R18 - 00133929

CD CODICI
TSK Tipo Scheda BDI
LIR Livello ricerca P
NCT CODICE UNIVOCO
NCTR Codice regione R18
NCTN Numero catalogo scheda 00133929
ESC Ente schedatore Comitato Cittadino 11 gen
ECP Ente competente S112
RV RELAZIONI
ROZ Altre relazioni 1800133900
DB DEFINIZIONE BENE
DBD Denominazione Festa della #Varia#: saperi sulla funzione festiva dei #Giganti#, del #Cavalluccio# e del #Palio#
DBC Categoria saperi
RD REDAZIONE
RDM Modalità di Redazione terreno
LA ALTRE LOCALIZZAZIONI GEOGRAFICHE-AMMINISTRATI
TLC Tipo di localizzazione NR
PRV LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA
PRVS Stato Italia
PRVR Regione Calabria
PRVP Provincia RC
PRVC Comune Palmi
PRT Contesto rilevamento nel contesto
DR DATI DI RILEVAMENTO
DRV Ente responsabile Comitato Cittadino 11 gennaio 1582 - Varia Pro UNE
DRT Denominazione della ricerca Inventario patrimonio culturale immateriale Convenzione Unesco 2003/ Le Feste delle grandi macchine a spalla: festa della Varia di Palmi
DRR Responsabile della ricerca Rotundo, Tommaso
DRL Rilevatore Rotundo, Tommaso
DRD Data rilevamento 2010/07/02
CA OCCASIONE
CAO Altra Occasione comunicazione su richiesta
CU COMUNICAZIONE
CUV VERBALE
CUVM Voce/i maschile/i 1
DA DATI ANALITICI
DRS Descrizione del Bene Il #Palio# è uno stendardo color cremisi ed è l'emblema della città di Palmi. Il drappo è fissato su un'asta alta e pesante sostenuta alla base da una sacca di pelle fissata ai fianchi del portatore. In cima, l'asta termina con un sfera rappresentante il globo terrestre sormontato da una piccola croce. Su una facciata del drappo è impresso lo stemma civico e sull'altra il monogramma della Madonna della Lettera patrona e protettrice della città, una (M) incorniciata da dodici stelle. Il movimento creato dall'abile portatore consiste nel far roteare il #Palio# con destrezza per poi rialzarlo verticalmente fra l'entusiasmo degli astanti. Il #Palio# viene fatto roteare dal portatore al ritmo dei tamburi davanti alle chiese e soprattutto agli incroci con la funzione di estendere la benedizione della Madonna a tutta la città. Anticamente, sotto al #Palio# che roteava a pochi centimetri dal suolo, si posizionavano in cerchio i bambini genuflessi o distesi per ricevere la benedizione mariana attraverso il contatto del rosso drappo che accarezzava le loro teste. Questa tradizione però si è persa nel tempo e i bambini a volte usano saltare, come gioco profano, il #Palio# durante l'esecuzione del movimento rotatorio. Oggi il #Palio# è adoperato durante le feste patronali della città di Palmi, cioè la festa della #Varia# e la festa di San Rocco, ma anche in occasione di altre festività sacre e profane. Il #Palio# insieme ai #Giganti#, i colossi di cartapesta la cui storia è legata alla città di Messina, sono gli emblemi locali dei momenti festivi. Esistono diverse copie di questi fantastici personaggi in cartapesta adottati da molti paesi che si affacciano sulla costa calabrese: a Seminara, Ricadi, Tropea, a Reggio Calabria (fino al 1948), a Vibo Valentia e anche sul versante ionico, a Gioiosa. La nascita dei #Giganti# è fatta risalire a storie e leggende che si mescolano tra di loro. Abbondano i riferimenti ai saccheggi perpetrati dai saraceni e dai turchi; si narra del nero #Grifone# che rapisce la bianca popolana di nome #Mata#. Probabilmente dietro la figura di questi due mitici personaggi si cela un accadimento storico legato all'arrivo a Messina di Riccardo Cuor di Leone (Riccardo I d'Inghilterra) che si era dato appuntamento con le armate di mezza Europa per organizzare la Terza Crociata e liberare il Santo Sepolcro. Riccardo Cuor di Leone si fermò a Messina per circa sei mesi non solo per organizzare le armate ma anche a causa di una serie di condizioni avverse alla spedizione e per risolvere alcune questioni personali che riguardavano dei soprusi compiuti da Tancredi di Altavilla. Durante la sua permanenza a Messina si accorse che gli abitanti della città erano