Saperi sulla coltivazione, la pulitura e la conservazione della #antica lenticchia di Onano#

- Regione: Lazio
- Provincia: VT
- Comune: Onano
-
Video (0)
-
Immagini (0)
-
Audio (1)
-
Documenti (0)
Descrizione
La lenticchia di Onano è una varietà di lenticchia a seme grande e variegata (“è grossetta ed è macchiata marroncina, non tutta ma via via. Ha i semi più grossetti. Il colore so' gialletti, che poi via via ogni lenticchia ha del rigetto”). Tradizionalmente la lenticchia veniva seminata prima di Natale, a volte anche dopo, ma sempre in pieno inverno (gennaio/febbraio) e raccolta in estate a luglio. Veniva seminata #col somaretto e l'aratello#, a mano, con una tecnica detta #a postarelle#, veniva cioè seminata a mano a una distanza di seme di circa un palmo. I semi erano lanciati sul terreno a mucchietti e poi coperti con il rastrello. La raccolta invece tradizionalmente si faceva a mano, nel mese di luglio, di notte, a partire dalle 3 per evitare che il sole durante la raccolta (le piante venivano tirate e non falciate) facesse aprire i baccelli facendoli cadere sul terreno: “noi s'annava via alla mattina presto, anche alle 3 della notte e s'andava lì e se tiravano co' le mano, all'antica, si tiravano co' la mano e s'ammucchiavano a mucchi”. Una volta tirate, le piante venivano messe nei #pannaroni# e battute (#roncate#) con il #correato#, per poi essere tirate a vento con la pala per separare il seme dalla #lulla# (#la madre del lenticchio#), che veniva data da mangiare agli asini. La battitura delle lenticchie sui #pannaroni#, con il #correato#, veniva fatta da due persone che simultaneamente battevano le piante con una tecnica particolare in modo da non sbattere l'uno con l'altro, come una danza (“se batte la manfrina”). Una volta battuta la pianta, i semi cadevano sul fondo del #pannarone# mentre la paglia rimaneva sopra. Questa paglia veniva tolta con un forcone di legno. Dopo aver levato la paglia con il #forcone# le lenticchie si #conciavano# con la pala di ferro e dopo con i #corvelli#, setacci della misura delle lenticchie e con il #capisteo#, una tavola di legno per il controllo visivo. In passato, dopo la raccolta, per evitare un parassita chiamato #bagaglione# (tonchio), veniva usato il #solfuro# (#sulfurio#), una sostanza chimica oggi non più in commercio perché tossica. Il #solfuro# era una sostanza acquosa che veniva usata diffusamente sia dai commercianti che dai privati per uccidere i parassiti delle lenticchie che potevano svilupparsi subito dopo la raccolta e la pulitura. I commercianti che trattavano quintali di lenticchie usavano dare questa sostanza direttamente nell'aria del magazzino, dopo aver sigillato porte e finestre. I privati, invece, che avevano piccole quantità di lenticchie per casa, usavano il prodotto nei secchi di plastica per il vino (#bigonzi#) sigillati, nei quali avevano messo le lenticchie e qui le lasciavano una decina di giorni. Dopodiché le facevano stare all'aria. Oggi le lenticchie vengono tenute due settimane nei congelatori dentro sacchetti in modo che muoia il #bagaglione#. Una volta uscite dal congelatore, le lenticchie vengono lasciate asciugare su un panno prima di metterle nei sacchi per la conservazione: “sennò fanno el bagaglione, fanno quei vermetti”.