- scheda
- CD - IDENTIFICAZIONE
- TSK - Tipo moduloMODI
- CDR - Codice Regione18
- CDM - Codice ModuloICCD_MODI_3030280242551
- ESC - Ente schedatoreICCD
- ECP - Ente competente per tutelaICCD
- ACC - ALTRA IDENTIFICAZIONE
- ACCE - Ente/soggetto responsabileAssociazione Nazionale Città del Tartufo
- ACCC - Codice identificativoICCD_MODI_3030280242551
- OGM - Modalità di individuazionerilevamento sul campo
- OG - ENTITA'
- AMB - Ambito di tutela MiBACTetnoantropologico
- AMA - Ambito di applicazioneentità immateriali
- CTG - Categoriasaperi
- OGD - DefinizioneSaperi sulla cultura del tartufo in Calabria: le zone tartufigene e le tipologie di tartufi
- LC - LOCALIZZAZIONE
- LCS - StatoITALIA
- LCR - RegioneCalabria
- LCP - ProvinciaCZ
- LCC - ComunePlatania
- DT - CRONOLOGIA
- DTR - Riferimento cronologicoXXI
- CM - CERTIFICAZIONE E GESTIONE DEI DATI
- CMR - Responsabile dei contenutiBrancadoro, Antonella
- CMC - Responsabile ricerca e redazioneBrancadoro, Antonella
- CMC - Responsabile ricerca e redazionePercivalle, Luca
- CMA - Anno di redazione2019
- CMM - Motivo della redazione del MODIInventario patrimonio culturale immateriale Convenzione Unesco 2003/ Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali
- ADP - Profilo di accesso1
- OSS - Note sui contenuti del moduloL’“Associazione Nazionale Città del Tartufo” (ANCT), costituitasi nel 1990, ha tra le sue finalità la salvaguardia e la valorizzazione dei saperi e delle tecniche relative al tartufo, al territorio e all’ambiente interessati dalla sua presenza, così come la loro promozione e diffusione in quanto patrimonio culturale immateriale delle comunità locali. L’Associazione ha negli anni creato una rete interregionale nazionale all’interno della quale sono attualmente presenti: Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. Affiancando le attività di documentazione e ricerca di centri di ricerca specializzati, le attività didattiche museali e le attività didattiche accademiche, l’ANCT contribuisce alla trasmissione e diffusione dei saperi e delle conoscenze sul tartufo e dei suoi valori identitari culturali e sociali acquisiti nei vari settori di ricerca coordinando attività pubbliche che coinvolgono associazioni, amministrazioni locali e società civile. Dal 2006 l’ANCT inoltre promuove e diffonde un regolamento e riconoscimento dei ristoranti prossimi alle comunità locali del territorio nazionale relativo alle buone pratiche di uso gastronomico del tartufo nella cucina tradizionale regionale e del suo uso secondo criteri di qualità e salubrità. A partire dal 2015 ad oggi l’Associazione ha avviato, con il supporto di antropologi esperti e la partecipazione delle comunità, le attività di catalogazione per inserire saperi e tecniche sulla cultura del tartufo in Italia all’interno dell’inventario nazionale MiBAC.
