- scheda
- CD - IDENTIFICAZIONE
- TSK - Tipo moduloMODI
- CDR - Codice Regione06
- CDM - Codice ModuloICCD_MODI_1372212416541
- ESC - Ente schedatoreICCD
- ECP - Ente competente per tutelaICCD
- ACC - ALTRA IDENTIFICAZIONE
- ACCE - Ente/soggetto responsabileIPAC-Istituto Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia e Polo Museale del Friuli Venezia Giulia
- ACCC - Codice identificativoICCD_MODI_1372212416541
- OGM - Modalità di individuazionedocumentazioni audio-visive
- OG - ENTITA'
- AMB - Ambito di tutela MiBACTetnoantropologico
- AMA - Ambito di applicazioneentità immateriali
- CTG - Categoriatecniche
- OGD - DefinizioneLavoro nelle miniere di zinco e zolfo del Predil
- LC - LOCALIZZAZIONE
- LCS - StatoITALIA
- LCR - RegioneFriuli-Venezia Giulia
- LCP - ProvinciaUD
- LCC - ComuneTarvisio
- LCL - LocalitàCAVE DEL PREDIL
- DT - CRONOLOGIA
- DTR - Riferimento cronologicoXX
- CM - CERTIFICAZIONE E GESTIONE DEI DATI
- CMR - Responsabile dei contenutiFerrara, Giuliana (IPAC-Istituto Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia)
- CMC - Responsabile ricerca e redazioneCalosi, Massimo
- CMA - Anno di redazione2016
- CMM - Motivo della redazione del MODIInventario patrimonio culturale immateriale/ ICCD: progetto PCI 500 giovani
- ADP - Profilo di accesso1
- OSS - Note sui contenuti del moduloTema trattato nell’ambito del progetto PCI: artigianato
- DA - DATI ANALITICI
- DES - DescrizioneA piccoli gruppi gli operai entrano negli ascensori: tutti indossano una divisa da lavoro, alcuni portano con sé degli zainetti o dei lunghi tubi di gomma arrotolati. Un addetto chiude gli sportelli del montacarichi, li blocca con una sicura e avvia la discesa del personale. Alcuni operai sono impiegati nelle diverse attività di lavorazione ed estrazione dei minerali. Una coppia di lavoratori sta segando un palo di legno che mettono successivamente in opera per puntellare le aree scavate: con una mazza bloccano il palo tra il piano di calpestio ed il soffitto, per evitare possibili frane di materiale. Un operaio, disteso prono, scava la roccia vergine della montagna con un martello pneumatico appoggiato sulla schiena. I blocchi di minerale vengono staccati dalla roccia con un piccone, ridotti in pezzi più piccoli e caricati a mano su piccoli vagoni per il trasporto verso la laveria. All’arrivo nella laveria i vagoni vengono rapidamente svuotati con l’ausilio di una piattaforma metallica girevole: la struttura cilindriforme, una volta che il carrello viene inserito e bloccato al suo interno, viene fatta ruotare da un operaio verso il basso per consentire il completo svuotamento del vagone. I materiali vengono successivamente convogliati, con un nastro trasportatore, e caricati sui cesti della funicolare con l’ausilio di pale. A fine turno gli operai escono dalle gallerie.
