• scheda
    • CD - IDENTIFICAZIONE
      • TSK - Tipo modulo
        MODI
      • CDR - Codice Regione
        05
      • CDM - Codice Modulo
        ICCD_MODI_7167231538441
      • ESC - Ente schedatore
        ICCD
      • ECP - Ente competente per tutela
        ICCD
      • ACC - ALTRA IDENTIFICAZIONE
        • ACCE - Ente/soggetto responsabile
          Polo Museale del Veneto
        • ACCC - Codice identificativo
          ICCD_MODI_7167231538441
      • OGM - Modalità di individuazione
        documentazioni audio-visive
    • OG - ENTITA'
      • AMB - Ambito di tutela MiBACT
        etnoantropologico
      • AMA - Ambito di applicazione
        entità immateriali
      • CTG - Categoria
        tecniche
      • OGD - Definizione
        Realizzazione di covoni in montagna
      • OGN - Denominazione
        La méda de fhén
    • LC - LOCALIZZAZIONE
      • LCS - Stato
        ITALIA
      • LCR - Regione
        Veneto
      • LCP - Provincia
        BL
      • LCC - Comune
        Limana
      • PVL - ALTRO TOPONIMO
        • PVLT - Toponimo
          #Montagna del sole#
        • PVLS - Note
          Il nome della montagna è ironico, in quanto si tratta di un luogo, tra il Col Visentin e la Malga Casere Cor, immerso nella nebbia perenne.
    • DT - CRONOLOGIA
      • DTR - Riferimento cronologico
        XX
    • CM - CERTIFICAZIONE E GESTIONE DEI DATI
      • CMR - Responsabile dei contenuti
        Boscolo Marchi, Marta (funzionario del Polo museale del Veneto e tutor del progetto)
      • CMC - Responsabile ricerca e redazione
        Capiotto, Arianna
      • CMA - Anno di redazione
        2015
      • CMM - Motivo della redazione del MODI
        Inventario patrimonio culturale immateriale/ ICCD: progetto PCI 500 giovani
      • ADP - Profilo di accesso
        2
      • OSS - Note sui contenuti del modulo
        Tema trattato nell'ambito del progetto PCI: Culture alimentari
    • DA - DATI ANALITICI
      • DES - Descrizione
        Tre uomini e una donna risalgono il sentiero di montagna, portando sulle spalle grandi balle di erba falciata. Arrivati all'alpeggio, iniziano a creare un covone. L'uomo più anziano, girando attorno al #medìl#, pigia con i piedi il fieno che le altre tre persone, munite di forche, dispongono, dando al covone la classica forma a pera.
      • NSC - Notizie storico critiche
        Cortometraggio sul mondo contadino veneto, girato tra il Col Visentin e la Malga Casere Cor, quindi tra i comuni di Belluno e Limana. Il documento racconta la vita difficile di una famiglia di montanari contadini delle Prealpi bellunesi-trevigiane alla metà degli anni Sessanta (quando il progresso industriale del nord-est era ancora un miraggio). Le #méde# costituivano la maniera più semplice di conservare il fieno secco, che non conveniva portare, appena raccolto, nelle vicinanze della stalla, ma lasciar stagionare nel luogo di produzione: infatti c'erano tanti altri lavori d'estate e la calura avrebbe reso le operazioni di trasporto, di per sé molto dure, del tutto insopportabili; inoltre d'inverno, con la neve, sarebbe stato più semplice il trasferimento del fieno con la slitta. Ecco allora che si costruivano questi "edifici di fieno", seguendo regole consolidate che miravano a conseguire due obiettivi: realizzare dei covoni stabili (se costruiti senz'arte si piegavano tanto da capovolgersi), e dar loro una forma tale da impedire la penetrazione dell'acqua, che avrebbe provocato la marcescenza di parte del foraggio. La scelta della zona in cui dar forma alla #méda# era importante, soprattutto nelle zone ripide: occorreva preparare, con pala e #pìc#, un piano per la base. Questa, di forma circolare, veniva ricoperta da pali, fascine, rami con foglie: tutto questo prendeva il nome di #frasconèra#, e aveva il compito di isolare il fieno dal terreno, per impedire all'umidità di risalire. Al centro della base, col #pal de fèr#, si preparava la buca, quanto più profonda tanto meglio, in cui infilare la testa del #medìl#, un palo di legno, in genere un giovane #péq# (peccio), di dimensioni adeguate alla quantità di fieno da stivare: una volta finito il lavoro, il #medìl# poteva sporgere circa mezzo metro dalla sommità del covone. La funzione del #medìl# era di costituire un'armatura in grado di guidare l'assestamento del fieno, in modo da impedire alla #méda# di prendere una "brutta piega"; il palo doveva sempre essere verticale e al centro della zona circolare di deposito, man mano che il fieno assestato andava crescendo. Il fieno veniva passato con la forca. Al diminuire della quantità di fieno da stivare, si diminuiva il raggio della superficie, e questo sempre più, a