- scheda
- CD - IDENTIFICAZIONE
- TSK - Tipo moduloMODI
- CDR - Codice Regione13
- CDM - Codice ModuloICCD_MODI_1627838498051
- ESC - Ente schedatoreICCD
- ECP - Ente competente per tutelaICCD
- CBC - Identificativo scheda bene culturaleICCD_MODI_1627838498051
- ACC - ALTRA IDENTIFICAZIONE
- ACCE - Ente/soggetto responsabileComune di Cocullo
- ACCC - Codice identificativoICCD_MODI_1627838498051
- ACCP - Progetto di riferimentoInventario del patrimonio culturale immateriale Convenzione Unesco 2003 per la candidatura dell’elemento “Conoscenze, saperi e pratiche legate al culto di San Domenico Abate e rito dei serpari di Cocullo”
- ACCS - NoteIl progetto di inventariazione è stato condotto per conto del Comune di Cocullo in collaborazione con SIMBDEA (Società italiana per la museografia e i beni demoetnoantropologici), con la Proloco di Cocullo e con l’Associazione culturale “Alfonso M. Di Nola” di Cocullo.
- OGM - Modalità di individuazionerilevamento sul campo
- OG - ENTITA'
- AMB - Ambito di tutela MiBACTetnoantropologico
- AMA - Ambito di applicazioneentità immateriali
- CTG - CategoriaFesta, cerimonia
- OGD - DefinizioneFesta di San Domenico Abate e rito dei serpari: arrivo delle compagnie di Atina e Villa Latina
- LC - LOCALIZZAZIONE
- LCS - StatoITALIA
- LCR - RegioneAbruzzo
- LCP - ProvinciaAQ
- LCC - ComuneCocullo
- LCL - LocalitàCOCULLO
- LCN - NoteCocullo è paese della Valle Peligna ma storicamente legato alla Marsica in quanto feudo dei conti Piccolomini di Celano (Marsica); di questo carattere frontaliero permane traccia nell’appartenenza religiosa alla Diocesi di Valva-Sulmona e nell’appartenenza giurisdizionale alla Prefettura di Avezzano (Marsica).
- ACB - ACCESSIBILITA'
- ACBA - Accessibilitàsi
- DT - CRONOLOGIA
- DTP - Riferimento alla parteXXI
- DTR - Riferimento cronologicoXXI
- CM - CERTIFICAZIONE E GESTIONE DEI DATI
- CMR - Responsabile dei contenutiRanalli, Omerita
- CMC - Responsabile ricerca e redazioneRanalli, Omerita
- CMA - Anno di redazione2016
- CMM - Motivo della redazione del MODIInventario patrimonio culturale immateriale Convenzione Unesco 2003/ Festa di San Domenico Abate e rito dei serpari
- ADP - Profilo di accesso1
- OSS - Note sui contenuti del modulol progetto di candidatura, realizzato dal gruppo di lavoro descritto nei campi CMR e CMC, è stato svolto per conto del Comune di Cocullo (AQ) in collaborazione con associazioni locali (Associazione Culturale “Alfonso Di Nola”, Pro Loco di Cocullo) e col patrocinio di SIMBDEA (Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici) negli anni 2014, 2015, 2016. La ricerca sul campo è stata condotta in équipe da Valentina Lapiccirella Zingari (coordinatrice progetto), Omerita Ranalli, Enrico Grammaroli. L’équipe di ricerca ha realizzato, in particolar modo nel 2015, un lavoro di inventariazione partecipativa assieme alla comunità di pratica (in questo caso, un gruppo dei serpari e di devoti a San Domenico): gli elementi della descrizione tengono conto di questo lavoro di inventariazione partecipativa. Il titolo dell'inventario, "Festa di San Domenico Abate e rito dei serpari", non coincide con quello dell'elemento di cui si propone la candidatura, "Conoscenze, saperi e pratiche legate al culto di San Domenico Abate e rito dei serpari di Cocullo" per scelta delle comunità di pratica, impegnata in un percorso di rete con altri comuni della devozione. La rete delle devozione a San Domenico riunisce 13 comuni e costituisce la colonna portante del piano di salvaguardia urgente. L'elemento ha un forte potenziale di condivisione per una futura candidatura di rete, esito possibile del piano di salvaguardia proposto. Anche il percorso documentazione audiovisiva è stato guidato dalla comunità dei portatori di pratica. La documentazione fotografica, audiovisiva, sonora allegata è depositata e catalogata presso l’Archivio Sonoro “Franco Coggiola” del Circolo Gianni Bosio di Roma, presso la Casa della Memoria e della Storia del Comune di Roma (via San Francesco di Sales n. 5, 00185 Roma). Il codice identificativo di ciascun documento allegato ripete la numerazione del catalogo dell’Archivio Sonoro “Franco Coggiola”, fondo Cocullo. Copia del materiale è stata depositata nel 2016 presso il Centro Studi del Comune di Cocullo, gestito dall’Associazione “Alfonso Di Nola”.
