TSK - Tipo modulo

MODI

CDR - Codice Regione

14

CDM - Codice Modulo

ICCD_MODI_4547337355541

ESC - Ente schedatore

ICCD

ECP - Ente competente per tutela

ICCD

OGM - Modalità di individuazione

documentazioni audio-visive

AMB - Ambito di tutela MiBACT

etnoantropologico

AMA - Ambito di applicazione

entità immateriali

CTG - Categoria

tecniche

OGD - Definizione

Filatura a mano con filatoi e arcolai

LCS - Stato

ITALIA

LCR - Regione

Molise

LCP - Provincia

CB

LCC - Comune

Acquaviva Collecroce

LCL - Località

ACQUAVIVA COLLECROCE

DTR - Riferimento cronologico

XX

CMR - Responsabile dei contenuti

Tucci, Roberta (coordinatore del progetto)

CMR - Responsabile dei contenuti

Vietri, Luisa (collaboratore al coordinamento del progetto)

CMC - Responsabile ricerca e redazione

Onnis, Elisabetta

CMA - Anno di redazione

2015

CMM - Motivo della redazione del MODI

Inventario patrimonio culturale immateriale/ ICCD: progetto PCI 500 giovani

ADP - Profilo di accesso

1

OSS - Note sui contenuti del modulo

Tema trattato nell'ambito del progetto PCI: Artigianato

DES - Descrizione

Due donne sono sedute in un cortile e filano utilizzando due diversi arcolai lignei a mano. Ad essi sono connessi due differenti filatoi, uno costituito da una ruota e uno da una piccola asse orizzontale che le tessitrici fanno girare a mano.

NSC - Notizie storico critiche

Nel territorio compreso tra i fiumi Biferno e Trigno è presente una minoranza linguistica croata, in particolare nei tre comuni di Acquaviva Collecroce, Montemitro e San Felice del Molise, ma in passato doveva essere presente anche nei comuni di Palata, Tavenna, Mafalda, San Biase, San Giacomo degli Schiavoni, Montelongo e Petacciato. I primi contatti degli slavi provenienti dall'altra sponda dell'Adriatico nel territorio molisano sembra risalgano agli inizi del XIII secolo, per motivi economici, commerciali e culturali. In mancanza di una chiara documentazione, non è possibile definire con precisione la datazione dell'arrivo di tali gruppi slavi in modo stabile, ma si ipotizza la fine del XV secolo. La minoranza croata quasi sempre si trovò a riedificare e ripopolare antichi borghi, abbandonati a causa di terremoti e pestilenze. Come ad esempio Acquaviva Collecroce, che, abbandonata, sarebbe stata ripopolata da profughi croati tra il XV ed il XVI secolo, provenienti sia dalla Dalmazia, che dalla vicina località di Cerritello, dove convivevano già coloni slavi ed albanesi. In questi paesi sono ancora presenti alcune produzioni tradizionali, come quella della tessitura a mano su telai di legno, per fare coperte, stuoie, finissimi tovagliati che rispecchiano l'originaria lavorazione croata, caratterizzata da particolari disegni e dalla vivacità dei colori tramandati di generazione in generazione.

RIM - Rilevamento/contesto

rilevamento nel contesto

DRV - DATI DI RILEVAMENTO

CAO - OCCASIONE

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA

BIB - BIBLIOGRAFIA