soggiogati dal potere oppressivo dei Greci Bizantini che all'ingresso del porto dominavano la città facendo pagare balzelli e imprigionando i dissidenti. Riccardo Cuor di Leone, conosciuto per la sua abilità nel far erigere in breve tempo castelli, fortezze, torri, fortificazioni, volle mandare un messaggio agli oppressori: dalla Rocca Guelfonia, dirimpetto al luogo dove si erano acquartierati i greci, presso la fortezza di San Salvatore posta strategicamente all'imbocco del porto, incominciò a far costruire un castello. Man mano che i lavori di edificazione procedevano, i messinesi cominciarono a battezzarlo con dei nomi: lo chiamarono il castello di #Matagrifon#, coniugando #Mata# da "matar", termine spagnolo che significa "ammazzare" e #Grifone#, l'appellativo denigratorio con il quale si indicavano i Greci Bizantini e significa "ladro", dunque "ammazza i ladri". I Greci Bizantini, avendo colto l'allusione, liberarono presto la città. I messinesi, per ringraziare Riccardo Cuor di Leone, artefice della riconquistata libertà, portarono nelle piazze la riproduzione in cartapesta del Castello appena edificato e inoltre, crearono due fantocci variopinti che rappresentavano i due mitici fondatori di Messina: Saturno Egizio o Zancle e Rea o Cibele. I due colossi li chiamarono #u Giganti# e #a Gigantessa# e gli diedero il nome rispettivamente di #Grifone# e #Mata#. Il Gigante nero, chiamato #Grifone#, raffigura il truce Saraceno, mentre #Mata#, nelle sembianze di una bella e prosperosa popolana, la propria preda. A Messina, oggi, i #Giganti# sono dei colossi in sella a due cavalli finemente addobbati trainati su due carrelli con ruote, mentre i #Giganti# di Palmi sono molto più piccoli e vengono portati sulle spalle dai rispettivi portatori. Ai #Giganti# di Messina venne poi affiancato un cammello finto che veniva bruciato nelle piazze al termine delle feste, per simboleggiare la sconfitta dei Saraceni da parte di Ruggero il Normanno. L'adozione dei #Giganti# a Palmi avvenne per ricordare l'arrivo in città di Ruggero il Normanno che a Palmi radunò la sua armata per muovere alla conquista della Sicilia. Per ricordare l'entrata a cavallo in città di Ruggero il Normanno, venne adottato il cavallo #u cavaddhuzzu# al posto del cammello.
AT ATTORE INDIVIDUALE
ATT ATTORE
ATTI Ruolo storico locale
ATTZ Nazionalità italiana
ATTN Nome Lovecchio, Francesco
ATTS Sesso M
ATTE Età 67
DO FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
FTA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
FTAX Genere documentazione allegata
FTAP Tipo fotografia digitale
FTAA Autore Zoccali, Domenico
FTAD Data 2008/08/12
FTAE Ente Proprietario Comitato Cittadino 11 gennaio 1582 - Varia Pro UNESCO
FTAC Collocazione Archivio di Stato di Palmi
FTAN Codice Identificativo VDPF01 0007 JPG
FTAT Titolo/Note I #Giganti# e il #Cavalluccio# sfilano in occasione della festa di una delle Corporazioni
FTA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
FTAX Genere documentazione allegata
FTAP Tipo fotografia digitale
FTAA Autore Zoccali, Domenico
FTAD Data 2008/08/22
FTAE Ente Proprietario Comitato Cittadino 11 gennaio 1582 - Varia Pro Unesco
FTAC Collocazione Archivio di Stato di Palmi
FTAN Codice Identificativo VDPF01 0438 JPG
FTAT Titolo/Note I #Giganti# e il #Cavalluccio#
FTA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
FTAX Genere documentazione allegata
FTAP Tipo fotografia digitale
FTAA Autore Zoccali, Domenico
FTAD Data 2008/08/22
FTAE Ente Proprietario Comitato Cittadino 11 gennaio 1582 - Varia Pro UNESCO
FTAC Collocazione Archivio di Stato di Palmi
FTAN Codice Identificativo VDPF01 0436JPG
FTAT Titolo/Note La #Gigantessa# Mata
FTA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
FTAX Genere documentazione allegata
FTAP Tipo fotografia digitale
FTAA Autore Zoccali, Domenico
FTAD Data 2008/08/22
FTAE Ente Proprietario Comitato Cittadino 11 gennaio 1582 - Varia Pro UNESCO
FTAC Collocazione Archivio di Stato di Palmi
