- scheda
- CD - IDENTIFICAZIONE
- TSK - Tipo moduloMODI
- CDR - Codice Regione06
- CDM - Codice ModuloICCD_MODI_6977338715541
- ESC - Ente schedatoreICCD
- ECP - Ente competente per tutelaICCD
- ACC - ALTRA IDENTIFICAZIONE
- ACCE - Ente/soggetto responsabileIPAC-Istituto Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia e Polo Museale del Friuli Venezia Giulia
- ACCC - Codice identificativoICCD_MODI_6977338715541
- OGM - Modalità di individuazionedocumentazioni audio-visive
- OG - ENTITA'
- AMB - Ambito di tutela MiBACTetnoantropologico
- AMA - Ambito di applicazioneentità immateriali
- CTG - Categoriatecniche
- OGD - DefinizioneCompagnia di boscaioli in Friuli: trasporto a valle del legname
- LC - LOCALIZZAZIONE
- LCS - StatoITALIA
- LCR - RegioneFriuli-Venezia Giulia
- LCP - ProvinciaUD
- LCC - ComuneMalborghetto Valbruna
- LCL - LocalitàMALBORGHETTO
- LCV - Altri percorsi/specificheCanal del Ferro, Bosco del Boden
- DT - CRONOLOGIA
- DTR - Riferimento cronologicoXX
- CM - CERTIFICAZIONE E GESTIONE DEI DATI
- CMR - Responsabile dei contenutiFerrara, Giuliana (IPAC-Istituto Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia
- CMC - Responsabile ricerca e redazioneBattistella, Marika
- CMA - Anno di redazione2016
- CMM - Motivo della redazione del MODIInventario patrimonio culturale immateriale/ ICCD: progetto PCI 500 giovani
- ADP - Profilo di accesso1
- OSS - Note sui contenuti del moduloTema trattato nell'ambito del progetto PCI: Artigianato. La colonna sonora del documento visivo in cui è rappresentata l'entità in esame appare del tutto estranea alle immagini.
- DA - DATI ANALITICI
- DES - DescrizioneOtto boscaioli con un colpo secco incidono un tronco con una sorta di piccone a punta ricurva la cui lama, incastrata all’interno del legno, funge da punto di leva per lo spostamento del tronco che viene trascinato attraverso il bosco. I boscaioli raggiungono un luogo dove sono già stati depositati altri fusti lignei che fungono da piattaforma per far scivolare il legname appena tagliato. La scena si ripete con dei boscaioli ancora impegnati nello spostamento di un tronco, usando la medesima tecnica per issarlo al di sopra di una catasta di altri tronchi. Otto boscaioli portano sulle spalle dei lunghi tronchi avvicinandosi ad una struttura lignea che si sviluppa verticalmente, composta da altri tronchi. Raggiunta l’area di deposito, i boscaioli, alzando di scatto la spalla sulla quale è appoggiato il materiale trasportato e, aiutandosi con un bastone, fanno in modo che, con un breve slancio, i tronchi finiscano a terra. Prosegue il trasporto del legname, spinto in canali naturali che sfruttano la pendenza del terreno. Due tronchi alla volta vengono issati su una teleferica guidata, costituita da un cavo portante e da un cavo trainante, attraverso cui i boscaioli controllano la discesa del carico. I tronchi scendono rapidamente verso valle attraverso il bosco e alla conclusione del percorso vi sono due uomini che si occupano di liberarli dalle funi. Altri tronchi scendono attraverso la teleferica fino a raggiungere una piattaforma di legno dalla quale due uomini li spingono con forza verso la discesa naturale del terreno. In tal modo i tronchi vanno ad accumularsi ad altri già accatastati-
- NSC - Notizie storico criticheIl mestiere del boscaiolo in Friuli Venezia Giulia conobbe il momento di massimo sviluppo nel periodo immediatamente seguente alle due guerre, quando il legname necessario alla ricostruzione determinò una forte e positiva impennata delle attività connesse con lo sfruttamento del taglio del bosco. Il boscaioli di norma si muovevano in gruppo, la cosiddetta #companìa#, prevalentemente di manovalanza locale, ben affiatata e numerosa, per sopperire con il numero degli elementi, da 7 a 20, alla mancanza di strumenti veramente efficaci per abbattere i tronchi. I Comuni o i privati possessori di boschi, o i commercianti di legname che si erano assicurati il contratto d’affitto del bosco, appaltavano il taglio ad una #companìa#, che provvedeva sia all’esbosco vero e proprio, sia al concentramento della piante tagliate ai piedi del bosco, sia, infine, al trasporto. Le compagnie di taglialegna un tempo iniziavano le loro spedizioni appena il disgelo rendeva possibile entrare nel bosco e quindi procedere al taglio. Prima però osservavano con attenzione la configurazione della pianta e quella del luogo circostante al fine di indirizzare in modo corretto la caduta e di evitare che l’esemplare abbattuto ne trascinasse altri con sé danneggiandoli, oppure si schiantasse malamente compromettendo la qualità del legname. Nei punti più disagiati, o di forte pendenza, era necessario ancorare con funi la pianta da tagliare a quelle vicine. Studiata l’inclinazione, si procedeva con il taglio. Un tempo si usava solamente la scure dal manico lungo e dal ferro stretto, perché penetrasse meglio nella polpa dell’albero: