentale, attraverso cui Alba e le sue colline sono conosciute nel mondo. Jean-Anthelme Brillat-Savarin ha parole di elogio per il tartufo di queste colline: "In Piemonte ci sono i tartufi bianchi, che sono molto pregiati; hanno un leggero sapore d'aglio che non nuoce affatto alla loro perfezione, perché non produce mai uno sgradevole ritorno alla gola" (Brillat-Savarin, 2014, p. 114). Un riconoscimento che ritroviamo in tanti studi sui caratteri culturali delle regioni italiane: "[...] l'autunno è profumato di tartufi un po' dappertutto, per quanto Alba ne rivendichi il primato [...]. Del resto sono notissimi ortaggi e tartufi, anche di Asti [...]" (Bernardy, 1926, p. 98). Già nel Seicento lo speziale astigiano Guglielmino Prato annota in un prezioso libretto che: "Trovasi per tutto in Piemonte dè buoni tartuffoli, e massimamente in l'Astesana havvine maravigliosa abundanza […] (Prato, 1996, p. 131). Il paese di Cisterna: "è dai gastronomi conosciuto per il sapore de' suoi tartufi" (Claretta, 1899, p. 167). Alexandre Dumas sostiene che il tartufo grigio francese è "quasi altrettanto delicato come il tartufo bianco dal profumo di aglio del Piemonte" (Dumas, 2004, p. 1010) e aggiunge a proposito dei Tartufi bianchi: "Com'è noto è il Piemonte a fornire questi ottimi tartufi, di una varietà particolare e così apprezzati dai buon gustai, così che alcuni li preferiscono ai tartufi neri della Francia" (p. 1012). Le numerose citazioni sul tartufo e il Piemonte, in particolare su Alba, mostrano come la conoscenza del tartufo bianco delle Langhe fosse conosciuta da tempo dai migliori gastronomi italiani e francesi. Tuttavia solo a partire dal Novecento, grazie all’opera di Giacomo Morra, il tartufo è uscito dalle conoscenze e dalle pratiche di pochi per diventare un prodotto culturale diffuso ed apprezzato da molti. Alla fine degli anni Venti, dopo aver rilevato l’hotel Savona costruisce e lancia la Fiera del Tartufo.
    • RI - RILEVAMENTO ENTITA' IMMATERIALI
      • RIM - Rilevamento/contesto
        rilevamento decontestualizzato
      • DRV - DATI DI RILEVAMENTO
        • DRVL - Rilevatore
          Grimaldi, Piercarlo
        • DRVD - Data del rilevamento
          2015/01/03
      • CAO - OCCASIONE
        • CAOD - Denominazione
          comunicazione su richiesta
      • ATI - ATTORE INDIVIDUALE
        • ATIR - Ruolo
          #trifulau#
        • ATID - Nome
          Cauda, Sergio
        • ATIA - Note
          L'attore sociale, classe 1951, è musicista e cercatore di tartufi.
    • DO - DOCUMENTAZIONE
      • FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
        • FTAN - Codice identificativo
          ANCTF005
        • FTAX - Genere
          documentazione allegata
        • FTAP - Tipo
          fermo-immagine
        • FTAF - Formato
          jpg
        • FTAK - Nome file digitale
          ANCTF005.jpg
      • VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
        • VDCN - Codice identificativo
          ANCTV019
        • VDCX - Genere
          documentazione esistente
        • VDCP - Tipo/formato
          file digitale
        • VDCA - Denominazione/titolo
          Saperi sulla cultura del tartufo in Piemonte (Cauda)
        • VDCS - Specifiche
          Durata: 1'18'' (estratto da 2'47'' a 4'5'')
        • VDCR - Autore
          Schellino, Remo
        • VDCD - Riferimento cronologico
          2015/01/03
        • VDCE - Ente proprietario
          Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, Centro Nazionale Studi Tartufo, Associazione Nazionale Città del Tartufo
        • VDCW - Indirizzo web (URL)
          https://www.youtube.com/embed/YdlZpIf8AMs?start=167&end=245
        • VDCT - Note
          Il documento è tratto da: Saperi sulla cultura del tartufo in Piemonte (Cauda). Il documento integrale è pubblicato nell'archivio "Granai della Memoria" nella sezione dedicata a "Il tartufo bianco", a cura dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN), del Centro Nazionale Studi Tartufo di Alba (CN) e dell'Associazione Nazionale Città del Tartufo.
      • VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
        • VDCN - Codice identificativo
          ANCTV020
        • VDCX - Genere
          documentazione esistente
        • VDCP - Tipo/formato
          file digitale
        • VDCA - Denominazione/titolo
          Saperi sulla cultura del tartufo in Piemonte (Cauda)
        • VDCS - Specifiche
          Durata: 1'14'' (estratto da 5'27'' a 6'41'')
        • VDCR - Autore
          Schellino, Remo
        • VDCD - Riferimento cronologico
          2015/01/03
        • VDCE - Ente proprietario
          Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, Centro Nazionale Studi Tartufo, Associazione Nazionale Città del Tartufo
        • VDCW - Indirizzo web (URL)
          https://www.youtube.com/embed/YdlZpIf8AMs?start=327&end=401
        • VDCT - Note
          Il documento è tratto da: Saperi sulla cultura del tartufo in Piemonte (Cauda). Il documento integrale è pubblicato nell'archivio "Granai della Memoria" nella sezione dedicata a "Il tartufo bianco", a cura dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN), del Centro Nazionale Studi Tartufo di Alba (CN) e dell'Associazione Nazionale Città del Tartufo.
      • VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
        • VDCN - Codice identificativo
          ANCTV021
        • VDCX - Genere
          documentazione esistente
        • VDCP - Tipo/formato
          file digitale
        • VDCA - Denominazione/titolo
          Saperi sulla cultura del tartufo in Piemonte (Cauda)
        • VDCS - Specifiche
          Durata: 29'' (estratto da 8'18'' a 8'47'')
        • VDCR - Autore
          Schellino, Remo
        • VDCD - Riferimento cronologico
          2015/01/03
        • VDCE - Ente proprietario
          Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, Centro Nazionale Studi Tartufo, Associazione Nazionale Città del Tartufo
        • VDCW - Indirizzo web (URL)
          https://www.youtube.com/embed/YdlZpIf8AMs?start=498&end=527
        • VDCT - Note
          Il documento è tratto da: Saperi sulla cultura del tartufo in Piemonte (Cauda). Il documento integrale è pubblicato nell'archivio "Granai della Memoria" nella sezione dedicata a "Il tartufo bianco", a cura dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN), del Centro Nazionale Studi Tartufo di Alba (CN) e dell'Associazione Nazionale Città del Tartufo.
      • VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
        • VDCN - Codice identificativo
          ANCTV022
        • VDCX - Genere
          documentazione esistente
        • VDCP - Tipo/formato
          file digitale
        • VDCA - Denominazione/titolo
          Saperi sulla cultura del tartufo in Piemonte (Cauda)
        • VDCS - Specifiche
          Durata: 42'' (estratto da 10'31'' a 11'13'')
        • VDCR - Autore
          Schellino, Remo
        • VDCD - Riferimento cronologico
          2015/01/03
        • VDCE - Ente proprietario
          Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, Centro Nazionale Studi Tartufo, Associazione Nazionale Città del Tartufo
        • VDCW - Indirizzo web (URL)
          https://www.youtube.com/embed/YdlZpIf8AMs?start=631&end=673
        • VDCT - Note
          Il documento è tratto da: Saperi sulla cultura del tartufo in Piemonte (Cauda). Il documento integrale è pubblicato nell'archivio "Granai della Memoria" nella sezione dedicata a "Il tartufo bianco", a cura dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN), del Centro Nazionale Studi Tartufo di Alba (CN) e dell'Associazione Nazionale Città del Tartufo.
      • BIB - BIBLIOGRAFIA
        • BIBR - Abbreviazione
          NOVELLINI 2014
        • BIBX - Genere
          bibliografia di confronto
        • BIBF - Tipo
          monografia
        • BIBM - Riferimento bibliografico completo
          Alla scoperta del tartufo nella storia, sul territorio, in cucina, a cura di Grazia Novellini, Slow Food Editore, Bra 2014.
      • BIB - BIBLIOGRAFIA
        • BIBR - Abbreviazione
          BOBBA 2011
        • BIBX - Genere
          bibliografia di confronto
        • BIBF - Tipo
          contributo in miscellanea
        • BIBM - Riferimento bibliografico completo
          Bobba Davide, La natura come risorsa. Boschi e corsi d’acqua delle Langhe, in Le Langhe di Camillo Cavour. Dai feudi all’Italia unita, a cura di Silvano Montaldo, Skira, Milano 2011, pp. 135-157.
      • BIB - BIBLIOGRAFIA
        • BIBR - Abbreviazione
          VIGNA 1999
        • BIBX - Genere
          bibliografia di confronto
        • BIBF - Tipo
          monografia
        • BIBM - Riferimento bibliografico completo
          Vigna Enrico, Trifulau e tartufi. Aspetti antropologici dell’economia rurale tra Langhe e Monferrato, Asti-Genova, Provincia di Asti - Università degli Studi di Genova, 1999.
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