- scheda
- CD - IDENTIFICAZIONE
- TSK - Tipo moduloMODI
- CDR - Codice Regione15
- CDM - Codice ModuloICCD_MODI_5303344524641
- ESC - Ente schedatoreICCD
- ECP - Ente competente per tutelaICCD
- OGM - Modalità di individuazionedocumentazioni audio-visive
- OG - ENTITA'
- AMB - Ambito di tutela MiBACTetnoantropologico
- AMA - Ambito di applicazioneentità immateriali
- CTG - Categoriafesta-cerimonia, musica vocale, musica strumentale
- OGD - DefinizioneRitualità dei #fujenti# a Sant'Anastasia: corsa ed esecuzione di un canto devozionale
- LC - LOCALIZZAZIONE
- LCS - StatoITALIA
- LCR - RegioneCampania
- LCP - ProvinciaNA
- LCC - ComuneSant'Anastasia
- DT - CRONOLOGIA
- DTR - Riferimento cronologicoXXI
- CM - CERTIFICAZIONE E GESTIONE DEI DATI
- CMR - Responsabile dei contenutiMagnani, Fabrizio (collaboratore al coordinamento del progetto)
- CMR - Responsabile dei contenutiTucci, Roberta (coordinatore del progetto)
- CMR - Responsabile dei contenutiVietri, Luisa (collaboratore al coordinamento del progetto)
- CMC - Responsabile ricerca e redazioneBochicchio, Carminella
- CMA - Anno di redazione2016
- CMM - Motivo della redazione del MODIInventario patrimonio culturale immateriale/ ICCD: progetto PCI 500 giovani
- ADP - Profilo di accesso1
- OSS - Note sui contenuti del moduloTema trattato nell'ambito del progetto PCI: Feste e riti del ciclo dell'anno, Espressività di tradizione orale
- DA - DATI ANALITICI
- DES - DescrizioneI #fujenti# indossano un abito bianco, una cintura rossa, una fascia azzurra che scende dalla spalla sinistra ed è annodata sul fianco destro. Al centro della fascia è rappresentata l'immagine della Madonna dell'Arco. Camminano in silenzio, ordinatamente divisi in due file. Ognuno porta un cero, in alcuni casi inserito in un bouquet di fiori, confezionato con carta trasparente bordata di rosso o di giallo. Proseguendo il corteo sosta ai lati della strada che conduce al santuario, tenendo i ceri poggiati a terra. Gli ultimi gruppi di #fujenti# prendono posto. Si ode il suono delle trombette e due #fujenti# giungono correndo e trasportando una corona di foglie di palma con due nastri tricolori. Seguono altri due che corrono con i ceri ed un gruppo con ceri e stendardo. Un #fujente# al centro mantiene l'asta dello stendardo che rappresenta l'effige della Vergine con una corona sulla cima. Dallo stendardo pendono alcuni cordoni che sono retti da pellegrini. In coda al gruppetto prende posto il trombettiere che suona rispondendo agli squilli che si sentono in lontananza. Un #fujente# intona il canto in onore della Madonna dell'Arco, poggiando le mani sul proprio petto e toccando con le punta delle dita l'immagine sacra rappresentata al centro della fascia azzurra. Segue un applauso e lo stendardo viene posto al centro del gruppo di pellegrini. Il #fujente# ricomincia il canto guardando sempre in direzione dello stendardo e questa volta apre le mani in avanti. Un giovane al suo fianco si commuove e si abbandona ad un pianto accorato. Il canto invoca l'aiuto della Vergine, il cui amore è quello di una madre per il proprio figlio.
