Festa di Santa Rosa: #aspettare la Macchina#

Miniatura della scheda Festa di Santa Rosa: #aspettare la Macchina#
  • Regione: Lazio
  • Provincia: VT
  • Comune: Viterbo

Descrizione

L'attesa del passaggio della #Macchina# per le vie e le piazze di Viterbo inizia sin dalla mattina del 3 settembre (e dalla notte del 2, per molti giovani) e si può articolare in: 1. La scelta del "posto". C'è una "geografia familiare e parentale" dei "posti" dai quali assistere, sia su un fronte "alto" - le case, i balconi, le finestre e le terrazze disposte lungo il percorso - che su quello "basso" - negozi, soprattutto, ma anche portoni, androni, vetrine. L'intera rete familiare-parentale è mobilitata per ospitare parenti, amici, conoscenti, a volte ospiti fissi, consuetudinari. Si aspetta il trasporto in casa o per strada, mangiando il cibo "rituale" della festa: porchetta viterbese. Una seconda mappatura cittadina dei posti è "a geografia fissa o variabile". Fissa: individua certi punti (piazze, strade, vicoli, scalinate, fontane, marciapiedi, angoli, scalini, e da ultimo tribune, sedie in affitto, o disposte per tempo in strada) per "occupare" posti "tradizionalmente" fissati, fin dalle prime ore del mattino. I giovani hanno eletto le fontane (svuotate dell'acqua, naturalmente) a "posto" dell'attesa e postazione da dove assistere al trasporto, dormendoci dentro per l'occasione. Si trascorre la notte fuori casa anche per fare la fila per prendere in affitto le sedie da piazzare poi in punti "riservati" dal Comune lungo il percorso. Questa soluzione rende possibile disporre di posti diversi, o abitudinari. Oggi è molto diffuso anche lo sgabello portatile che amplia la tipologia, ben documentata dai fotografi viterbesi. La scelta "variabile" del posto alterna invece (una volta la partenza, un'altra l'arrivo, una piazza o l'altra, a metà percorso o alla fine), è praticata dai più giovani o i più motivati, che riescono a muoversi con abilità tra gente e vicoli per anticipare la #Macchina# nei diversi punti di transito e sosta; 2. L'attesa è lunga: comincia dalla notte per gli occupanti delle fontane e tutti coloro che dormano in strada per presidiare il "loro" posto o per fare file. Si protrae per l'intera giornata, occupando posti se non sono riservati formalmente (tribune, sedie in affitto). Si mangia sul posto, si parla, ci si intrattiene con passanti e vicini, in una lunga giornata di attesa movimentata ed animata dal passaggio ripetuto di bande musicali, cortei storici, facchini che fanno il "giro delle sette chiese", autorità, e dallo spettacolo cangiante di una folla in perpetuo movimento sino a sera. Bancarelle e vendite di porchette, panini, ed altri generi alimentari contribuiscono ad accrescere il clima di attesa festiva e di effervescenza; 3. Queste due attività collettive (strategie dei posti ed attesa prolungata) contribuiscono alla creazione di un clima emozionale collettivo, diversificato per gruppi e strati sociali. La differenziazione dell'espressione delle emozioni appare oggi più evidente anche fotograficamente, per la forte caratterizzazione aggregativa dell'evento. I giovani, in gruppo, ricreano clima da concerti, stadi, spogliatoi. Si gioca, si scherza, fino ad esplodere in manifestazioni di acclamazione, di entusiasmo, di "tifo sportivo" al passaggio della #Macchina#. Più devoto e religioso è invece il clima in casa, dove - soprattutto i più anziani - assistono al trasporto guardandolo in diretta televisiva. Coloro che invece stazionano in strada o nei balconi, vivono l'emozione dell'effervescenza festiva incoraggiando, esultando, salutando i facchini e la #Macchina#. Nei "palazzi del potere" cittadino (Comune, Prefettura, Provincia) le autorità ricevono ospiti importanti, offrono rinfreschi, incontrano delegazioni di facchini. I parenti dei facchini aspettano la #Macchina# sul sagrato della Basilica, in uno spazio a loro riservato, ed in clima emozionale anche molto diverso.

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