giudizio insindacabile del costruttore, finché il fieno era finito: la fase più delicata era realizzare #el còl dela méda#, che doveva essere proporzionato al resto del covone. Un restringimento troppo rapido poteva determinare una curvatura eccessiva, con probabilità più alta di penetrazione dell'acqua piovana; in tal caso si diceva #la méda la à ciapà la gόqa# (la méda ha preso la goccia). Ma l'opera non era ancora finita, pur essendo terminato il fieno da riporre. Infatti un esperto procedeva a #spelàr la méda#: delicata operazione di pettinatura del covone, effettuata col rastrello. Il fieno estratto veniva ancora passato al costruttore, che lo riponeva con perizia attorno al #medìl#. La fase finale era la posa del #filόn#, un grosso filo, una "fune di fieno", la cui creazione era di solito assegnata al più "bravo" dei ragazzi: questo cominciava a estrarre una manciata di fieno dalla parte bassa della #méda#, e, senza staccarla dal covone, dava dei giri al fieno, sempre nello stesso senso, che così trascinava fuori altro fieno cui si era legato. Arrivato alla lunghezza di quasi un metro, il #filόn# veniva staccato dalla #méda# e lanciato al costruttore, che lo avvolgeva con la massima cura attorno al #medìl#, e vi saliva poi sopra per farlo aderire al #còl dela méda#. La funzione del #filόn# era impedire la discesa dell'acqua piovana lungo covone, deviandola sul #còl dela méda#: per questo era importante che fosse solidale con esso. Le dimensioni di un covone variavano in un rango assai ampio: da pochi quintali, #na medotèla#, a oltre venti. Rimediare a importanti difetti era roba da specialisti: il rischio era di aggravare il problema nel tentativo di risolverlo. Se la méda cominciava a piegarsi leggermente da un lato, un costruttore privo di grande esperienza, istintivamente, cominciava a caricare più fieno dalla parte opposta; invece si doveva caricare di più proprio dalla parte del cedimento: così la massa più consistente di fieno avrebbe premuto verso il #medìl# raddrizzandolo.
    • RI - RILEVAMENTO ENTITA' IMMATERIALI
      • RIM - Rilevamento/contesto
        rilevamento nel contesto
      • DRV - DATI DI RILEVAMENTO
        • DRVL - Rilevatore
          Taffarel, Giuseppe
        • DRVD - Data del rilevamento
          1966/00/00
      • CAO - OCCASIONE
        • CAOD - Denominazione
          fienagione
        • CAOS - Note
          Questa attività avveniva tra l'estate tardiva e l'autunno precoce.
      • RIC - RICORRENZA
        • RICP - Periodicità
          annuale
      • ATC - ATTORE COLLETTIVO
        • ATCD - Denominazione
          Famiglia di contadini
    • DO - DOCUMENTAZIONE
      • FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
        • FTAN - Codice identificativo
          PCI_Veneto_ AC_F00021
        • FTAX - Genere
          documentazione allegata
        • FTAK - Nome file digitale
          PCI_Veneto_AC_F00021.jpg
        • FTAT - Note
          Fermo-immagine tratto da documento audiovisivo (vedi VDC).
      • VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
        • VDCN - Codice identificativo
          PCI_Veneto_AC_V00021
        • VDCX - Genere
          documentazione esistente
        • VDCP - Tipo/formato
          file digitale
        • VDCA - Denominazione/titolo
          Realizzazione di covoni in montagna
        • VDCS - Specifiche
          Durata: 1'46" (estratto da 9'04" a 10'50")
        • VDCR - Autore
          Taffarel, Giuseppe
        • VDCD - Riferimento cronologico
          1966/00/00
        • VDCW - Indirizzo web (URL)
          https://www.youtube.com/embed/l_XLA9HixI0?start=544&end=650
        • VDCT - Note
          L'estratto è tratto da: la #Montagna del sole#. I dati presenti nei titoli di testa forniscono le seguenti informazioni: produzione Corona cinematografica; organizzazione F. Gagliardo; fotografia A. Bevilacqua; assistente E. Corso; musica A. Vitalini; regia G. Taffarel; durata filmato originale 13'21". Copia del video è archiviata presso il Polo museale del Veneto.
      • BIB - BIBLIOGRAFIA
        • BIBW - Indirizzo web (URL)
          http://www.unionladina.it s.v Il lavoro cadorino nelle attività rurali s.v.Il fieno e il lavoro della fienagione.
    • RM - RIFERIMENTI AD ALTRE ENTITÁ
      • RMF - Riferimenti ad altre entità
        • RMFT
          MODI
        • RMFC
          ICCD_MODI_7167231538441
        • RMFE
          ICCD
        • RMFM
          è in relazione con
        • RMFN
          Le due entità in relazione tra loro sono: ICCD_MODI_7167231538441 ICCD_MODI_5724226008441. Tali entità appartengono al medesimo documento audiovisivo.
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