- DA - DATI ANALITICI
- DES - DescrizioneLa mattina della festa arrivano a Cocullo i pellegrini della compagnia di Atina, località del basso Lazio in provincia di Frosinone (il cui territorio confina con l’Abruzzo aquilano, nello specifico con la Marsica); scesi dal pullman, si radunano nel piazzale del santuario di San Domenico. Qui accendono i loro ceri e raggiungono la Chiesa della Madonna delle Grazie; il gruppo è preceduto da una fila, più o meno ampia, al cui centro sta uno dei fedeli, uomo o donna, che porta un grande crocifisso, ornato con fiori e foglie; subito dietro sta tutto il gruppo, in file ordinate ma molto affollate. Raggiunta la chiesa, si radunano in preghiera attorno alla statua del santo; a loro è dedicata una delle funzioni religiose della mattinata. Un’altra compagnia di pellegrini raggiunge il paese per la festa di San Domenico: si tratta dei pellegrini di Villa Latina, altro paese della provincia di Frosinone. A differenza del primo gruppo, i pellegrini di Villa Latina raggiungono la Chiesa della Madonna delle Grazie dal viale posto sul retro della chiesa; la compagnia è introdotta da un folto gruppo di zampognari e ciaramellari, che arrivano in chiesa eseguendo il loro canto di devozione a San Domenico, o canto di entrata. Non c’è delegazione ufficiale che accoglie questi pellegrini.
- NRL - Notizie raccolte sul luogoLa folla dei fedeli e dei curiosi che arrivano a Cocullo in occasione della festa è caratterizzata, oltre che dai singoli gruppi che raggiungono il paese in treno o col mezzo privato, anche da alcune compagnie di pellegrini la cui frequentazione del paese è attestata da tempo. Si può anzi dire che l'arrivo delle compagnie dei pellegrini è elemento caratterizzante la festa di Cocullo, come mostrano sia i rilevamenti sul campo sia la documentazione storica e bibliografica. Dalle interviste raccolte sul campo emerge chiaramente che l’arrivo dei pellegrini, che scendevano a piedi dalla montagna, era molto atteso dalla popolazione locale; i bambini venivano mandati ad accogliere le compagnie, in festa, portando con loro la palma benedetta conservata in casa dalla Pasqua. I territori di provenienza sono per lo più i seguenti: Marsica, Basso Lazio, Valle Peligna, aree dell’Italia centrale in cui era più diffuso il culto di San Domenico Abate. In generale nei racconti viene sempre sottolineato che i pellegrini, arrivando, eseguivano il canto di devozione a San Domenico, accompagnati da zampogne e ciaramelle; secondo alcuni il canto, lo stesso eseguito ancora oggi, serviva anche ad alleviare la fatica del cammino. Molti informatori ricordano la presenza costante, in occasione della festa, di un sarto di Villavallelonga (AQ), Giambattista Coccia detto #j’Avv’cat# (l’Avvocato), che ogni anno veniva alla festa per eseguire delle orazioni cantate in onore a San Domenico. La sua ultima presenza per la festa di san Domenico è stata rilevata nel 2014, occasione in cui - nonostante l’età avanzata (93 anni) - è stato ascoltato eseguire alcune strofe di un’orazione a San Domenico. Tra gli abitanti di Cocullo e i pellegrini in occasione della festa venivano stretti dei veri e propri rapporti di comparatico: in una delle interviste, di cui si riporta un frammento, è riportata per intero la formula di comparatico (#cummare e cummare/ facemose a cummare/ tiremose ji capiji/ e mettemoje a je bucìje#; trad. it.: “compare e comare, diventiamo compari, strappiamoci un capello e infiliamolo nel forellino”, con riferimento al fatto che ognuno dei due futuri compari si strappava un capello e lo introduceva nel foro dell’acquasantiera della vecchia chiesa di San Domenico). Nella stessa intervista viene raccontato il lavoro di ricerca sul campo condotto da Alfonso Di Nola e il grande rilievo dato da Di Nola alla presenza dei pellegrini e al loro rapporto con la sacralità, letto in un’ottica marxista e storicistica.