questo tipo di intervento prevedeva la disposizione di due boscaioli alle estremità opposte del tronco in modo da procedere di pari passo con il lavoro. Con la scure venivano scavate profonde fenditure nella polpa e si lasciavano soltanto alcune porzioni di durame, perciò alla fine era sufficiente affondare la scure nella fessura più profonda perché il tronco si abbattesse. Il metodo più comune per l’abbattimento consisteva però nell’uso combinato di #manaria# e #seòn#; questa tecnica richiedeva anch’essa una notevole abilità: la #manaria#, un’accetta con la lama piuttosto larga e lunga ed un manico particolarmente corto, apriva una profonda fenditura nel durame all’altezza della ceppaia, nella direzione in cui l’albero doveva cadere, ed una fenditura minore, opposta alla prima, per preparare la strada alla sega. Quest'ultima aveva grandi dimensioni ed era formata da una lama seghettata alle cui estremità erano fissati due manici di legno. Con la sega i boscaioli giungevano fino a metà, circa, del tronco, per poi inserire dei cunei di ferro o di legno che impedivano al taglio di chiudersi. Continuando quindi a segare finché battendo sui cunei affinchè la pianta, inclinandosi sulla fenditura e crollasse a terra. I tronchi venivano poi privati della corteccia, sia per evitare che marcissero, sia per facilitarne il trasporto in quanto, resi lisci, scivolavano in maniera più agevole. Iniziava in seguito la fase della concentrazione dei tronchi ai piedi del bosco: se i fianchi della montagna risultavano essere incisi da ripidi canali naturali, l’avvallamento del legname sfruttava tali solch. Accadeva spesso però che l’area disboscata fosse servita solo in minima parte da canali naturali ed in questo caso i boscaioli costruivano dei canali artificiali per il deflusso a valle del legname o per collegare i canali naturali tra loro distanti. Dopo essere giunti a valle i tronchi venivano infine accatastati con criteri precisi.
- RI - RILEVAMENTO ENTITA' IMMATERIALI
- DRV - DATI DI RILEVAMENTO
- DRVD - Data del rilevamento1948/00/00
- CAO - OCCASIONE
- CAOD - DenominazioneOccasione indeterminata
- DO - DOCUMENTAZIONE
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoPCI_Friuli VG_MB_F0006bis
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAK - Nome file digitalePCI_Friuli VG_MB_F0006bis.jpg
- FTAT - NoteFermo-immagine tratto da documento video-cinematografico (vedi VDC).
- VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
- VDCN - Codice identificativoPCI_Friuli VG_MB_V0006
- VDCX - Generedocumentazione esistente
- VDCP - Tipo/formatofile digitale
- VDCA - Denominazione/titoloBoscaioli in Friuli: trasporto a valle del legname
- VDCS - SpecificheDurata: 5'20'' (estratto da 3'25'' a 8'45'')
- VDCD - Riferimento cronologico1948/00/00
- VDCW - Indirizzo web (URL)https://www.youtube.com/embed/QVYpu5hQjxM?start=205&end=525
- VDCT - NoteTitolo originale del video "Video del 1948 sul lavoro dei boscaioli friulani" della durata complessiva di 8'45". URL del video integrale: https://www.youtube.com/watch?v=QVYpu5hQjxM. Il video è accompagnato dalla seguente dicitura: Un documento particolarmente interessante e raro, un video registrato nel 1948 nel Canal del Ferro (UD) che mostra la dimensione e l'entità del lavoro dei boscaioli nell'immediato secondo dopo guerra. Questo video fa parte dei documenti presenti nel Museo Etnografico del Friuli di Udine e in particolare nella sala espositiva recentemente dedicata al lavoro in bosco. Un particolare ringraziamento al Museo che ha concesso la divulgazione on line di questo documento e ai proprietari del documento che lo hanno reso disponibile". Il video è stato caricato dall'utente Rivista Forestale Sherwood
- BIB - BIBLIOGRAFIA
- BIBR - AbbreviazioneCOZZI - DOMENICO - NAVARRA 1998
- BIBX - Generebibliografia di confronto
- BIBF - Tipomonografia
- BIBM - Riferimento bibliografico completoSauris Zahre. Una comunità delle Alpi Carniche, a cura di Donatella Cozzi, Isabella Domenico, Elisabetta Navarra, Udine 1998, pp. 214-215.
- BIB - BIBLIOGRAFIA
- BIBR - AbbreviazioneCICERI - RIZZOLATTI 1991
- BIBX - Generebibliografia di confronto
- BIBF - Tipomonografia
- BIBM - Riferimento bibliografico completoVita tradizionale in Val Pesarina, a cura di Andreina Ciceri, Piera Rizzolatti, Udine 1991, pp. 313-323.
- BIB - BIBLIOGRAFIA
- BIBR - AbbreviazioneDELLA PUTTA - PENZI 1990
- BIBX - Generebibliografia di confronto
- BIBF - Tipomonografia
- BIBM - Riferimento bibliografico completoDella Putta Antonio - Penzi Diogene, Cimolais al me pais, ambiente-storia-tradizione, Pordenone 1990, pp.49-51.
- RM - RIFERIMENTI AD ALTRE ENTITÁ
- RMF - Riferimenti ad altre entità
- RMFTMODI
- RMFCICCD_MODI_2258307754541
- RMFMè in relazione con
- RMFNLe entità (in numero di due) sono fra loro in relazione perché riguardano momenti diversi della stessa attività contenute nel medesimo documento video-cinematografico.