- DA - DATI ANALITICI
- DES - Descrizione“La Calabria, la nostra regione Calabria, è ricca di questo tubero, però ancora oggi non viene valorizzato per il valore che effettivamente ha. La regione Calabria, a livello di tartufo, la zona migliore, che produce parecchio tartufo, è qui il Pollino e quindi la zona di Saracena, Castrovillari, ecc. Ma abbiamo anche le zone dell'Aspromonte, della Sila, delle Serre, delle zone della piana di Lamezia, dove abbiamo questo nostro prodotto” (ANCTV037). “Per quanto riguarda i tartufi ammessi al commercio in Italia e nella regione Calabria, ammessi al commercio sono solo 9 specie. Queste specie sono naturalmente il Tuber, il Magnatum pico che è il bianco, il tartufo pregiato, il tartufo d'Alba, il tartufo di Norcia, il tartufo di Acqualagna; poi abbiamo il tartufo, il Melanosporum: il Magnatum è tartufo bianco, il Melanosporo è il tartufo nero pregiato che è nero; il tartufo nero uncinato è il tuber, il Mesenterico, il tuber, il fenico che non è un tartufo proprio... diciamo che della categoria è il tartufo più scarso; poi nelle zone il tartufo nero lo troviamo maggiormente nelle zone un po' sotto faggio, nelle zone un po' alte; nelle zone tirreniche, nelle zone del litorale, attualmente raccogliamo il tuber, il bianchetto, il Borchii, il famoso, il marzuolo detto, di cui è ricca la nostra regione, con le nostre pinete, questo è un tartufo che lo raccogliamo fino a un'altezza di 400 metri, cresce sotto pino ma lo possiamo trovare anche sotto i querceti si trova tranquillamente. […] Come tartufai e come micologi abbiamo cercato di fare inserire anche altre due nuove specie, […], sono già tartufi che erano presenti sul nostro territorio e sarebbero il tuber, un tartufo che è come il bianchetto, che è l'Oligospermum, e il tartufo che, un altro nero, che è il Bellone, che nelle nostre zone e qui anche sul Pollino ce n'è parecchio: diciamo che questo, il Bellone, è un tartufo che è un intermedio che ha sia le sembianze per quanto riguarda l'Uncinato e sia le sembianze per quanto riguarda alcune caratteristiche che riguardano anche il Mesentericum; poi abbiamo il Tuber Brumale, il Brumale, ce ne sono sempre, sono sempre presenti e attualmente vengono raccolti. Questi sono la maggior parte dei tartufi che vengono trovati come anche il Macrospormo, il tartufo sempre nero. Naturalmente la Calabria è ricca dell'Aestivum, il tartufo estivo” (ANCTV038). “Il tartufo viene cavato qua in Calabria da parecchi anni, però diciamo che è sempre stato, da quei pochi tartufai che andavano a tartufi, è stato sempre tenuto nascosto proprio perché […] tiravano fuori un reddito, si mandava avanti la famiglia e quindi le loro poste le tenevano nascoste. Da un po' di anni proprio si sta accentuando questo discorso [del tartufo]: dopo che noi assistevamo al fatto che venivano i cacciatori a caccia qua in Calabria in determinati periodi, si pensava che venivano effettivamente per la caccia per la selvaggina, ma in effetti che cosa facevano, venivano a tartufi. Perché in Calabria non si conosceva questo prodotto, era solo da pochi conosciuto, ma proprio da poche persone che si posso contare sulle dita delle mani” (ANCTV039).
- NSC - Notizie storico criticheLo sviluppo delle attività di cerca e di cavatura del tartufo nella regione Calabria è relativamente recente. Nonostante la presenza dei tartufi sia attestata nelle fonti storiche, è solamente da una ventina di anni che tali attività hanno cominciato a effettuarsi nel territorio in modo sistematico. Recenti ricerche scientifiche, realizzate in diverse province della regione, hanno evidenziato le caratteristiche quantitative e qualitative delle diverse specie e varietà di tale fungo ipogeo. La ricca biodiversità dei tartufi lucani ha fatto sì che, negli ultimi tempi, questi si siano potuti configurare come un’importante risorsa – sia ambientale che socio-economica – per il territorio e per le comunità che lo abitano. La consapevolezza della presenza del tartufo ha infatti stimolato una più profonda coscienza e conoscenza del contesto ambientale circostante, che ha a sua volta incentivato rispetto e salvaguardia dell’ecosistema all’interno del quale questi funghi ipogei svolgono un ruolo biologico fondamentale, dal momento che garantiscono il mantenimento dell’equilibrio ecologico dei boschi e delle distinte zone nelle quali proliferano e vengono raccolti. Allo stesso tempo, la cognizione della presenza del tartufo ha contribuito a contrastare il fenomeno dello spopolamento dei territori montani e rurali, anzitutto da parte delle fasce giovanili delle diverse comunità, poiché spesso si è potuta trasformare in fonte di reddito e di occupazione all’interno di un contesto lavorativo caratterizzato invece dalla ridotta o inesistente offerta di mezzi di sostentamento. Esperti e appassionati cercatori di tartufi di ogni età e sesso si sono organizzati in associazioni, contribuendo a comunicare, sviluppare, potenziare e valorizzare le conoscenze circa tale importante risorsa.
