TSK - Tipo modulo

MODI

CDR - Codice Regione

06

CDM - Codice Modulo

ICCD_MODI_3390387761641

ESC - Ente schedatore

ICCD

ECP - Ente competente per tutela

ICCD

ACC - ALTRA IDENTIFICAZIONE

OGM - Modalità di individuazione

documentazioni audio-visive

AMB - Ambito di tutela MiBACT

etnoantropologico

AMA - Ambito di applicazione

entità immateriali

CTG - Categoria

festa-cerimonia

OGD - Definizione

Carnevale di Contovello

OGN - Denominazione

Il funerale di Joze

LCS - Stato

ITALIA

LCR - Regione

Friuli-Venezia Giulia

LCP - Provincia

TS

LCC - Comune

Trieste

LCL - Località

PROSECCO-CONTOVELLO

DTR - Riferimento cronologico

XXI

CMR - Responsabile dei contenuti

Ferrara, Giuliana (IPAC-Istituto Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia)

CMC - Responsabile ricerca e redazione

Battistella, Marika

CMA - Anno di redazione

2016

CMM - Motivo della redazione del MODI

Inventario patrimonio culturale immateriale/ ICCD: progetto PCI 500 giovani

ADP - Profilo di accesso

1

OSS - Note sui contenuti del modulo

Tema trattato nell'ambito del progetto PCI: Feste e riti del ciclo dell'anno

DES - Descrizione

Ha inizio la preparazione della manifestazione e vi sono i materiali che verranno utilizzati: quattro pitali appuntati su delle aste di legno, due fustini vuoti di detersivo e una scatola di cartone destinati alla raccolta delle offerte, appoggiati su di un vecchio tavolo. Due persone, passando davanti a tale tavolo, si affacciano ad una stanza piuttosto spoglia dove all’interno, adagiato sopra due tavoli ricoperti da un telo rosso, vi è il fantoccio che rappresenta il corpo senza vita del Carnevale, #Joze#. Il fantoccio, disteso sopra una portantina, è ricoperto da coriandoli, fiori e foto di volti. Da una casa escono due uomini mascherati da Monsignore e da suora mentre altre persone si avvicinano al corpo esamine del Carnevale. Attorno al corpo sono state accese delle candele affiancate da oggetti di varia natura, tra cui anche delle lattine di birra. Da un'auto scende un uomo, travestito da donna anziana, che indossa un grande cappello con un nastro bianco, un soprabito color porpora, aiutandosi a camminare con un vecchio ombrello. La donna viene accolta dai due personaggi mascherati da Monsignore e da suora, che la salutano porgendole le condoglianze. La donna, che esclama delle litanie in lingua slovena e in dialetto triestino, viene accompagnata al feretro mentre giungono altre persone, tra cui un personaggio con un fazzoletto nero in testa che piange. Un uomo porta una sedia per permettere alla vedova disperata di sedersi. Un musicista suona la fisarmonica ed ha inizio la seconda parte della cerimonia che è invece itinerante: il feretro viene sollevato e trasportato da quattro giovani vestiti in modo molto elegante che si incamminano seguendo la vedova accompagnata da un gruppo di persone. La processione continua per le strade del paese mentre il monsignore benedice il feretro, seguito da una donna che porta i bastoni con i pitali. La vedova è invece spinta su di un carro addobbato con nastri viola e foglie, sopra il quale rimane seduta bevendo in compagnia del personaggio col fazzoletto nero in testa. Dinanzi ad un gazebo di legno, il Carnevale viene adagiato a terra mentre la vedova continua a proclamare le litanie, tenendo nella mano destra un bicchiere. La processione riprende accompagnata dalla musica delle fisarmoniche e da alcuni canti popolari, mentre la vedova, nuovamente seduta sul carro, si trucca. La processione prevede diverse soste durante le quali il Carnevale, deposto a terra, viene contemplato dalla vedova e dai presenti. Nel frattempo, alcune donne chiedono delle offerte per la vedova, offerte che vengono inserite all’interno di fustini di detersivo dismessi. La processione giunge sulle rive dello stagno dove il fantoccio viene adagiato e cosparso di benzina. Successivamente #Joze# viene spostato su una sorta di zattera galleggiante ricoperta di foglie dove verrà incendiato, mentre la vedova continua i suoi lamenti e le sue litanie.

NSC - Notizie storico critiche

A Contovello, al termine del divertente periodo di carnevale, si svolge una rappresentazione che vede come protagonista una vedova molto particolare che piange il marito defunto: è #Joze#, il Carnevale, il cui rogo annuncia l'inizio della Quaresima. Il rogo avviene dopo la rappresentazione del processo al fantoccio del Carnevale, i cui capi d’imputazione sono spesso comportamenti comuni e diffusi. Tale messa in scena viene interpretata come "la possibilità per una comunità di metabolizzare fatti e accadimenti percepiti come pericolosi per l’identità e la solidarietà collettiva. La familiarità con cui viene trattato il fantoccio conferma in molti casi quest’ipotesi, com’è per Contovello, dove non assume il nome generico di “Carnevale”, ma quello più familiare di #Joze#. In ambito regionale, per questo e per altri aspetti le comunità slovenofone appaiono maggiormente conservative: basti ricordare il rogo del #Bäbac# a S. Giorgio in Val Resia, il processo del #Pust# a Clodig (Grimacco) nelle Valli del Natisone, il funerale del carnevale a Doberdò del Lago, nel Carso isontino. Un tempo, fino agli anni Sessanta, il processo, la condanna a morte e l’esecuzione del carnevale (sparato, bruciato, gettato da una rupe, e altro) era parte integrante del rituale e segnava il confine tra i tempi “grassi” appena trascorsi e quelli che di lì a poco sarebbero seguiti: “magri”, penitenziali, di Quaresima" (Morandini).

RIM - Rilevamento/contesto

rilevamento nel contesto

DRV - DATI DI RILEVAMENTO

CAO - OCCASIONE

RIC - RICORRENZA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA

BIB - BIBLIOGRAFIA