Storico Carnevale d'Ivrea

- Regione: Piemonte
- Provincia: TO
- Comune: Ivrea
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Descrizione
Il carnevale che annualmente si celebra a Ivrea è assai diverso da quelli che tradizionalmente colorano le piazze italiane. Gli eporediesi, prendendo spunto dall'annichilimento della tirannia di un feudatario (marchese di Ivrea o del Monferrato), giustificano la presenza della #mugnaia# col personaggio che ricorda la vezzosa Violetta, figlia di un mugnaio, che si oppose alla pretenziosa richiesta del signorotto al diritto dello "jus primae noctis", decapitandolo e liberando così l'intera popolazione dall'oppressione. Violetta, personaggio di fondamentale importanza a Ivrea, è accompagnata dal #generale napoleonico#, simbolo, col suo seguito, di un potere decaduto ma sempre presente nella sua funzione di organizzatore e controllore dell'ordine. Fanno da sfondo i popolani, con il loro berretto frigio della rivoluzione francese e gli #aranceri#, unici attanti in "maschera", ma trattasi di una maschera di protezione, per salvaguardare il viso dal getto delle arance. L'atmosfera è così pronta per l'accendersi della furiosa lotta tra lanciatori a piedi e sui carri (#pariglie# e #quadriglie#); il proiettile simbolico induce a proteggere viso e corpo ma anche vetrine e finestre per evitare ingenti danni. A rinnovare, figurativamente, il gioco carnascialesco in maschera, che anche a Ivrea si teneva nel periodo pre-napoleonico, la cittadina piemontese investe un bimbo (che non superi i 7 anni), in ogni rione, del titolo di #abbà# (antico animatore dei giochi del carnevale borghigiano); costui, dopo aver reso omaggio alle autorità locali (vescovo e sindaco), conclude i festeggiamenti pre-quaresimali con l'abbruciamento dello #scarlo# (l'albero della libertà o della nuova vita che in esso è racchiusa) del martedì grasso. Assieme alla rievocazione di questi miti del passato, che in tutte le giornate conclusive del carnevale (dal giovedì grasso al martedì successivo) marciano in corteo, non manca la figura del Podestà che suggella al popolo l'antico giuramento di "non collaborazione col signore pretenzioso" con la tradizionale cerimonia della #preda in Dora# (la pietra nel fiume Dora Baltea) Dove si assicura che l'antico castello del signore, abbattuto dal popolo, non avrà più ragione di esistere. L'atipicità di questa manifestazione sta nel celebrare eventi storici, leggendari e folklorici, amalgamati dal suono di pifferi, di tamburini e dalla immancabile #fagiolata piemontese#.