- scheda
- CD - IDENTIFICAZIONE
- TSK - Tipo moduloMODI
- CDR - Codice Regione05
- CDM - Codice ModuloICCD_MODI_8138797573941
- ESC - Ente schedatoreICCD
- ECP - Ente competente per tutelaICCD
- OGM - Modalità di individuazionerilevamento sul campo
- OGM - Modalità di individuazionedati bibliografici
- OG - ENTITA'
- AMB - Ambito di tutela MiBACTetnoantropologico
- AMA - Ambito di applicazioneentità immateriali
- CTG - Categoriatecniche
- OGD - DefinizioneMerletto ad ago di Burano #de Buran#: tecnica di esecuzione di un gruppo di merlettaie
- LC - LOCALIZZAZIONE
- LCS - StatoITALIA
- LCR - RegioneVeneto
- LCP - ProvinciaVE
- LCC - ComuneVenezia
- LCL - LocalitàBURANO
- DT - CRONOLOGIA
- DTR - Riferimento cronologicoXXI
- CM - CERTIFICAZIONE E GESTIONE DEI DATI
- CMR - Responsabile dei contenutiOvidi Pazzaglia, Maria Vittoria (responsabile del progetto di candidatura UNESCO)
- CMR - Responsabile dei contenutiCottica, Claudia (coordinatrice scientifica inventario MODI)
- CMA - Anno di redazione2017
- CMM - Motivo della redazione del MODIInventario patrimonio culturale immateriale Convenzione Unesco 2003/ Rete del merletto italiano: merletto di Burano
- ADP - Profilo di accesso1
- OSS - Note sui contenuti del moduloLe merlettaie documentate nel video stanno lavorando tutte insieme ma ognuna di loro è impegnata in diverse fasi della lavorazione del merletto ad ago di Burano. La lavorazione infatti è molto lunga e una singola fase può durare settimane. Il ritrovarsi per lavorare insieme e all'aperto è un aspetto consueto nel merletto di Burano, soprattutto durante la stagione più calda e flussi turistici permettendo. Si possono trovare merlettaie intente a lavorare sulla soglia di casa, sulla riva o sul campiello. Lavorare in gruppi, più o meno piccoli, è altrettanto usuale, rappresenta un momento di socialità ma anche di confronto su come procedere nel proprio lavoro. Questa vicinanza tra donne durante la creazione, imprescindibile nelle fasi di apprendimento, è ben presente anche dopo, in un continuo di scambi e consigli.
- DA - DATI ANALITICI
- DES - DescrizioneLa prima merlettaia inizia il lavoro attaccando al #cusinello#, un piccolo cuscino imbottito, il disegno e l'orditura, cioè l'imbastitura precedentemente eseguita a macchina da cucire. La merlettaia attacca con le spille da balia un insieme costituito da: un pezzo di stoffa, tre fogli di carta paglia, il disegno su carta di colore verde e la carta oleata che ricopre e protegge il disegno. Dopo di che inserisce un cilindro di legno, il #morello#, che serve a tenere sollevato il disegno dal cuscino. Lo sistema nella posizione che ritiene più giusta. A questo punto, con ago e filo inizia a lavorare la fase di "ghipùr" (inizia a creare sull'orditura gli elementi decorativi veri e propri): entra con l'ago e filo attraverso il punto di orditura, crea un'asola prima sopra e poi dentro, tira il filo verso l'esterno del lavoro. La seconda merlettaia, lavora in fase di "ghipùr" più avanzata, eseguendo il punto #sacola ciaro#, detto anche #formigola# da formica. La terza merlettaia esegue la fase dei ripieni, fase che segue il completamento del "ghipùr". Sta creando la #rede# cioè rete, nota come punto Burano, con creme, una sua variante. La quarta merlettaia sta eseguendo anch'essa la fase dei ripieni, ma con il punto Venezia: le barrette, dette #sbari#. La quinta merlettaia, dopo aver infilato l'ago, sta procedendo con una fase di lavorazione che segue il ripieno: il rilievo, ripassa i contorni principali del motivo decorativo per dare un effetto tridimensionale al merletto. La sesta merlettaia usa il punto cappa, sempre per dare movimento al merletto. Anche la settima merlettaia, nella fase del ripieno, crea le barrette, il punto Venezia. L'ottava