- scheda
- CD - IDENTIFICAZIONE
- TSK - Tipo moduloMODI
- CDR - Codice Regione01
- CDM - Codice ModuloICCD_MODI_5343576131641
- ESC - Ente schedatoreICCD
- ECP - Ente competente per tutelaICCD
- ACC - ALTRA IDENTIFICAZIONE
- ACCE - Ente/soggetto responsabilePolo Museale del Piemonte
- ACCC - Codice identificativoICCD_MODI_5343576131641
- OGM - Modalità di individuazionedocumentazioni audio-visive
- OG - ENTITA'
- AMB - Ambito di tutela MiBACTetnoantropologico
- AMA - Ambito di applicazioneentità immateriali
- CTG - Categoriafesta-cerimonia, musica vocale strumentale
- OGD - Definizione#Cantè j'ov# a Casal Cermelli
- OGN - DenominazioneCantè j'ov
- LC - LOCALIZZAZIONE
- LCS - StatoITALIA
- LCR - RegionePiemonte
- LCP - ProvinciaAL
- LCC - ComuneCasal Cermelli
- DT - CRONOLOGIA
- DTR - Riferimento cronologicoXXI
- CM - CERTIFICAZIONE E GESTIONE DEI DATI
- CMR - Responsabile dei contenutiCostamagna, Liliana
- CMC - Responsabile ricerca e redazioneGiancola, Natascia
- CMA - Anno di redazione2016
- CMM - Motivo della redazione del MODIInventario patrimonio culturale immateriale/ ICCD: progetto PCI 500 giovani
- ADP - Profilo di accesso1
- OSS - Note sui contenuti del moduloTema trattato nell'ambito del progetto PCI: Feste e riti del ciclo dell'anno, Espressività di tradizione orale. Per la pratica di #Cantè j'ov# (letteralmente: cantare le uova) è possibile reperire informazioni al link http://terreceltiche.altervista.org/cante-jeuv-nel-basso-piemonte/ (consultazione: 2016/05/06)
- DA - DATI ANALITICI
- DES - DescrizioneUn piccolo gruppo di cantori e suonatori esegue un canto tradizionale, stando in piedi sopra un carro attaccato ad un trattore fermo di fronte ad un'abitazione dal carattere rurale, forse nel cortile antistante la casa. La scena si svolge in un contesto notturno. Il gruppo sul carro è composto da suonatori che suonano e cantano e da due cantori privi di strumento. Tra gli strumenti si riconoscono, tre #organetti#, una chitarra, uno strumento a fiato, forse un bombardino o un genis, e forse uno strumento a corda. Altri due suonatori di #piffero# si trovano a terra. Assistono alla scena svariate persone, gli abitanti della casa e alcuni bambini. Alcuni suonatori e anche alcuni bambini indossano tabarri e cappelli. Ciascuna strofa del canto è formata da due frasi che vengono eseguite prima in un ordine e poi con l'ordine opposto. Il testo del canto è il seguente: "In questa casa, gentil casa, ui sta dra brava gente: l'han senti' cante' e sune' e l'han visca' lo chiaro/ In questa ca' ui sta dra gent tant cumplimentosa: l'ha senti' cante' e sune' e a se l'è nascosa/ E dem di ovi, dem di ovi dir voster galeini, chi m'on dic i vostr auzei chi n'ei dir cassi peini/ E dem di ovi, dem di ovi dra galeina griza, chi m'on dic i vostr auzei chi i teni intra camiza/ E dem di ovi, dem di ovi dra galinetta neigra, chi m'on dic i vostr auzei chi [...] seira/ E dem di ovi, dem di ovi dra galeina bianca, chi m'on dic i vostr auzei ch'l'è tit u di' ch'la canta/ E adess chi m'ei dac j ov nui a v'ringrasioma, se in'autr ani a soma al mond nuiatri a riturnoma." (traduzione: in questa casa, una casa ospitale, ci sta della brava gente, hanno sentito cantare e suonare e hanno acceso la luce. In questa casa ci sta della gente molto complimentosa, hanno sentito cantare e suonare e non si sono nascosti. Datemi le uova, datemi le uova delle vostre galline, che i vostri vicini mi hanno detto ne avete piene le casse. Datemi le uova, datemi le uova della gallina grigia, che i vostri vicini mi hanno detto tenete nella camicia. Datemi le uova, datemi le uova della gallinella nera, che i vostri vicini mi hanno detto … fino a sera. Datemi le uova, datemi le uova della gallina bianca, che i vostri vicini mi hanno detto che canta tutto il giorno. E adesso che mi avete dato le uova, noi vi ringraziamo se il prossimo anno siamo ancora vivi, noi ritorneremo).
