Festa di San Sebastiano del Lunedì di Pentecoste
- Regione: Lazio
- Provincia: FR
- Comune: Fumone
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Descrizione
La mattina del Lunedì di Pentecoste una dipendente del Comune di Fumone allestisce la #palma di San Sebastiano#, un grande ramo di ulivo adornato di ciambelle, frutti, caramelle, nastri colorati. Verso le 9 del mattino, nei locali inferiori del Palazzo Comunale, il #festarolo# allestisce la #panata#, un banchetto rituale a cui partecipa la cittadinanza. Il pasto, distribuito gratuitamente, è costituito da un piatto di minestra condito con un sugo di pomodoro e alici; vengono inoltre distribuiti una rosetta e del vino. In uno dei locali si posiziona la banda musicale, che esegue brani brillanti e marcette. Al termine della #panata#, il #festarolo#, la moglie e le #torcére# (le ragazze portatrici dei ceri) escono dal Palazzo Comunale e, preceduti dalla banda musicale e seguiti dai rappresentati del Comune e di altre amministrazioni di paesi limitrofi, con relativi gonfaloni, si muovono in corteo per le strade del centro storico. Il #festarolo# reca con sé la #mazza# di San Sebastiano, il tipico bastone di legno sulla cui estremità superiore è raffigurato il busto del Santo patrono, dipinto in oro; le #torcére#, che indossano abiti identici, portano due coppie di grossi ceri. Il corteo compie un breve percorso lungo le vie del paese e arriva nella chiesa di Santa Maria Annunziata: qui viene celebrata la messa, al termine della quale viene preparata la macchina processionale, recante la statua argentea di San Sebastiano. La macchina, al suono delle campane, è trasportata a spalla fuori dalla chiesa da otto portatori uomini; quattro donne si dispongono ai lati con in mano delle lanterne. In testa alla processione si pone un portatore di croce; dietro la macchina processionale prendono posto le #torcére#, il #festarolo# con la moglie e i familiari, i rappresentanti dei comuni e infine i devoti, tra i quali risalta, in abiti chiari, la confraternita della Madonna delle Grazie. Qualche finestra e balcone è stato allestito con drappi rossi recanti l'immagine di San Sebastiano. La processione compie un ampio giro per giungere infine alla chiesa collegiata. Nel pomeriggio il #festarolo# con la sua famiglia e le #torcére# si muovono dal Palazzo Comunale e, accompagnati dal tamburino, arrivano nella chiesa di Santa Maria Annunziata. Al termine della funzione religiosa, la #palma di San Sebastiano#, carica di doni, viene condotta da un messo comunale, accompagnato dal tamburino, sul sagrato della chiesa dove è accolta dal suono delle campane; il parroco esce dalla chiesa e impartisce la benedizione alla #palma#. Alla cerimonia assistono numerose persone. Dalla terrazza della cattedrale, dove nel frattempo sono saliti il #festarolo#, i suoi familiari e le #torcére#, è lanciata una corda a cui viene fissata la #palma#; si procede, quindi, ad issarla fin sopra il terrazzo. Il #festarolo# e la sua famiglia hanno portato con sé sul terrazzo una decina di sacchi contenti ciambelle salate; una consistente folla si è radunata, intanto, nei pressi della chiesa. Ad un tratto, dal balcone il #festarolo# e i suoi accompagnatori iniziano a lanciare ciambelle verso la folla. Ciascuno cerca di prendere al volo più ciambelle possibili, altri raccolgono le ciambelle da terra; alcune ciambelle vengono consumate sul posto, mentre la maggior parte vengono messe da parte per essere mangiate successivamente. Al termine del lancio delle ciambelle, la #palma di San Sebastiano# viene scossa e i doni sono scaricati sulla folla che li raccoglie. In serata un'ultima distribuzione di ciambelle, a cura della famiglia del #festarolo#, viene effettuata nei locali inferiori del Palazzo Comunale.