merlettaia esegue il rilievo con #smerlo#, tecnica che consente di dare l'effetto tridimensionale. La nona merlettaia esegue un'altra variante di sottopunto del "ghipùr", il punto greco. La decima e ultima merlettaia esegue la #zonta#, l'attaccatura, unisce due pezzi di merletto insieme (tecnica usata per manufatti di grandi dimensioni finali) e poi inizia l'ultima fase della tecnica: la staccatura del merletto. Con il taglierino recide i punti dell'orditura nel punto in cui la stoffa si unisce alla carta. Il gruppo di merlettaie lavora all'esterno, in un campiello. Tutte lavorano sedute su una sedia, una vicina all'altra, tenendo i piedi appoggiati ad un rialzo, per non affaticare troppo la schiena. Otto merlettaie utilizzano anche un lenzuolino bianco appoggiato sulle ginocchia, chiamato #gonnello#, per proteggere il merletto che stanno creando dagli abiti che indossano.
- NRL - Notizie raccolte sul luogoLa vicinanza delle merlettaie, che si vedono lavorare in gruppo, è dovuta anche dalle esigenze della lavorazione che richiedeva un passaggio da mano in mano, per far eseguire i vari punti e stadi del merletto. Ogni merlettaia era specializzata in un punto della lavorazione e il merletto finito, fatto di diverse varianti ghipùr (punti di lavorazione) e rifiniture particolari, richiedeva il lavoro di più merlettaie che, oggi come ieri, stanno vicine e approfittano per chiacchierare e darsi consigli sulla tecnica. Oggi le merlettaie sanno eseguire tutte le fasi della lavorazione, tranne il disegno iniziale, che solo alcune merlettaie sanno eseguire. Ogni merlettaia ha un punto o una fase di lavorazione che predilige. Il merletto ad ago di Burano è molto presente nel corso di riti importanti sotto forma di regalo per battesimo, solitamente con bavaglino e/o scarpine per neonato, e regalo di nozze, con merletti che raffigurano Madonne, simboli religiosi o rappresentazioni floreali. A fianco della storiografia ufficiale si è diffuso sull'isola un racconto orale di cui l'origine non è databile, tramandato da generezione in generazione che racconta come l'origine del merletto sia legata alla storia di un pescatore e della sua amata. Ancora oggi, pur con qualche variante, si racconta di un giovane marinaio che portò in dono da mari lontani alla sua amata un’alga marina e che lei, volendo conservare per sempre il pegno d'amore, ne copiò esattamente i delicati contorni e trafori, creando un meraviglioso merletto usando del semplice filo e un ago. Le amiche della ragazza, notando la bellezza del manufatto realizzato, vollero imitarlo, il merletto iniziò quindi ad essere insegnato e tramandato di donna in donna, di madre in figlia. In questo racconto emico, si evidenziano una serie di elementi perfettamente coerenti con il contesto socio culturale dell'isola di Burano e la vita sociale del merletto, tra cui l'importanza del dono, l'intervento del merletto in occasioni molto speciali (riti di passaggio), l'importanza della sua durata nel tempo (strettamente legata all'esecuzione perfetta della tecnica) e la trasmissione del sapere tra donne. Inoltre è molto presente, parallelamente alle forme di patrimonializzazione istituzionale, una forma di patrimonializzazione intima che fa sì che alcuni merletti siano espressamente creati per rimanere all'interno dei gruppi parentali delle merlettaie, divenendo parte integrante dell'identità familiare, perchè incarnano nei loro fili una serie di valori inalienabili e culturalmente determinati, e permettono un legame tra ascendenti e discendenti. Alcuni dei dati qui riportati, sono stati raccolti da Claudia Cottica durante una ricerca etnografica da lei condotta nel 2016 e discussa come tesi di Diploma per la Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza.