- NSC - Notizie storico criticheIl “cantare le uova”, o #cante j'ov#, o #cantè j'euv#, è una questua primaverile tipica del territorio piemontese. Tradizionalmente si svolgeva girando tra le cascine e chiedendo cibo, vino e anche dei soldi e si caratterizzava come l’occasione per fare scorpacciate di uova (simbolo di fertilità), di cantare e suonare. La questua si svolgeva nella Settimana di Pasqua e si trattava di una delle questue rituali e propiziatorie del mondo contadino strettamente connesse con il ciclo calendariale dell’anno agricolo: Pasqua cade quando c’è la prima luna piena dopo l’equinozio di primavera, detta luna delle gemme. La visita era funzionale anche al ripristino delle convivialità interrotte durante l’inverno, quando il freddo e la neve isolavano i componenti della comunità dentro alle rispettive abitazioni. I prodotti ricavati dalla questua sarebbero serviti per imbandire un pranzo comunitario il lunedì dell’Angelo (Pasquetta) o sarebbero stati distribuiti ai questuanti con difficoltà economiche. A Casal Cermelli nel secolo scorso musicanti e cantori, partiti da Rocca Grimalda all’inizio della Quaresima, arrivavano la sera del Sabato Santo in paese dopo aver sostato ogni sera in località diverse. Oggi la questua inizia il Venerdì Santo e i cantori (giovani di ambo i sessi, ma anche gli anziani del paese) si spostano su un carro tirato dal trattorino, mentre il sabato sera i musicanti, riconducibili per lo più al locale gruppo Calagiubella, si ritrovano nella piazza principale del paese a suonare attorno al falò. Sebbene i ruoli sociali si siano per lo più modificati e le famiglie visitate durante la questua non siano più solo di contadini, in quelle due notti si rinsalda e ritualizza l’appartenenza del singolo alla comunità locale basandola sulla terra, sul lavoro della terra e sui frutti di questo lavoro. La tradizione del "cantare le uova" si mantiene anche nelle Langhe e nel Roero (notizie tratte da http://terreceltiche.altervista.org/cante-jeuv-nel-basso-piemonte/). Nelle ultime manifestazioni sono documentate due squadre di cantori che girano per il paese di Casal Cermelli.
- RI - RILEVAMENTO ENTITA' IMMATERIALI
- RIM - Rilevamento/contestorilevamento nel contesto
- DRV - DATI DI RILEVAMENTO
- DRVD - Data del rilevamento2010/04/00
- CAO - OCCASIONE
- CAOD - DenominazioneSettimana Santa
- RIC - RICORRENZA
- RICP - Periodicitàannuale
- ATI - ATTORE INDIVIDUALE
- ATIR - Ruolosuonatore di #organetto#
- ATID - NomeMarchelli, Vincenzo #Chacho#
- ATI - ATTORE INDIVIDUALE
- ATIR - Ruolosuonatore di #piffero#
- ATI - ATTORE INDIVIDUALE
- ATIR - Ruolosuonatore di chitarra
- ATI - ATTORE INDIVIDUALE
- ATIR - Ruolosuonatore di strumento a fiato
- ATI - ATTORE INDIVIDUALE
- ATIR - Ruolosuonatore di strumento a corda
- DO - DOCUMENTAZIONE
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoPCI_Piemonte_NG_F0012
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAK - Nome file digitalePCI_Piemonte_NG_F0013.jpg
- FTAT - NoteFermo-immagine tratto da documento audiovisivo (vedi VDC).
- VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
- VDCN - Codice identificativoPCI_Piemonte_NG_V0015
- VDCX - Generedocumentazione esistente
- VDCP - Tipo/formatofile digitale
- VDCA - Denominazione/titolo#Cantè j'ov# a Casal Cermelli
- VDCS - SpecificheDurata: 4'54''
- VDCD - Riferimento cronologico2010/04/00
- VDCW - Indirizzo web (URL)https://www.youtube.com/embed/DkB96rulC8g?&end=294
- VDCT - NoteDati disponibili online: "Cante` j ov "; durata 4'54''; pubblicato online 06 aprile 2010. Il documento è accompagnato dalla presente nota. "Sconfiniamo nell'Agro alessandrino la notte del venerdi` santo, quando due squadre di cantori girano per le cascine di Casal Cermelli ad annunciare la Pasqua, raccogliendo contributi alimentari. Con l'organetto c'e` Vincenzo "Chacho" Marchelli; in altri anni viene utilizzato anche un piffero. Questo uso si mantiene qui da secoli; all'inizio del Novecento i cantori venivano appositamente da Rocca Grimalda, piu` a monte in val d'Orba. Un altro canto, per l'arrivo di maggio, e` portato invece dai bambini. In questa casa, gentil casa, ui sta dra brava gente: l'han senti' cante` e sune` e l'han visca` lo chiaro. In questa casa ui sta dra gent tant cumplimentosa: l'ha senti` cante` e sune` e a se l'e` nascosa. E dem di ovi, dem di ovi dir voster galeini chi m'on dic i vostr auzei chi n'ei dir cassi peini! E dem di ovi, dem di ovi dra galeina griza chi m'on dic i vostr auzei chi i teni intra camiza! E dem di ovi, dem di ovi dra galinetta neigra chi m'on dic i vostr auzei chi _ ra seira! E dem di ovi, dem di ovi dra galeina bianca chi m'on dic i vostr auzei ch'l'e` tit u di' ch'la canta! E adess chi m'ei dac j ov nui a v'ringrasioma se in'autr ani a soma al mond nuiatri a riturnoma. [cfr. D. Cermelli & G. Barco, U spapiari dir Casa`, i Grafismi Boccassi, Alessandria 2008]".
- BIB - BIBLIOGRAFIA
- BIBR - AbbreviazioneCERMELLI - BARCO 2008
- BIBX - Generebibliografia di confronto
- BIBM - Riferimento bibliografico completoCermelli Daniele - Barco Gianluca, U spapiàri dir casà: storia, tradizioni, leggende, proverbi e dialetto di un lembo di terra specchiato sull'orba, Alessandria 2008.