- RI - RILEVAMENTO ENTITA' IMMATERIALI
- RIM - Rilevamento/contestorilevamento decontestualizzato
- DRV - DATI DI RILEVAMENTO
- DRVL - RilevatorePercivalle, Luca
- DRVD - Data del rilevamento2018/02/03
- CAO - OCCASIONE
- CAOD - Denominazionecomunicazione su richiesta
- ATI - ATTORE INDIVIDUALE
- ATIR - Ruolotartufaio
- ATID - NomeGigliotti, Teodoro
- ATIA - NoteImpiegato.
- DO - DOCUMENTAZIONE
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoANCTF012
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofermo-immagine
- FTAF - Formatojpg
- FTAK - Nome file digitaleANCTF012.jpg
- VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
- VDCN - Codice identificativoANCTV037
- VDCX - Generedocumentazione esistente
- VDCP - Tipo/formatofile digitale
- VDCA - Denominazione/titoloSaperi sulla cultura del tartufo in Calabria
- VDCS - SpecificheDurata: 42'' (estratto da 2'27'' a 3'9'')
- VDCR - AutorePercivalle, Luca
- VDCD - Riferimento cronologico2018/02/03
- VDCE - Ente proprietarioUniversità degli Studi di Scienze Gastronomiche, Centro Nazionale Studi Tartufo, Associazione Nazionale Città del Tartufo
- VDCW - Indirizzo web (URL)https://www.youtube.com/embed/6vtCiH_Skl8?start=147&end=189
- VDCT - NoteIl documento è tratto da: Saperi sulla cultura del tartufo in Calabria. Il documento integrale è pubblicato nell'archivio "Granai della Memoria" nella sezione dedicata a "Il tartufo bianco", a cura dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN), del Centro Nazionale Studi Tartufo di Alba (CN) e dell'Associazione Nazionale Città del Tartufo.
- VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
- VDCN - Codice identificativoANCTV038
- VDCX - Generedocumentazione esistente
- VDCP - Tipo/formatofile digitale
- VDCA - Denominazione/titoloSaperi sulla cultura del tartufo in Calabria
- VDCS - SpecificheDurata: 2'58'' (estratto da 10'34'' a 13'32'')
- VDCR - AutorePercivalle, Luca
- VDCD - Riferimento cronologico2018/02/03
- VDCE - Ente proprietarioUniversità degli Studi di Scienze Gastronomiche, Centro Nazionale Studi Tartufo, Associazione Nazionale Città del Tartufo
- VDCW - Indirizzo web (URL)https://www.youtube.com/embed/6vtCiH_Skl8?start=634&end=812
- VDCT - NoteIl documento è tratto da: Saperi sulla cultura del tartufo in Calabria. Il documento integrale è pubblicato nell'archivio "Granai della Memoria" nella sezione dedicata a "Il tartufo bianco", a cura dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN), del Centro Nazionale Studi Tartufo di Alba (CN) e dell'Associazione Nazionale Città del Tartufo.
- VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
- VDCN - Codice identificativoANCTV039
- VDCX - Generedocumentazione esistente
- VDCP - Tipo/formatofile digitale
- VDCA - Denominazione/titoloSaperi sulla cultura del tartufo in Calabria
- VDCS - SpecificheDurata: 1'5'' (estratto da 16'30'' a 17'35'')
- VDCR - AutorePercivalle, Luca
- VDCD - Riferimento cronologico2018/02/03
- VDCE - Ente proprietarioUniversità degli Studi di Scienze Gastronomiche, Centro Nazionale Studi Tartufo, Associazione Nazionale Città del Tartufo
- VDCW - Indirizzo web (URL)https://www.youtube.com/embed/6vtCiH_Skl8?start=990&end=1055
- VDCT - NoteIl documento è tratto da: Saperi sulla cultura del tartufo in Calabria. Il documento integrale è pubblicato nell'archivio "Granai della Memoria" nella sezione dedicata a "Il tartufo bianco", a cura dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN), del Centro Nazionale Studi Tartufo di Alba (CN) e dell'Associazione Nazionale Città del Tartufo.
- BIB - BIBLIOGRAFIA
- BIBR - AbbreviazioneNOVELLINI 2014
- BIBX - Generebibliografia di confronto
- BIBF - Tipomonografia
- BIBM - Riferimento bibliografico completoAlla scoperta del tartufo nella storia, sul territorio, in cucina, a cura di Grazia Novellini, Slow Food Editore, Bra 2014.