Festa dei Gigli: saperi sulla costruzione dei Gigli e della Barca

Miniatura della scheda Festa dei Gigli: saperi sulla costruzione dei Gigli e della Barca
  • Regione: Campania
  • Provincia: NA
  • Comune: Nola

Descrizione

Il testimone è un maestro d'arte di un'antica bottega artigiana Nolana la cui famiglia da secoli costruisce Gigli per la festa e lavora i rivestimenti in cartapesta, introdotti nell'800. La sua famiglia ha lavorato nella a tica scuola di Arti e Mestieri di Nola che annoverava carpentieri, stuccatori, decoratori, etc. La macchina del Giglio viene descritta come architettura dell'effimero, macchina del tempo, etc. L'attuale struttura ha avuto influenze dagli architetti borbonici e proviene dal 1700, epoca in cui Ferdinando Sanfelice lavorava a Napoli. La struttura, infatti, è cambiata nel tempo fino ad arrivare a quella di oggi. Attraverso un modellino il testimone mostra come la parte posteriore, lo schienale, della struttura lignea del Giglio somigli alla chiglia di una barca, formata da un trittico di elementi strutturali denominati #chiani# o #schiene#. Grazie a questa parte posteriore la macchina nella sua fase sussultoria, durante la ballata della festa, funziona come una barca sulle onde, ma in verticale. Infatti se si guarda il Giglio in orizzontale si può notare come la struttura sembri proprio quella di strutture navali e infatti i carpentieri che in passato realizzavano i Gigli erano #mastri d'ascia# che realizzavano anche le navi. Infatti, durante il regno borbonico si aveva a Sorrento una scuola nautica famosa e a Nola la scuola di Arti e Mestieri. La base cubica della struttura del Giglio, poi, ha le dimensioni giuste alla struttura delle strade nolane e questo dimostra come l'arte di costruire i Gigli è arte nolana. Sui lati della base vengono posizionati i #varrielli#, che sono assi di legno di castagno mobili che vengono inseriti lateralmente alla base e incastrati sulle #varre# fisse, che sono le travi di legno sotto cui si posizionano i #cullatori# per trasportare il Giglio. I #cullatori# si dispongono tendenzialmente sotto 8 #varre#, circa 40 nella parte anteriore e circa 32 in quella anteriore. Dalla base cubica la struttura si sviluppa al massimo della sua verticalità. Sulla base, lunga 2 metri e 60, ci sono infatti delle assi che servono poi a far muovere il Giglio nei punti più stretti e difficoltosi del percorso della ballata, ma su di essa si incastra un parallelepipedo lungo 1 metro e 32, circa la metà della base. Quindi si costruisce l'obelisco a scalare con una piramide sempre più piccola che termina con un pezzo di 22 cm fatto dai due #chiani#, su cui non si potrà più procedere a inserire elementi. La macchina viene costruita a terra, sdraiata, incastrando le varie parti, secondo una scienza delle costruzioni molto affinata, che si basa su assi inclinati, crociere, etc. Dalla prima idea di cataletto, costruito più alla rinfusa, le macchine quindi, si sono evolute. Prima ancora erano candele a significare preghiera e devozione, che fino ad oggi vengono rappresentate dalla fiammella che spesso viene posta in cima all'obelisco, come fosse appunto un trasporto di una preghiera. Oggi è come se l'idea della candela sia rimasta nel fusto della macchina e il cataletto nella base. La macchina, spiega l'artigiano, è alta 25,50 metri, il massimo che può raggiungersi. Dentro le antiche botteghe d'arte avvenivano e avvengono i riti della #costipazione# del materiale, cioè si conservano i materiali della macchina a parete. Questo avviene dopo il rito dell'#abbattimento# del Giglio, cioè del suo ritorno alla terra, alla fine della festa. Le parti che si possono riutilizzare vengono conservate per l'anno successivo ed è come se ci fosse dietro l'idea della riproduzione. Si rinnova, si rinasce l'anno dopo ricostruendo a partire dai cantoni ferrati, cioè gli angoli della base. I materiali utilizzati sono i pioppi, legni d el territorio molto resistenti alle sollecitazioni della ballata, i castagni e l'abete. L'artigiano quindi svolge un enorme lavoro di forgiatura dei chiodi in base ai punti in cui vanno applicati. C'è tutta una preparazione per la scelta e il taglio dei castagni per le #varre#, l'incameramento del materiale in bottega, che spesso avviene quando la luna è calante. Anche in bottega si ha un microciclo temporale circolare della festa. A settembre, avuto l'incarico dal #maetsro di festa# si avvia la progettazione e quindi la bottega inizia la lavorazione dei telai strutturali della macchina in parallelo all'approvvigionamento e alla sostituzione di quei pezzi andati distrutti durante l'#abbattimento# del Giglio. Quindi a Natale si ha chiara l'idea e la struttura della macchina e nel mese di Maggio si costruisce. La costruzione inizia con l'#aizata d'a borda#, si effettua agli inizi di Giugno e una volta terminata la macchina viene definita #Giglio spogliato#, alto 25 metri e del peso di circa 20 quintali. L'inizio e il termine della costruzione si festeggia e si annuncia a tutta la città con brindisi di spumante e spari di mortaretti.

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