- NSC - Notizie storico criticheGià negli anni Settanta la pratica del pellegrinaggio a piedi è stata sostituita dal moderno viaggio in autobus, come mettono in rilievo le ricerche di DI NOLA 1976; al contrario, il pellegrinaggio continua ad essere praticato nei termini tradizionali del viaggio a piedi in occasione della festa di San Domenico di agosto nel territorio di Villalago (AQ), dove i pellegrini raggiungono l’eremo del santo dopo un viaggio a piedi di tre giorni dal piccolo centro di Fornelli (IS), in Molise. Ciò nonostante, lo stesso Di Nola (si veda DI NOLA 1986) sottolinea come il rapporto con i pellegrini non muti laddove siano mutate le condizioni del loro viaggio, ossia come il rapporto con il tempo moderno non modifichi la sostanza dello scambio culturale che tra le due comunità, quella cocullese e quella delle compagnie di pellegrini, si mette in atto. Il valore di intimo scambio in nome della comune devozione, assieme alla costruzione del rapporto di fratellanza e comparatico, e lo stupore della comunità scientifica che tende a negare la presenza e il valore sacro nella cultura degli anni Settanta sono tutti temi presenti nel lavoro del 1986 e sottolineati da Di Nola anche in una intervista dei primi anni Novanta trascritta in RANALLI 2016. A differenza di quanto rilevato nelle ricerche degli anni Settanta, oggi la compagnia dei pellegrini di Atina procede per schemi più liberi: non è più considerata la divisione per gruppi di genere, gli uomini avanti e le donne dietro nel corteo devozionale, ma un gruppo misto di uomini e donne procede nello stesso corteo, e la croce che identifica la compagnia di Atina può essere portata indifferentemente da un uomo o da una donna. Inoltre, mentre in passato gli zampognari aprivano il gruppo, oggi lo chiudono, e questo si deve probabilmente alla presenza della banda ufficiale, che assieme alla delegazione del Comune e della Proloco va a prendere i pellegrini all’altezza del santuario di San Domenico. Non è più riscontrabile la separazione di genere dei pellegrini di Atina, registrata nella bibliografia precedente: oggi uomini e donne procedono insieme all’interno del gruppo processionale; allo stesso modo, non è riscontrabile neppure una separazione dei pellegrini in base all’età: anziani e bambini, uomini e donne, sono inseriti a pieno titolo all’interno dello stesso gruppo. I suonatori, con zampogne e ciaramelle, possono aprire o chiudere il gruppo; per lo più, nei rilevamenti condotti tra il 2014 e il 2017, si registra che i suonatori chiudano il gruppo, e questo cambiamento rispetto al passato è probabilmente da attribuire al fatto che oggi il corteo dei pellegrini di Atina, accolto ufficialmente da alcuni delegati del Comune di Cocullo e della Proloco, viene accompagnato in chiesa dalla banda. Non vi è distinzione, nella bibliografia, tra le compagnie di Atina e Villa Latina; molte altre compagnie organizzate, registrate ancora negli anni Settanta, oggi non sono più riconoscibili all’interno del complesso cerimoniale della festa; ciò nonostante, numerosissimi pellegrini raggiungono il paese dalle località da cui in passato si muovevano le compagnie organizzate. Anche per la presenza di altre compagnie si rimanda a DI NOLA 1976.
- RI - RILEVAMENTO ENTITA' IMMATERIALI
- RIM - Rilevamento/contestorilevamento nel contesto
- DRV - DATI DI RILEVAMENTO
- DRVL - RilevatoreRanalli, Omerita
- DRVL - RilevatoreGrammaroli, Enrico
- DRVL - RilevatoreLapiccirella Zingari, Valentina
- DRVD - Data del rilevamento2015/05/01
- CAO - OCCASIONE
- CAOD - DenominazioneFesta di San Domenico Abate
- RIC - RICORRENZA
- RICP - Periodicitàannuale
- RICI - Data inizio2015/05/01
- RICF - Data fine2015/05/01
- ATC - ATTORE COLLETTIVO
- ATCD - DenominazioneCompagnia dei pellegrini di Atina (FR)
- ATCA - NoteLa compagnia dei pellegrini di Atina (FR) è la principale compagnia organizzata che oggi partecipa alla Festa di San Domenico Abate, e che ha uno stretto legame con la comunità cocullese.
- ATC - ATTORE COLLETTIVO
- ATCD - DenominazioneCompagni dei pellegrini di Villa Latina (FR)
- ATCA - NoteLa presenza compagnia dei pellegrini di Villa Latina, non attestata nella bibliografia precedente, è attestata nell'ambito del progetto di ricerca relativo alla costituzione del presente inventario almeno dal 2013.
