TSK - Tipo modulo

MODI

CDR - Codice Regione

04

CDM - Codice Modulo

ICCD_MODI_2129186436341

ESC - Ente schedatore

ICCD

ECP - Ente competente per tutela

ICCD

ACC - ALTRA IDENTIFICAZIONE

OGM - Modalità di individuazione

rilevamento sul campo

AMB - Ambito di tutela MiBACT

etnoantropologico

AMA - Ambito di applicazione

entità immateriali

CTG - Categoria

festa-cerimonia

OGD - Definizione

Mascherata di carnevale

OGN - Denominazione

Egetmann-Umzug

OGN - Denominazione

sfilata dell'Egetmann

OGN - Denominazione

Egetmann

OGN - Denominazione

carnevale di Termeno

LCS - Stato

ITALIA

LCR - Regione

Trentino-Alto Adige

LCP - Provincia

BZ

LCC - Comune

Termeno sulla Strada del Vino

PVL - ALTRO TOPONIMO

PVZ - Tipo di contesto

contesto urbano

PVG - Area storico-geografica

Alto Adige - Südtirol

LCN - Note

paese prevalentemente germanofono (96,37% di madrelingua tedesca - censimento 2011)

DTP - Riferimento alla parte

2015/02/17

DTR - Riferimento cronologico

XXI

DTG - Specifiche riferimento cronologico

primo quarto

CMR - Responsabile dei contenuti

Kezich, Giovanni

CMR - Responsabile dei contenuti

Mott, Antonella

CMR - Responsabile dei contenuti

Trentini, Michele

CMC - Responsabile ricerca e redazione

Kezich, Giovanni

CMA - Anno di redazione

2015

CMM - Motivo della redazione del MODI

Inventario patrimonio culturale immateriale Convenzione Unesco 2003/ Egetmann Umzug

IMD - MIGRAZIONE DATI NELLE SCHEDE DI CATALOGO

ADP - Profilo di accesso

1

DES - Descrizione

La mascherata dell’Egetmann, che si svolge con gran concorso di pubblico a Tramin/Termeno (Sudtirolo/Alto Adige) nel pomeriggio del martedì grasso, è la rappresentazione giocosa di un’aratura rituale incorporata in un corteo nuziale per finta. Il chiassoso corteo, forte di una quarantina fra carri allegorici e categorie mascherate diverse, si snoda sulla breve distanza (meno di 1 km) dal limite settentrionale del paese fino alla piazza centrale, dove la sfilata si conclude nella baraonda generale, con il sorprendente epilogo drammatico della cattura di una vecchia detta Zenzi. Stante questa specifica particolarità conclusiva, il doppio paradigma aratorio e nuziale del corteo, oltre al suo dramatis personae e all’ordine di apparizione dei personaggi, rimandano in maniera inequivocabile alla consueta struttura quadripartita della mascherata invernale europea, che può essere così sintetizzata nelle sue quattro fasi distinte: I. Esordio (figure spaventose); II. Cerimonia (aratura e nozze); III. La burla (personaggi del demi-monde contadinesco); IV. Epilogo. Questa struttura occulta, così come si manifesta nella struttura della sfilata, e che troviamo riprodotta in numerosissime varianti in una quantità di situazioni consimili nel continente europeo, rappresenta in quanto bene propriamente immateriale di riferimento l’obiettivo specifico della presente schedatura. (Per una descrizione analitica di dettaglio, cfr. il testo allegato, a c. di Giovanni Kezich, ms. 26.06.2015).