- NSC - Notizie storico criticheIl merletto ad ago, detto anche ponto in aere, risulta attestato nell’abbigliamento femminile veneziano dalla seconda metà del secolo XV. Ne sono testimonianza i dipinti, le iconografie e i documenti cartacei, per esempio negli inventari dotali. A sostegno dell’origine veneziana dei merletti, almeno di quelli ad ago, ne è prova il gran numero di pubblicazioni di disegni per merletti stampati, proprio a Venezia, nel corso del 1500. La tradizione locale vuole che sia stata la Dogaressa Giovanna Dandolo Malipiero, tra il 1457 e il 1462, a dare forte impulso all’arte dei merletti. Il merletto era prettamente un’occupazione artistica femminile e nobiliare, indicata per trascorrere il tempo libero in maniera virtuosa. I merletti venivano realizzati e utilizzati nell’ambito familiare ma quando cominciarono ad essere richiesti anche da chi non sapeva produrseli, nacquero i primi laboratori del merletto veneziano. Una forte spinta al suo espandersi fu data dalla dogaressa Morosina Morosini Grimani (1545 - 1614) che creò alla fine del XIV secolo un laboratorio, nel quale trovarono impiego 130 merlettaie, e la cui produzione serviva in parte ad aumentare il corredo personale della dogaressa e in parte per essere inviata in dono alle sue amiche, nelle più prestigiosi corti d'Europa. I primi decori sono essenzialmente geometrici; successivamente si passa ad una ispirazione architettonica con decorazioni geometriche, raffiguranti arabeschi e rosoni. Dopo la metà del XVI secolo, il merletto veneziano diventa accessorio dominante della moda dei nobili e potenti, della moda sia maschile che femminile per abbellire e orlare scolli e polsi delle camicie, fazzoletti, bavari e veli. Nascono i primi laboratori privati dove la grande produzione porta a delle forme di sfruttamento quasi schiavistico. Molti laboratori di Venezia vennero organizzati nei monasteri, negli ospizi e nelle istituzioni preposte alle orfane, zitelle e penitenti. Nel XVII secolo si arriva alla delocalizzazione della produzione su altre isole di Venezia, marginali e povere. Per il merletto ad ago, è l'isola di Burano. Con il passare degli anni, i merletti divennero sempre piu' ambiti e richiesti in tutta Europa. Si dice che il giorno della sua incoronazione a Re di Francia, Luigi XIV portasse un prezioso collare di merletto, eseguito da merlettaie di Burano in due anni di paziente lavoro. L'arte veneziana del merletto fu molto apprezzata in Francia, tanto che per opera di Caterina de Medici (1519-1589) e del Ministro Colbert, alcune merlettaie di Burano si trasferirono e iniziarono a lavorare nelle manifatture reali di Remis. Alla fine del '600 il "Punto in aria" divenne "Point de France" iniziando così una forte concorrenza al merletto veneziano. Nel 1797, con la fine della repubblica veneta e la crisi del settore, vista la progressiva eliminazione del merletto dalle vesti, si ebbe anche la fine della produzione del merletto che divenne un’attività esclusivamente familiare. I drammatici eventi delle rivoluzioni americana e francese, portarono infatti all’abbandono del merletto, considerato odioso simbolo della sconfitta aristocrazia. Solo alla fine del XIX secolo si tornerà a parlare di merletto ad ago e proprio nell'isola di Burano. E' nel 1872 che l’inverno fu molto freddo e rappresentò, per l'economia di Burano basata esclusivamente sulla pesca, una vera tragedia. Grazie all'interessamento della contessa Adriana Marcello e dell'onorevole Paolo Fambri (1827-1897), l'arte del merletto ad ago rinacque con lo scopo di alleviare le tristi condizioni economiche della popolazione buranella. Il ricordo del periodo d'oro del merletto di Burano era custodito nella memoria di una vecchia signora ottantenne, Vincenza Memo detta Cencia Scarpariola, e fu proprio lei a svelarne i segreti ad una maestra elementare che a sua volta li fece apprendere alle figlie e ad altre ragazze dell'isola. Ritornarono in auge il "Punto in aria" ed il "Punto rosa" e venne istituita una scuola con il patrocinio di Margherita di Savoia. Il merletto ad ago divenne la principale risorsa per l'isola di Burano. Grazie al costante interessamento della contessa Adriana Marcello, molte nobildonne dell'epoca, affidarono alla scuola importanti commissioni: nel 1875 le merlettaie erano più di cento. La produzione della scuola ebbe un continuo crescendo fino al 1915, data in cui cominciò la prima guerra mondiale. La scuola attraversò dei periodi buoni contrapposti ad altri meno prosperi, fino a che nel 1972 venne definitivamente chiusa. Dopo un decennio, per iniziativa di enti pubblici e privati, la sede della vecchia scuola di Burano è diventata la sede del Museo del Merletto (Davanzo Poli 1998).