- NSC - Notizie storico criticheL'immagine votiva della Vergine con il Bambino, detta Madonna dell'Arco, risale al XIV - XV secolo. Si tratterebbe di un dipinto eseguito da un fedele ad un incrocio lungo la via sommese, un antico percorso che da Napoli conduceva a Somma Vesuviana. La via raggiungeva il villaggio Gennazzo e poi Arco, situato alle porte dell'Universitas di Santo Nastaso, oggi detta Sant'Anastasia. E' probabile che Arco non fosse un villaggio vero e proprio, ma un rudere costituito dai resti di un antico acquedotto che sormontava una stradina che portava ad alcune masserie. La devozione intorno all'immagine della Vergine è legata alla leggenda. I luoghi della Madonna dell'Arco erano in passato caratterizzati dall'amenità del paesaggio e dallo splendore della natura. Tuttavia in quei posti non mancavano episodi di violenza da parte di briganti o devastazioni del territorio dovute ai fenomeni naturali. In un periodo di tempo che può essere collocato intorno al 1450, i paesani erano soliti riunirsi in questo ambiente gradevole per sfidarsi in qualche gioco. Si racconta che un giorno un gruppo di giovani stava giocando a pallamaglio, avvalendosi di una palla di legno o pietra ed una mazza a forma di maglio. Era considerato vincitore colui che riusciva a mandare la palla più lontano, partendo da un determinato punto ed in uno spazio limitato. Un giovane che aveva perso la gara, scagliò con furia la palla di legno contro l'immagine della Madonna, il cui zigomo iniziò a sanguinare copiosamente. I presenti gridarono al miracolo e punirono il giovane impiccandolo ad un albero di tiglio. Si narra che l'albero seccò improvvisamente, colpevole di aver sorretto il cappio. L'episodio sarebbe avvenuto il primo giorno dopo la Pasqua e segna l'inizio della devozione alla Madonna dell'Arco, che si perpetua ogni anno da allora. Il fenomeno raggiunse ingenti proporzioni e dall'edificazione di una piccola cappella si passò a quella di un Santuario più grande. Il culto fu anche occasione di liti fra la Municipalità di Sant'Anastasia e la Diocesi di Nola fino al XVI secolo. Oggi i devoti si recano in pellegrinaggio organizzati in associazioni religiose o in gruppi familiari. Sono comunemente chiamati #fujenti#, per via del loro incedere di corsa nei percorsi processionali, coperti dall'abito bianco e dalla fascia azzurra. Vengono anche chiamati #vattienti#, per via dell'usanza di battere i piedi ritmicamente anche quando sostano in un punto. I devoti che fanno un voto di necessità, sono soliti percorrere lunghe distanze a piedi nudi fino a provocarne il sanguinamento. Le associazioni di fedeli sono circa 350. Ogni gruppo generalmente possiede un proprio stendardo, caratterizzato dal fondo azzurro o turchese sul verso e dall'immagine della Madonna dell'Arco, mentre sul retro vengono riportati i dati relativi al gruppo d'appartenenza, come l'anno e il luogo di fondazione. Il pellegrinaggio ha una forte connotazione scenografica. Il cammino ha inizio presso le edicole delle proprie associazioni e si procede a piedi per numerosi chilometri. Un movimento tipico dei pellegrini è dato dall'avanzare incontro alla bandiera e recedere, permettendo ad altri di effettuare lo stesso movimento, come se si stesse compiendo una danza rituale. Nella parte finale della processione i #fujenti# intraprendono una corsa e poi effettuano #a caduta#, la caduta, durante la quale si abbandonano a terra. Il corteo si caratterizza anche per la forte emotività sonora, data da pianti, urla, strepiti.
- RI - RILEVAMENTO ENTITA' IMMATERIALI
- RIM - Rilevamento/contestorilevamento nel contesto
- DRV - DATI DI RILEVAMENTO
- DRVD - Data del rilevamento2013/04/01
- CAO - OCCASIONE
- CAOD - DenominazioneLunedì in Albis
- RIC - RICORRENZA
- RICP - Periodicitàannuale
- DO - DOCUMENTAZIONE
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoPCI_Campania_CB_F0003
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAK - Nome file digitalePCI_Campania_CB_F0003.jpg
- FTAT - NoteFermo-immagine tratto da documento video-cinematografico (vedi VDC).
- VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
- VDCN - Codice identificativoPCI_Campania_CB_V0003
- VDCX - Generedocumentazione esistente
- VDCP - Tipo/formatofile digitale
- VDCA - Denominazione/titoloRitualità dei #fujenti# a Sant'Anastasia: corsa ed esecuzione di un canto devozionale
- VDCS - SpecificheDurata: 3'0'' (estratto da 4'50'' a 7'50'')
- VDCD - Riferimento cronologico2013/04/01
- VDCW - Indirizzo web (URL)https://www.youtube.com/embed/u2We0wPNBRA?start=290&end=470
- VDCT - NoteIl documento è tratto da: Lunedì in Albis 2013. A Madonna dell'Arco: i fujenti di Sant'Anastasia; durata 17'05''; pubblicato online il 4 aprile 2013. Il documento è accompagnato dalla seguente nota. "Attraversano a piedi ed in silenzio tutto il paese ed ogni tanto si ode il suono della trombetta e l'invocazione alla Madonna. Mamm 'ell' Arc è il richiamo ai fedeli anastasiani che a migliaia fanno da ali alla processione. Nessuna musica, nessuna parata e nessun folklore, la sola semplicità e la commossa partecipazione. Sono i fujenti di Sant'Anastasia".
- BIB - BIBLIOGRAFIA
- BIBR - AbbreviazioneMANCINI 2009
- BIBX - Generebibliografia di confronto
- BIBF - Tipomonografia
- BIBM - Riferimento bibliografico completoMancini Giorgio, Madonna dell'Arco a Sant'Anastasia, in Feste e riti d'Italia, a cura di Stefania Massari, Roma 2009.
- RM - RIFERIMENTI AD ALTRE ENTITÁ
- RMF - Riferimenti ad altre entità
- RMFTMODI
- RMFCICCD_MODI_4619510004641
- RMFEICCD
- RMFMè in relazione con
- RMFNLe tre entità sono fra loro in relazione perché riguardano analoghi momenti cerimoniali di analoghe feste.