Tradizione liutaria: illustrazione della piegatura delle fasce del violino

- Regione: Lombardia
- Provincia: CR
- Comune: Cremona
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Descrizione
La maestra W. Z. spiega a voce e mostra nella pratica come si procede alla piegatura delle fasce. Prima prepara sul tavolo: lo strumento per scaldare le fasce, composto da una sagoma in ferro inserita in una base di ghisa, con al centro una resistenza elettrica per scaldare il metallo; l'attrezzo per piegare la fascia contro il ferro caldo, composta da una fascia in metallo elastico, con alle estremità due manici per tenerlo; le parti di fascia da piegare, già tagliati della giusta misura per brevità di tempo. Quindi passa a realizzare la piegatura mentre ne spiega i passaggi. Le fasce vengono piegate per aderire perfettamente al contorno della forma dello strumento. Hanno uno spessore di circa 2 mm, quindi vengono bagnate con un po' d'acqua e poi piegate con un ferro caldo, appoggiandovele sopra e piegandole aiutandosi con l'attrezzo composto dalla fascia metallica elastica. Raggiunta la giusta sagomatura le fasce vengono fissate alla forma tramite gli #zocchetti# (cubi di legno sagomati e fissati alla forma del violino) e poi fissate con dei #contro-zocchetti#. Il ferro deve essere ben caldo ma non deve bruciare. W. Z. spiega che è un sistema che ha avuto un'evoluzione, perché oggi si utilizzano ferri elettrici alla giusta temperatura. Fino a 50 anni fa bisognava scaldare i ferri modellati sul gas, quindi i tempi erano diversi ed era più facile bruciare o rompere le fasce. A seconda del legno può essere più o meno facile piegarle. Anche qui ci vuole una certa maestria, e un liutaio che cominci con qualcuno che sa già come si fa parte bene, ma se è un autodidatta, come succedeva nella prima metà del Novecento, deve ingegnarsi e il risultato non è come quello che raggiungiamo noi oggi. Soprattutto nella cura dei dettagli, nella perfezione dello strumento. In questo sia la Scuola Internazionale sia la bottega artigiana sono indispensabili.