- RI - RILEVAMENTO ENTITA' IMMATERIALI
- RIM - Rilevamento/contestorilevamento nel contesto
- DRV - DATI DI RILEVAMENTO
- DRVL - RilevatoreVidal, Martina
- DRVL - RilevatorePerissinotto, Marta
- DRVD - Data del rilevamento2017/03/15
- CAO - OCCASIONE
- CAOD - Denominazioneesecuzione su richiesta
- CAOS - Notel'esecuzione del merletto è avvenuta di mattina
- ATI - ATTORE INDIVIDUALE
- ATIR - Ruolomerlettaia
- ATID - NomeVitturi, Marisa #Brustolona#
- ATI - ATTORE INDIVIDUALE
- ATIR - Ruolomerlettaia
- ATID - NomeToselli, Paola #Fornè#
- ATI - ATTORE INDIVIDUALE
- ATIR - Ruolomerlettaia
- ATID - NomeMavaracchio, Sandra
- ATI - ATTORE INDIVIDUALE
- ATIR - Ruolomerlettaia
- ATID - NomeTrevisan, Alda #Dorotea#
- ATI - ATTORE INDIVIDUALE
- ATIR - Ruolomerlettaia
- ATID - NomeSeno, Maria #Fralusso#
- ATI - ATTORE INDIVIDUALE
- ATIR - Ruolomerlettaia
- ATID - NomeCostantini, Franca Mery
- ATI - ATTORE INDIVIDUALE
- ATIR - Ruolomerlettaia
- ATID - NomeNovelli, Daniela
- ATI - ATTORE INDIVIDUALE
- ATIR - Ruolomerlettaia
- ATID - NomeMemo, Romana #Giangiana#
- ATI - ATTORE INDIVIDUALE
- ATIR - Ruolomerlettaia
- ATID - NomeNovello, Lorena #Piatti#
- ATI - ATTORE INDIVIDUALE
- ATIR - Ruolomerlettaia
- ATID - NomeBattain, Daniela
- DO - DOCUMENTAZIONE
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoPCI_MEIT_F0081
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaMerletto ad ago di Burano_merlettaie al lavoro in campo
- FTAA - AutorePerissinotto, Marta
- FTAD - Riferimento cronologico2017/03/15
- FTAK - Nome file digitalePCI_MEIT_F0081.JPG
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoPCI_MEIT_F0082
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaMerletto ad ago di Burano_merlettaia con orditura
- FTAA - AutorePerissinotto, Marta
- FTAD - Riferimento cronologico2017/03/15
- FTAK - Nome file digitalePCI_MEIT_F0082.JPG
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoPCI_MEIT_F0083
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaMerletto ad ago di Burano_merlettaia che esegue ghipùr punto #sacola ciara#
- FTAA - AutorePerissinotto, Marta
- FTAD - Riferimento cronologico2017/03/15
- FTAK - Nome file digitalePCI_MEIT_F0083.JPG
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoPCI_MEIT_F0084
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaMerletto ad ago di Burano_merlettaia che esegue la rete #rede#_ punto Burano_ con creme
- FTAA - AutorePerissinotto, Marta
- FTAD - Riferimento cronologico2017/03/15
- FTAK - Nome file digitalePCI_MEIT_F0084.JPG
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoPCI_MEIT_F0085
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaMerletto ad ago di Burano_merlettaia che esegue barrette #sbari#_ punto Venezia
- FTAA - AutorePerissinotto, Marta
- FTAD - Riferimento cronologico2017/03/15
- FTAK - Nome file digitalePCI_MEIT_F0085.JPG
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoPCI_MEIT_F0086
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaMerletto ad ago di Burano_merlettaia che esegue punto cappa
