• scheda
    • CD - IDENTIFICAZIONE
      • TSK - Tipo modulo
        MODI
      • CDR - Codice Regione
        20
      • CDM - Codice Modulo
        ICCD_MODI_6164013466441
      • ESC - Ente schedatore
        ICCD
      • ECP - Ente competente per tutela
        ICCD
      • ACC - ALTRA IDENTIFICAZIONE
        • ACCE - Ente/soggetto responsabile
          Polo Museale della Sardegna
        • ACCC - Codice identificativo
          ICCD_MODI_6164013466441
      • OGM - Modalità di individuazione
        documentazioni audio-visive
    • OG - ENTITA'
      • AMB - Ambito di tutela MiBACT
        etnoantropologico
      • AMA - Ambito di applicazione
        entità immateriali
      • CTG - Categoria
        tecniche
      • OGD - Definizione
        Lavorazione del pane #carasau#: preparazione dell’impasto
      • OGN - Denominazione
        Inturtare
    • LC - LOCALIZZAZIONE
      • LCS - Stato
        ITALIA
      • LCR - Regione
        Sardegna
      • LCP - Provincia
        NU
      • LCC - Comune
        Oliena
      • LCL - Località
        OLIENA
      • LCV - Altri percorsi/specifiche
        abitazione privata
      • PVG - Area storico-geografica
        Barbagia
    • DT - CRONOLOGIA
      • DTR - Riferimento cronologico
        XX
    • CM - CERTIFICAZIONE E GESTIONE DEI DATI
      • CMR - Responsabile dei contenuti
        Luiu, Antonio (tutor)
      • CMC - Responsabile ricerca e redazione
        Sau, Pamela
      • CMA - Anno di redazione
        2016
      • CMM - Motivo della redazione del MODI
        Inventario patrimonio culturale immateriale/ ICCD: progetto PCI 500 giovani
      • ADP - Profilo di accesso
        1
      • OSS - Note sui contenuti del modulo
        Tema trattato nell’ambito del progetto PCI: Culture alimentari
    • DA - DATI ANALITICI
      • DES - Descrizione
        L’impasto del pane viene lavorato in una grande madia rettangolare di legno,#iscivu#, da due donne, con energici movimenti delle braccia. Al fine di aumentare la pressione sulle due porzioni di pasta, che pian piano prende corpo, le donne usano i palmi delle mani, #cariare#, e anche i pugni chiusi, con particolari torsioni dei polsi sulle nocche, #cumossai#. Le due porzioni di pasta ottenute vengono rimescolate di continuo, #spongiai#, fino a raggiungere la consistenza desiderata. In seguito una delle due donne con un coltello divide una porzione d’impasto in più parti, per effettuare la successiva lavorazione della sfoglia. Le due donne che eseguono l’impasto vestono lunghe gonne scure, una di esse indossa la tipica camicia bianca di cotone, con ampie maniche arrotolate sui gomiti; l’altra una maglia scura aderente al corpo, un grembiule di tela bianco legato in vita. Entrambe hanno uno scialle scuro che fascia per intero la testa, #mucadore#, munito di sottili frange cascanti.
      • NSC - Notizie storico critiche
        La lavorazione del #carasau# comincia alla sera con la preparazione del lievito “naturale” #sa madrihe#. Si tratta di un tocco di pasta inacidita conservato dalla cotta precedente, e lasciato dentro una ciotola in un luogo della casa fresco e asciutto. Prima dell’alba il lievito viene mescolato alla semola, detta anche farina sarda, che si ottiene dalla macinazione del grano duro. Il composto, formato da: acqua, farina e lievito, viene lavorato fino ad ottenere la consistenza voluta. Dopo aver impastato il prodotto lo si lascia riposare per alcune ore dentro le #corbule#, le tipiche ceste in giunco circolari, che vengono per l’occasione rivestite con tovaglie e candidi teli d’orbace. Il #carasau# è un pane a grandi sfoglie circolari, simile ad una cialda sottile, rimane croccante e senza mollica. Le sfoglie hanno un diametro variabile tra 15 e 40 centimetri e pochi millimetri di spessore. Il colore della superficie, una volta uscito dal forno, è dorato. L’etimologia deriva da #carasare# che significa tostare, infatti #sa carasadura# è il momento in cui il pane viene rimesso nel forno per la cottura finale rendendolo croccante. Date le sue caratteristiche, il #carasau# è particolarmente adatto per essere conservato a lungo in un luogo asciutto, al riparo da aria e luce. Le origini di questo tipo di pane sono antichissime; veniva prodotto dalle famiglie dei pastori nelle aree montane per consumarsi durante il periodo della transumanza.