- DO - DOCUMENTAZIONE
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoCDCICHOR-Img-5314_Atina
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaArrivo dei pellegrini della compagnia di Atina. L'immagine descrive l'arrivo dei pellegrini della compagnia di Atina, radunati nel piazzale della Chiesa di San Domenico.
- FTAA - AutoreRanalli, Omerita
- FTAD - Riferimento cronologico2015/05/01
- FTAK - Nome file digitaleCDCICHOR-Img-5314_Atina.jpg
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoCDCICHOR-Img-5323_Atina2
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaI pellegrini, dopo l'arrivo, si dispongono nel piazzale e accendono i ceri prima di iniziare il corteo verso la Chiesa della Madonna delle Grazie
- FTAA - AutoreRanalli, Omerita
- FTAD - Riferimento cronologico2015/05/01
- FTAK - Nome file digitaleCDCICHOR-Img-5323_Atina 2.jpg
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoCDCICHOR-Img-5334_corteo
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaLa compagnia di Atina: zampogne e ciaramelle. L'immagine mostra i pellegrini della compagnia di Atina in corteo verso la Chiesa della Madonna delle Grazie.
- FTAA - AutoreRanalli, Omerita
- FTAD - Riferimento cronologico2015/05/01
- FTAK - Nome file digitaleCDCICHOR-Img-5334_corteo.jpg
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoCDCICHOR-Img-5338_Atina3
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaL'arrivo in chiesa. I pellegrini di Atina si radunano attorno alla statua del santo.
- FTAA - AutoreRanalli, Omerita
- FTAD - Riferimento cronologico2015/05/01
- FTAK - Nome file digitaleCDCICHOR-Img-5338_Atina3.jpg
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoCDCICHOR-Img-5388_Atina4
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaPellegrini di Atina in preghiera davanti la statua del santo.
- FTAA - AutoreRanalli, Omerita
- FTAD - Riferimento cronologico2015/05/01
- FTAK - Nome file digitaleCDCICHOR-Img-5388_Atina4.jpg
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoCDCICHOR-Img-5340_Villa1
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaL'arrivo della compagnia di di Villa Latina. L'immagine mostra l'arrivo della compagnia di Villa Latina.
- FTAA - AutoreRanalli, Omerita
- FTAD - Riferimento cronologico2015/05/01
- FTAK - Nome file digitaleCDCICHOR-Img-5340_VillaLatina.jpg
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoCDCICHOR-Img-5341_Villa2
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaPellegrini di Villa Latina. L'immagine mostra i pellegrini di Villa Latina mentre eseguono il canto di devozione a San Domenico prima di entrare in chiesa
- FTAA - AutoreRanalli, Omerita
- FTAD - Riferimento cronologico2015/05/01
- FTAK - Nome file digitaleCDCICHOR-Img-5341_VillaLatina2.jpg
- REG - DOCUMENTAZIONE AUDIO
- REGN - Codice identificativoCDCICHOR-AU-pellegrini
- REGX - Generedocumentazione allegata
- REGP - Tipo/formatofile digitale
- REGZ - Denominazione/titoloIntervista a Nino Chiocchio. Frammento sull'arrivo dei pellegrini.
- REGA - AutoreGrammaroli, Enrico
- REGK - Nome file digitaleCDCICHEG-AU-pellegrini.mp3
- BIB - BIBLIOGRAFIA
- BIBR - AbbreviazioneRANALLI 2015
- BIBX - Generebibliografia di confronto
- BIBF - Tipocontributo in periodico
- BIBM - Riferimento bibliografico completoRanalli Omerita, Un mondo strano. La devozione popolare come fenomeno di resistenza culturale in un'intervista a Alfonso Di Nola, in Archivio di etnografia n.s.X, 1-2 (2015), pp. 109-127
- BIB - BIBLIOGRAFIA
- BIBR - AbbreviazioneDI NOLA 1986
- BIBX - Generebibliografia di confronto
- BIBF - Tipocontributo in periodico
- BIBM - Riferimento bibliografico completoDi Nola Alfonso, La festa di Cocullo tra mutazione e sacralità, in Rivista Abruzzese XXXIX, 2(1986), pp. 180-192
- BIB - BIBLIOGRAFIA
- BIBR - AbbreviazioneDI NOLA 1976
- BIBX - Generebibliografia di confronto
- BIBF - Tipomonografia
- BIBM - Riferimento bibliografico completoAlfonso Di Nola, Gli aspetti magico- religiosi di una cultura subalterna italiana, Torino 1976