- NSC - Notizie storico criticheIl paese di Cave del Predil (#Raibl# in sloveno), sorto intorno ai giacimenti minerari, è ubicato a 900 metri sul livello del mare: oggi è abitato da 400 persone ma sono state circa 1200 negli anni Settanta. Il sito di #Raibl# è noto anche per motivi di natura geologica poiché delle analisi stratigrafiche hanno evidenziato, in questa zona, un livello di sedimentazione del Mesozoico (che ha preso il nome di Raibliano proprio da questo sito). Il giacimento minerario, formatosi circa quaranta milioni di anni fa, era già conosciuto in epoca romana. Le prime notizie documentate sui proprietari delle miniere risalgono al 1007, ma è solo a partire dal XIV secolo che sono disponibili documenti storici relativi allo sfruttamento dei minerali. Una carta del 1456 indica in Osvaldo Rabel o Rabl il proprietario del giacimento, mentre dal 1555 al 1800 le miniere vengono gestite dalla famiglia austriaca Rechbach. Nel 1800 il sito di estrazione acquista sempre maggior importanza con una proprietà mista privata (i conti Henckel von Donnesmarck) e pubblica (possesso erariale dell’Impero Asburgico). All’inizio del XX secolo, non avendo ricevuto grandi aggiornamenti infrastrutturali, la miniera risultava tecnicamente antiquata sia per le tecniche estrattive sia per la modalità di trasporto dei materiali (i minerali venivano, infatti, trainati con carri e buoi per 10 km fino a Tarvisio). Con la fine della Prima Guerra Mondiale il territorio del Tarvisiano viene annesso all’Italia e la miniera diviene proprietà della “Società Anonima Miniere Cave del Predil” (successivamente Raibl Soc. Mineraria del Predil). Dopo una breve fase di prosperità, nel 1930 la gestione dello sfruttamento diviene antieconomica e si arriva ad una sospensione delle attività lavorative nel 1931. La produzione riprende nel 1933 con un nuovo sistema di arricchimento dei minerali tramite flottazione differenziale che porta all’aumento e al miglioramento della produzione; l’installazione di una teleferica da 150 tonnellate/giorno consente un trasporto più rapido dei materiali estratti. Con la fine della Seconda Guerra Mondiale vengono apportate nuove migliorie nei processi di estrazione e nella riduzione dei costi di trattamento. La miniera raggiunge oltre 100 km di sviluppo in gallerie con un dislivello in altezza di 950 metri. A causa dell’aumento dei costi di gestione e della diminuzione della concentrazione di materiale, si arriva al 1991, anno di chiusura del complesso. Oggi il sito è diventato un parco geominerario aperto al pubblico.
- RI - RILEVAMENTO ENTITA' IMMATERIALI
- RIM - Rilevamento/contestorilevamento nel contesto
- DRV - DATI DI RILEVAMENTO
- DRVD - Data del rilevamento1940/00/00
- CAO - OCCASIONE
- CAOD - DenominazioneOccasione indeterminata
- CAOS - NoteServizio del Cinegiornale Luce C0068 del 23/08/1940
- ATC - ATTORE COLLETTIVO
- ATCD - DenominazioneOperai minatori
- DO - DOCUMENTAZIONE
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoPCI_Friuli VG_MC_F0007
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofermo-immagine
- FTAF - Formatojpg
- FTAK - Nome file digitalePCI_Friuli VG_MC_F0007.jpg
- FTAT - NoteFermo-immagine tratto da documento video-cinematografico (vedi VDC).
- VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
- VDCN - Codice identificativoPCI_Friuli VG_MC_V0007
- VDCX - Generedocumentazione esistente
- VDCP - Tipo/formatofile digitale
- VDCA - Denominazione/titoloRicchezze del sottosuolo. Una breve visita nelle miniere di zinco e piombo del Predil
- VDCS - SpecificheDurata: 1'53" (estratto da 0'27" a 2'20)
- VDCD - Riferimento cronologico1940/08/23
- VDCE - Ente proprietarioIstituto Luce Cinecittà
- VDCC - CollocazioneArchivio Cinematografico C0068
- VDCW - Indirizzo web (URL)https://www.youtube.com/embed/PKNSQHvs4SY?start=27&end=140
- VDCT - NoteTitolo originale del video: "Ricchezze del sottosuolo. Una breve visita nelle miniere di zinco e piombo del Predil" della durata complessiva di 2'23". Url del video integrale: https://www.youtube.com/watch?v=PKNSQHvs4SY. Nel video, in basso a destra, è presente un contatore progressivo.
- BIB - BIBLIOGRAFIA
- BIBR - AbbreviazioneMERAVIGLIE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 2008
- BIBX - Generebibliografia di confronto
- BIBF - Tipomonografia
- BIBM - Riferimento bibliografico completoCipriani Eugenio, Cave del Predil e il Monte Re, Le forme della pietra, in Meraviglie del Friuli Venezia Giulia, n. 6, 2008, pp. 48-53.
- BIB - BIBLIOGRAFIA
- BIBR - AbbreviazioneTREU 1961
- BIBX - Generebibliografia di confronto
- BIBF - Tipocontributo in periodico
- BIBM - Riferimento bibliografico completoTreu Pietro, Cave del Predil: piombo e zinco. Cento chilometri di gallerie nelle viscere del Piccolo Monte Re. La più antica miniera del Friuli sfruttata dal XIV secolo, in Iulia Gens: aspetti e problemi della regione Friuli-Venezia Giulia, a. 3 n. 8 (gennaio - marzo 1961), pp. 13-17.