- FTAA - AutorePerissinotto, Marta
- FTAD - Riferimento cronologico2017/03/15
- FTAK - Nome file digitalePCI_MEIT_F0086.JPG
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoPCI_MEIT_F0087
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaMerletto ad ago di Burano_merlettaia che esegue rilievo e smerlo
- FTAA - AutorePerissinotto, Marta
- FTAD - Riferimento cronologico2017/03/15
- FTAK - Nome file digitalePCI_MEIT_F0087.JPG
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoPCI_MEIT_F0088
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaMerletto ad ago di Burano_merlettaia che esegue ghipùr punto greco
- FTAA - AutorePerissinotto, Marta
- FTAD - Riferimento cronologico2017/03/15
- FTAK - Nome file digitalePCI_MEIT_F0088.JPG
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoPCI_MEIT_F0089
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaMerletto ad ago di Burano_merlettaia che esegue la #zonta# giunta o attaccatura
- FTAA - AutorePerissinotto, Marta
- FTAD - Riferimento cronologico2017/03/15
- FTAK - Nome file digitalePCI_MEIT_F0089.JPG
- FTA - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
- FTAN - Codice identificativoPCI_MEIT_F0090
- FTAX - Generedocumentazione allegata
- FTAP - Tipofotografia digitale (file)
- FTAF - Formatojpg
- FTAM - Titolo/didascaliaMerletto ad ago di Burano_staccatura del merletto dall'orditura
- FTAA - AutorePerissinotto, Marta
- FTAD - Riferimento cronologico2017/03/15
- FTAK - Nome file digitalePCI_MEIT_F0090.JPG
- VDC - DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
- VDCN - Codice identificativoPCI_MEIT_V0041
- VDCX - Generedocumentazione esistente
- VDCP - Tipo/formatofile digitale MP4
- VDCA - Denominazione/titoloMerlettaie nell'isola di Burano, merletto ad ago veneziano
- VDCR - AutorePerissinotto, Marta
- VDCD - Riferimento cronologico2017/03/15
- VDCW - Indirizzo web (URL)https://youtu.be/YQvBfSxf9o4
- VDCT - NoteCaricato in You Tube in data 20/03/2017. Durata 15:03. Si è montato un video che documenta le diverse fasi della tecnica con alcune varianti e sotto punti.
- BIB - BIBLIOGRAFIA
- BIBR - AbbreviazioneDAVANZO POLI 2011
- BIBX - Generebibliografia di confronto
- BIBF - Tipoguida
- BIBM - Riferimento bibliografico completoDavanzo Poli Doretta, Venezia-Burano. Il Museo del Merletto, Venezia 2011
- BIB - BIBLIOGRAFIA
- BIBR - AbbreviazioneDAVANZO POLI 1998
- BIBX - Generebibliografia di confronto
- BIBF - Tipocatalogo mostra
- BIBM - Riferimento bibliografico completoDavanzo Poli Doretta, il Merletto Veneziano, Novara 1998
- BIB - BIBLIOGRAFIA
- BIBR - AbbreviazioneCOTTICA 2017
- BIBX - Generebibliografia di confronto
- BIBF - Tipotesi di specializzazione
- BIBM - Riferimento bibliografico completoCottica Claudia, De Riedo in Riedo. Vita sociale del merletto di Burano tra patrimonializzazioni intime, istituzionali e commercializzazione, 2017
- BIBN - NoteTesi di Diploma per la Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici Università La Sapienza Roma discussa il 24 gennaio 2017. Tesi non pubblicata.