TSK - Tipo modulo

MODI

CDR - Codice Regione

17

CDM - Codice Modulo

ICCD_MODI_7489064474941

ESC - Ente schedatore

ICCD

ECP - Ente competente per tutela

ICCD

OGM - Modalità di individuazione

rilevamento sul campo

OGM - Modalità di individuazione

dati bibliografici

AMB - Ambito di tutela MiBACT

etnoantropologico

AMA - Ambito di applicazione

entità immateriali

CTG - Categoria

tecniche

OGD - Definizione

Merletto ad ago di Latronico #u pundino#: tecnica di esecuzione di due merlettaie

LCS - Stato

ITALIA

LCR - Regione

Basilicata

LCP - Provincia

PZ

LCC - Comune

Latronico

DTR - Riferimento cronologico

XXI

CMR - Responsabile dei contenuti

Ovidi Pazzaglia, Maria Vittoria (responsabile del progetto di candidatura UNESCO)

CMR - Responsabile dei contenuti

Cottica, Claudia (coordinatrice scientifica inventario MODI)

CMC - Responsabile ricerca e redazione

Gesualdi, Felicetta (responsabile delle ricerche)

CMC - Responsabile ricerca e redazione

Maturo, Carla (responsabile delle ricerche)

CMC - Responsabile ricerca e redazione

Panizzo, Ettore (responsabile redazione scheda MODI)

CMC - Responsabile ricerca e redazione

Bonavita, Rosa Maria (collaboratrice redazione scheda MODI)

CMA - Anno di redazione

2017

CMM - Motivo della redazione del MODI

Inventario patrimonio culturale immateriale Convenzione Unesco 2003/ Rete del merletto italiano: merletto di Latronico

ADP - Profilo di accesso

1

OSS - Note sui contenuti del modulo

Il puntino ad ago di Latronico è un manufatto realizzato esclusivamente tramite l’uso di un ferretto d’acciaio (#u’ firrettu#) lungo cm 10-15 ed avente per diametro mm. 1,0-1,5, un ago comune preferibilmente senza punta e cotone perlè o cordonetto. La lavorazione si esegue da sinistra verso destra, iniziando con la catenella realizzata con l’uncinetto o direttamente sul filo di cotone che corre parallelamente al ferretto. L’elemento decorativo è costituito dal “pippiolino” che si esegue ritornando per tre volte nella stessa maglia della rete. Per eseguire le punte bisogna aumentare una maglia da un lato #accriscitura# e diminuirne una dall’altro #ammancatura# secondo le terminologie dialettali.

DES - Descrizione

La prima merlettaia, tenendo fermo il ferretto con la mano sinistra, infila l’ago dalla parte posteriore del lavoro nella catenella al di sotto del ferretto; gira il filo attorno all’ago dall’alto in basso, da destra a sinistra. Tira l’ago tenendo fermo il filo così da formare una maglia per mezzo del nodo. Completato il primo giro, sfila il ferretto e dal rovescio ed esegue il giro successivo nello stesso modo. In questo modo crea l’elemento base costituito dalla maglia della rete. La seconda merlettaia ha terminato la sua lavorazione colorata e la sfila dal ferretto.

NRL - Notizie raccolte sul luogo

Il Puntino ad ago viene utilizzato anche come dono in occasione di battesimi (abito bianco indossato per ricevere il sacramento, lenzuolini per carrozzina e culla, bavaglini), matrimoni (portafedi, fazzoletto della sposa, lenzuola ed asciugamani per corredo). Altro uso è per arredi sacri (tovaglie d’altare, manutergio, purificatoio, palla, corporale) e per rifinitura di paramenti liturgici (camice, cotta e stole).

NSC - Notizie storico critiche

Da un’attenta analisi dello stato dell’arte dell’elemento risulta che i primi capi realizzati e tuttora esistenti risalgono agli inizi del ’900. Nel corso degli anni si possono cogliere evoluzioni della tecnica esecutiva e diversificazioni a seconda dei gruppi di esecutrici. Si hanno motivi validi per ipotizzare che questo merletto abbia origini ben più antiche. Infatti potrebbe risalire al periodo bizantino o addirittura al VI secolo a. C. E’ infatti a questo periodo che le ricerche archeologiche svolte nel territorio di Latronico hanno dimostrato che in questo sito (denominato “Colle dei Greci”) si sono “incontrate” la civiltà indigena Enotria, i Greci che avevano colonizzato le coste dell’Italia Meridionale e che avevano rapporti commerciali con l’interno, e gli Etruschi che occupavano alcune zone della Campania. Inoltre è accertata storicamente la presenza di monaci basiliani all’interno del nucleo urbano di Latronico nel periodo successivo alla lotta iconoclastica, quindi fra l’800 ed il ‘900 d. C. (Gesualdi 2013)

RIM - Rilevamento/contesto

rilevamento nel contesto

DRV - DATI DI RILEVAMENTO

CAO - OCCASIONE

ATI - ATTORE INDIVIDUALE

ATI - ATTORE INDIVIDUALE

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA

BIB - BIBLIOGRAFIA

BIB - BIBLIOGRAFIA

BIB - BIBLIOGRAFIA

BIB - BIBLIOGRAFIA