- scheda
- CD - IDENTIFICAZIONE
- TSK - Tipo moduloMODI
- CDR - Codice Regione20
- CDM - Codice ModuloICCD_MODI_4605938221641
- ESC - Ente schedatoreICCD
- ECP - Ente competente per tutelaICCD
- ACC - ALTRA IDENTIFICAZIONE
- ACCE - Ente/soggetto responsabilePolo Museale della Sardegna
- ACCC - Codice identificativoICCD_MODI_4605938221641
- OGM - Modalità di individuazionedocumentazioni audio-visive
- OG - ENTITA'
- AMB - Ambito di tutela MiBACTetnoantropologico
- AMA - Ambito di applicazioneentità immateriali
- CTG - Categoriafesta-cerimonia
- OGD - DefinizioneUn matrimonio in Barbagia: ritualità
- LC - LOCALIZZAZIONE
- LCS - StatoITALIA
- LCR - RegioneSardegna
- LCP - ProvinciaNU
- LCC - ComuneFonni
- LCN - NoteBarbagia
- DT - CRONOLOGIA
- DTR - Riferimento cronologicoXX
- CM - CERTIFICAZIONE E GESTIONE DEI DATI
- CMR - Responsabile dei contenutiLuiu, Antonio (tutor)
- CMC - Responsabile ricerca e redazioneBuosi, Laura
- CMA - Anno di redazione2016
- CMM - Motivo della redazione del MODIInventario patrimonio culturale immateriale/ ICCD: progetto PCI 500 giovani.
- ADP - Profilo di accesso1
- OSS - Note sui contenuti del moduloTema trattato nell’ambito del progetto PCI: Feste e riti del ciclo dell’anno
- DA - DATI ANALITICI
- DES - DescrizioneLe cerimonie matrimoniali iniziano con il rito del #perdono#. Ciò avviene in casa della sposa, dove la coppia s' inginocchia per chiedere per l'appunto il perdono ai genitori della donna, i quali danno l'assenso al matrimonio con un inchino e baciano i futuri sposi. La conclusione del rito viene salutata con un’offerta di dolci, detta #trattamento#. La sposa per l’occasione porta sul capo un fazzoletto festivo in seta, #mucadore#, e indossa un abito composto da una camicia bianca con orlo in pizzo, # ‘amissa#, che viene adornata con i tipici bottoni in filigrana d’oro, #‘uttònes#. Sopra la camicia porta un giubbetto in broccato ricamato e riccamente rifinito per le nozze, #gippone#. La parte bassa del vestito è composta da una gonna di orbace e seta, #veste#, plissettata con sottilissime pieghe e anch’essa ricamata centralmente con una larga banda. Un grembiule ornamentale a triangolo, #saùcciu#, cinge i fianchi e scende sul davanti. Lo sposo veste un comune abito scuro con camicia bianca. Conclusa questa prima parte dei cerimoniali, la coppia e gli invitati procedono in corteo verso la chiesa, in modo ordinato e composto. Aprono le fila due bambini con dei ceri e ad essi seguono gli sposi con la schiera di parenti e amici. Dopo la cerimonia religiosa, durante il tragitto verso casa, laddove passa il corteo nuziale, le compaesane si affacciano alla porta con piatti colmi di grano. Questa è la parte pubblica delle cerimonie nuziali, alle quali partecipa gran parte della comunità. Le donne vanno incontro al corteo con un piatto in mano, gettano del grano sulla sposa e fanno il segno della croce. Subito dopo rompono lo stesso piatto. Quest'ultimo rituale propiziatorio, detto #ratzìa#, rappresenta un buon auspicio per gli sposi, soprattutto se il piatto si frantuma in piccoli cocci. Infine il corteo arriva in casa dello sposo. Anche qui ai rispettivi genitori si chiede #perdono#, a cui segue un altro #trattamento# a base di dolci tradizionali, vini e liquori. In casa dello sposo, poco prima dell’inizio del banchetto nuziale, si svolge il rituale del #dono#. Per l’ occasione viene posto un tavolo al centro di una stanza, sul quale viene posizionato un piatto ricoperto con dei piccoli teli bianchi, simili a centrini. Qui, alla presenza di un prete, i parenti e gli amici invitati al banchetto vestiti con l’abito della festa, si approssimano al tavolo e depongono delle banconote all’interno del piatto.