NSC - Notizie storico critiche

Egetmann (“uomo dell’erpice”) è il nome proprio di un’antica mascherata carnevalesca, molto ricca e complessa nella sua conclamata monumentalità, che ha luogo a cadenza biennale (dal 1969, prima era regolarmente annuale) nel giorno di martedì grasso a Tramin/Termeno, paese prevalentemente germanofono (96,37% di madrelingua tedesca - censimento 2011), l’importante centro vinicolo affacciato sull’ampia valle morenica dell’Adige, la cosiddetta “Bassa atesina” che costituisce il lembo meridionale del Sudtirolo rurale germanofono. L’Egetmann è un evento di importanza rituale polarizzante e onnicomprensiva per la comunità residente, che ne è interamente coinvolta e anche travolta, con circa 600 figuranti mascherati (soli maschi, giovani e adulti) su una popolazione totale di poco più di 3.000. Un’adesione plebiscitaria agli imperativi propri dell’organizzazione di questo grande evento, ampiamente sovradimensionato rispetto all’ordine di magnitudine del paese, e che diviene particolarmente significativa nel contesto della cultura della minoranza linguistica tedesca, forzosamente annessa allo stato italiano nel 1919, e della sua azione di resistenza per il riconoscimento e la tutela del proprio patrimonio culturale immateriale. Avulsa da qualsiasi concessione al concetto moderno di stampo nizzardo-viareggino del “carnevale” in quanto satira (anche politica) della contemporaneità, la mascherata dell’Egetmann, come molte altre di ambito tirolese, svevo-allemanno, e naturalmente anche italiano, iberico, balcanico, ecc. appartiene a quell’insieme specifico delle ritualità popolari europee che nel loro complesso sembrano aver eluso l’invenzione bassomedievale e cittadina del “carnevale” a tema libero, di taglio scherzoso e satireggiante, e il suo successivo trionfo rinascimentale, e sono rimaste focalizzate sulla rappresentazione, anno dopo anno, di un’azione rituale fissa e tutta propria. Infatti, benché indiscutibilmente pertinente al carnevale (la mascherata si svolge infatti solo ed esclusivamente il martedì grasso), l’Egetmann, come tante altre mascherate europee, non ne ha assunto il nome, avendo mantenuto una propria denominazione esclusiva e una sua personalità distinta. Tale denominazione (“Egetmann”= l’uomo dell’erpice) allude al protagonista Egetmann Hansl (“il Giovannino dell’erpice”), colto nel giorno delle sue nozze: “Egetmann Hansl” è infatti il nome dello sposo, qui rappresentato da un pupazzo. Il concetto di “Egetmann”, pertanto, contiene in sé l’intera cifra della rappresentazione mascherata, legata al concetto fondamentale dell’aratura/erpicatura rituale (aratro e erpice nelle lingue contadine europee possono essere fino a un certo punto largamente sinonimi), e a quello parallelo dell’atto nuziale quale duplice punto focale e doppia sintesi simbolica dell’azione cerimoniale. A partire da questo doppio nucleo simbolico, peraltro intimamente interconnesso (l’aratura è nel folklore una semplice, rudimentale metafora del rapporto sessuale, e dunque metonimicamente dell’atto nuziale), vediamo svilupparsi nella mascherata una rievocazione enigmatica e piuttosto stralunata delle icone proprie di un passato paesano contadinesco dalle apparenze dichiaratamente miserabili, secondo l’ordine specifico di una sfilata che, stante la storicità del protocollo moderno che fa data al 1965, risulta relativamente immutato e immutabile nel tempo, non discostandosi troppo dalla descrizione di Ignaz Zingerle del 1871.Questo copione viene osservato scrupolosamente dal 1965, quando è stato codificato, ma in realtà, stando alle testimonianze fotografiche del 1900 e a quelle letterarie della folkloristica ottocentesca, almeno dal 1871. Anno per anno, si possono avere però delle omissioni di minor conto, ovvero delle aggiunte estemporanee di nuovi figuranti.

RIM - Rilevamento/contesto

rilevamento nel contesto

DRV - DATI DI RILEVAMENTO

CAO - OCCASIONE

RIC - RICORRENZA

ATC - ATTORE COLLETTIVO

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

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FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

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VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA

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FNT - FONTI E DOCUMENTI

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BIB - BIBLIOGRAFIA

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BIB - BIBLIOGRAFIA

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