FTAN Codice Identificativo VDPF01 0426 JPG
FTAT Titolo/Note Il #Cavalluccio#
FTA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
FTAX Genere documentazione allegata
FTAP Tipo fotografia digitale
FTAA Autore Zoccali, Domenico
FTAD Data 2008/08/24
FTAE Ente Proprietario Comitato Cittadino 11 gennaio 1582 - Varia Pro UNESCO
FTAC Collocazione Archivio di Stato di Palmi
FTAN Codice Identificativo VDPF01 0067 JPG
FTAT Titolo/Note I #Giganti#, il #Cavalluccio#, il #Palio#, e i Tamburini
FTA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
FTAX Genere documentazione allegata
FTAP Tipo fotografia digitale
FTAA Autore Gullo, Andrè
FTAD Data 2008/08/31
FTAE Ente Proprietario Comitato Cittadino 11 gennaio 1582 - Varia Pro UNESCO
FTAC Collocazione Archivio di Stato di Palmi
FTAN Codice Identificativo VDPF01 6560 JPG
FTAT Titolo/Note Il #Palio# mentre viene fatto #giriare# (roteare)
VDC DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
VDCX Genere documentazione allegata
VDCP Tipo cassetta Mini-DV
VDCR Autore Rotundo, Tommaso
VDCD Data 2010/07/02
VDCE Ente Proprietario Comitao Cittadino 11 gennaio 1582 - Varia Pro UNESCO
VDCA Titolo Origini della festa della Madonna della Sacra Lettera
VDCC Collocazione Archivio di Stato di Palmi
VDCN Codice Identificativo VDP MINI DV A-00
VDCT Note Origini della festa della Madonna della Sacra Lettera e della #Varia# di Palmi
VDC DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
VDCX Genere documentazione esistente
VDCP Tipo cassetta Mini-DV
VDCR Autore Rotundo, Tommaso
VDCD Data 2010/07/04
VDCE Ente Proprietario Comitato Cittadino 11 gennaio 1582 - Varia Pro UNESCO
VDCA Titolo Il #Palio#, i # Giganti# e il #Cavalluccio#
VDCC Collocazione Archivio di Stato di Palmi
VDCN Codice Identificativo VDP MINI DV F-01
VDCT Note #U Paliu#, #u Giganti Grifone#, #a Gigantessa Mata# e #u Cavaddhuzzu# della Venerabile Congrega dell'Immacolata e di San Rocco
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Galluccio Teresa - Lovecchio Francesco, La Varia. Storia e Tradizione, Palmi, Rem Edizioni, 2000
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Tripodi Damiano et al., Palmi città della Varia, Palmi, La Piana Edizioni,2010
ACCESSO AI DATI
ADS SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI
ADSP Profilo di Accesso 2
ADSM Motivazione scheda contenente dati personali
CM COMPILAZIONE
CMP COMPILAZIONE
CMPD Data 2010
CMPN Nome Rotundo, Tommaso
RSR Referente Scientifico Simeoni, Paola Elisabetta
FUR Funzionario Responsabile Simeoni, Paola Elisabetta
FUR Funzionario Responsabile Tucci, Roberta
AN ANNOTAZIONI
OSS Osservazioni A Seminara, insieme ai #Giganti#, si esibiscono sia il cavallo che il cammello, quest'ultimo montato da un fantoccio con le sembianze di un moro con il fez, il caratteristico copricapo rosso di origine orientale. I #Giganti#, i due colossi di cartapesta rivestiti di stoffe variopinte, procedono ballando condotti dai portatori camuffati sotto le loro vesti. L'esibizione suggestiva avviene per le piazze e le vie di Palmi al suono ritmato dei tamburi durante le feste patronali di San Rocco, della #Varia# e altre occasioni festive. I #Giganti# e il #Cavalluccio# più antichi della città appartengono alla Venerabile Congrega dell'Immacolata e San Rocco istituita nel 1788 e sono stati costruiti circa un secolo fa da un artigiano palmese. Il cosiddetto #Ballo dei Giganti#, scandito dal ritmo frenetico dei tamburi suonati dai #Tamburinari# (tamburini), consiste in un movimento fatto di semigiri ritmati da un passo cadenzato. Durante il ballo, il #Cavalluccio# volteggia tra la coppia di colossi e tenta di tenere separato il baldanzoso #Grifone# dalla bella #Mata#. A volte il #Cavalluccio# scalpita e si imbizzarrisce riuscendo così a tenere separata la coppia danzante fino a quando, dopo vari tentativi falliti di tenere divisi #u Giganti# e #a Gigantessa# si stacca e si colloca davanti alla coppia di colossi e insieme avanzano con incedere festoso.