- NSC - Notizie storico criticheIl matrimonio in Sardegna, soprattutto nei centri della Barbagia, seguiva dei riti e dei tempi ben precisi legati alla vita agropastorale. In passato infatti ci si sposava molto tardi, soprattutto gli uomini, perché impegnati la maggior parte del tempo nel lavoro dei campi. Spesso la differenza di età tra lo sposo e la sposa era notevole. Era uso comune per queste comunità che i futuri coniugi dovessero trovare autonomamente le risorse necessarie a formare un “menage” familiare, per questo motivo rivestiva un ruolo importante il rito del dono. Evento assai rilevante per la vita di coppia, il dono poteva essere elargito in tre momenti diversi: il giorno prima delle nozze, durante il banchetto nuziale e il giorno dopo le nozze. Spesso venivano offerti loro prodotti in natura come orti, buoi, cavalli, ecc. che contribuivano a creare delle basi solide sulle quali poggiava l’economia della nuova famiglia che si andava a creare. Il giorno in cui si festeggiava il matrimonio era la domenica e il pranzo si faceva a casa della famiglia dello sposo. La festa durava otto giorni. La settimana precedente le nozze le famiglie interessate invitavano a casa dello sposo parenti e vicini, per preparare i dolci e iniziare a cucinare il pranzo nuziale (pane, carne, ravioli). Il lunedì la famiglia della sposa andava a casa dei promessi sposi per portare il corredo nuziale, con provviste e un particolare dolce: #su pressente#, fatto con zucchero e mandorle. Questo rito è chiamato #su donu ‘e lunis'#. Una volta disposto tutto, generalmente il sabato gli amici andavano dai parenti a distribuire #sas bandas#, ossia una parte del cibo che avevano preparato. Questi, per ringraziare del dono ricevuto, davano #sas istrinnas#, qualche soldo che poi veniva distribuito agli aiutanti.
- RI - RILEVAMENTO ENTITA' IMMATERIALI
- RIM - Rilevamento/contestorilevamento nel contesto
- DRV - DATI DI RILEVAMENTO
- DRVL - RilevatoreSerra, Fiorenzo (regista)
- DRVD - Data del rilevamento1961/00/00
- CAO - OCCASIONE
- CAOD - DenominazioneNozze
- DO - DOCUMENTAZIONE
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoPCI_Sardegna_LB_F0006
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAK - Nome file digitalePCI_Sardegna_LB_F0006.jpg
- FTAT - NoteFermo-immagine tratto da documento audiovisivo (vedi VDC).
- VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
- VDCN - Codice identificativoPCI_Sardegna_LB_V0006
- VDCX - Generedocumentazione esistente
- VDCP - Tipo/formatofile digitale
- VDCA - Denominazione/titoloMatrimonio barbaricino: i riti propiziatori
- VDCS - SpecificheDurata: 5'27'' (estratto da 1'28'' a 6'55'')
- VDCR - AutoreSerra, Fiorenzo (regista)
- VDCD - Riferimento cronologico1961/00/00
- VDCW - Indirizzo web (URL)https://www.youtube.com/embed/ut6RQJVEWHE?start=88&end=415
- VDCT - NoteIl documento è tratto da: Un matrimonio in Barbagia; regia di Fiorenzo Serra. Anno di edizione: 1967. Prodotto da: Elio Serra; colore; supporto originale: pellicola 35 mm. I dati presenti nei titoli di testa e di coda del video forniscono anche le seguenti informazioni. Testi del commento parlato: Manlio Brigalia. Voce narrante: Riccardo Cucciolla. Musiche: motivi popolari sardi registrati dal vero durante le riprese e selezionati dal repertorio raccolto nella sua ricerca etnomusicale dal prof.Giorgio Nataletti. Regia, fotografia e montaggio: Fiorenzo Serra. Direttore di Produzione: Elio Serra. La cerimonia di nozze fu ripresa dal vero a Fonni nell’autunno del 1961. Il documentario (edito nel 1967) ha ottenuto i seguenti riconoscimenti: VII rassegna del film turistico di Venezia ’68, primo premio assoluto; Centre National de la Cinématographie di Parigi, nel 1968, premio della cinematografia francese (concesso ogni anno ai cinque migliori documentari prodotti nei paesi della Comunità Economica Europea).
- BIB - BIBLIOGRAFIA
- BIBR - AbbreviazionePOGGI 1986
- BIBX - Generebibliografia di confronto
- BIBF - Tipomonografia
- BIBM - Riferimento bibliografico completoPoggi Francesco, Usi nuziali nel centro della Sardegna, Sassari 1986, pp.29-39