    • RI - RILEVAMENTO ENTITA' IMMATERIALI
      • RIM - Rilevamento/contesto
        rilevamento nel contesto
      • DRV - DATI DI RILEVAMENTO
        • DRVL - Rilevatore
          Serra, Fiorenzo (regista)
        • DRVD - Data del rilevamento
          1962/00/00
      • CAO - OCCASIONE
        • CAOD - Denominazione
          panificazione
      • ATC - ATTORE COLLETTIVO
        • ATCD - Denominazione
          Impastatrici
        • ATCA - Note
          Le donne lavorano l’impasto a mani nude stando inginocchiate sul pavimento. La lavorazione del pane viene eseguita con dei gesti precisi e ripetitivi delle due impastatrici, all’interno di una grande madia rettangolare di legno, disponendosi l'una diffronte all'altra sui lati brevi. Insieme agiscono su due diverse porzioni d'impasto che si consolida prograssivamente, grazie a vigorosi movimenti delle braccia, delle mani e, infine, con particolari torsioni dei polsi sulle nocche.
    • DO - DOCUMENTAZIONE
      • FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
        • FTAN - Codice identificativo
          PCI_Sardegna_PS_F0001
        • FTAX - Genere
          documentazione allegata
        • FTAK - Nome file digitale
          PCI_Sardegna_PS_F0001.jpg
        • FTAT - Note
          Fermo-immagine tratto da documento audiovisivo (vedi VDC).
      • VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
        • VDCN - Codice identificativo
          PCI_Sardegna_PS_V0001
        • VDCX - Genere
          documentazione esistente
        • VDCP - Tipo/formato
          file digitale
        • VDCA - Denominazione/titolo
          Lavorazione del pane #carasau#: preparazione dell’impasto
        • VDCS - Specifiche
          Durata: 1'15'' (estratto da 2'58'' a 4'13'')
        • VDCR - Autore
          Serra, Fiorenzo (regista)
        • VDCD - Riferimento cronologico
          1962/00/00
        • VDCW - Indirizzo web (URL)
          https://www.youtube.com/embed/abfVGptM0EE?start=178&end=253
        • VDCT - Note
          Il documento è tratto da: Il pane dei pastori; regia di Fiorenzo Serra; durata 9’58’; colore; supporto originale: pellicola 35 mm; anno di edizione: 1968. I dati presenti nei titoli di testa e di coda del video forniscono anche le seguenti informazioni: testi del commento parlato di Manlio Brigaglia (con citazioni da Antonio Pigliaru); voce narrante: Riccardo Cucciolla; musiche: motivi popolari sardi interpretati alla chitarra da Cesarino Mastino; fotografia: Mario Vulpiani; regia e montaggio: Fiorenzo Serra; operatore alla macchina: Angelo Bevilacqua; organizzazione delle riprese e assistenza alla regia: Elio Serra. Le riprese di questo documentario sono state effettuate nell’autunno del 1962 in varie località della Barbagia (Fonni, Gavoi, ecc.), ma soprattutto a Oliena dove si è girato l’intero ciclo della lavorazione del pane carasau.
      • BIB - BIBLIOGRAFIA
        • BIBR - Abbreviazione
          MURRU CORRIGA 2005
        • BIBX - Genere
          bibliografia di confronto
        • BIBF - Tipo
          contributo in miscellanea
        • BIBM - Riferimento bibliografico completo
          Murru Corriga Giannetta, I pani della tradizione, in Pani. Tradizione e prospettive della panificazione in Sardegna, a cura di Alberto Maria Cirese [et al.], Nuoro 2005, pp. 92-97.
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