Preparazione delle #origliette# sarde
- Regione: Lazio
- Provincia: VT
- Comune: Farnese
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Descrizione
L'esecutrice fa preparare alla figlia 12 uova di campagna, un chilo di farina, un pizzico di sale e due cucchiai di strutto da mescolare insieme nella planetaria. Una volta che l'impasto è sufficientemente omogeneo, la figlia lo tira fuori dalla macchina impastatrice e lo lavora con le mani sul tavolo di marmo, con movimenti ripetuti di pressione in avanti. In questa circostanza per amalgamare gli ingredienti è stata utilizzata la planetaria, ma di solito viene fatto tutto a mano perché viene meglio. La figlia passa quindi l'impasto alla madre, che lo lavora con maggiore energia e metodicità e aggiunge un po' di strutto, fatto da lei stessa in casa. L'esecutrice ci tiene a far notare che quello che fanno le mani non riesce a farlo nessuna impastatrice perchè il calore e la modalità di lavorazione delle mani sono diverse: lei, poi, ha "le mani calde" e questo è perfetto per lavorare la pasta. Quando considera che l'impasto sia pronto, gli disegna una croce sul dorso e lo lascia riposare, coprendolo con un panno. Terminata questa fase, lo fa passare più volte nella macchina che stende la pasta: ogni volta lo piega su se stesso e lo fa passare nella macchina fino a ottenere una striscia rettangolare di pasta liscia, perfettamente piana e sottile al punto giusto. Una volta preparate le strisce rettangolari di pasta, l'esecutrice le taglia con la rotella tagliapasta in lunghe e piccole strisce più o meno della stessa dimensione in modo che i bordi vengano ornati con un unico disegno. Poi lavora con abilità e gesti sicuri ciascuna striscia partendo dalla forma di un piccolo cerchio che quindi viene avvolto da altrettanti petali fatti con le mani, fino a formare una sorta di fiore di pasta, la cui forma può cambiare in base ai gusti di ciascuno: si può fare, spiega l'esecutrice, a nido d'ape o a forma di fiocco e ne realizza degli esempi. Frigge i dolci per pochissimo tempo nell'olio di oliva bollente, da un lato e dall'altro per farli gonfiare, e infine li cuoce nel miele bollente fatto in casa da un'altra figlia.