Saperi rituali e alimentari sulla festa della Madonna SS. del Monte

Miniatura della scheda Saperi rituali e alimentari sulla festa della Madonna SS. del Monte
  • Regione: Lazio
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Descrizione

La festa della Madonna del Monte ha subito profondi cambiamenti intorno al 1984 quando il Comitato Organizzatore ha dato una svolta #tradizionalista# alla festa introducendo un regolamento che imponeva un determinato abbigliamento dei partecipanti delle quattro categorie (#casenghi#, #bifolchi#, #villani# e #pescatori#). Prima di questa data il martano partecipava alla festa #co’ ‘na scarpa a ‘na ciavatta#. Essendo un giorno di festa la maggior parte delle persone si vestiva a festa, con la cravatta e altri vestiti festivi. Il Comitato ha invece introdotto un abito fisso “da lavoro” che rappresentasse le diverse categorie, perché ha ritenuto che il #valore simbolico# delle offerte portate alla Madonna fosse meglio rappresentato da un abbigliamento da lavoro piuttosto che da un vestito festivo. In quegli anni la festa stava prendendo #una brutta piega# perché #le carre# iniziavano ad essere sponsorizzate dai negozianti e mostravano i primi segni di pubblicità e lo stesso accadeva nell’abbigliamento che mostrava segni di sponsorizzazioni (magliette, tute, ecc.). Per evitare che la festa diventasse come il Carnevale di Viareggio e per evitare il rischio che addirittura sulle #carre# salissero le donne è stato introdotto un regolamento. Le donne non possono salire sul carro perché la festa è una #festa soltanto d’ommeni#; le donne fanno le ciambelle, addobbano le finestre e gettano il #maggio#. I carri vengono chiamati anche #fontane# perché hanno dell’acqua che zampilla sui prodotti della terra. In passato i carri venivano trainati dai trattori scoperti; mentre in seguito il Comitato ha imposto che i trattori fossero coperti di #verdura#. Ancora prima venivano trainati a mano e sulle spalle. Nella realizzazione dei carri i #villani# preparano uno scheletro che nei giorni precedenti alla festa viene addobbato con il grano, la #verdura#. Questa viene messa sul carro soprattutto nella notte precedente alla festa, in modo che non si secchi. Come frutta viene scelta frutta di stagione e locale; le banane e altri frutti non nostrani vengono scartati. In particolare vengono scelte le primizie; tuttavia, mentre in passato le primizie venivano realizzate dai #villani# con metodi locali e segreti, tramandati di padre in figlio, oggi queste primizie sono importate dall’estero. Per produrre ad esempio le pere fuori stagione, venivano messi i fiori della pianta dentro una bottiglia. Con queste tecniche segrete si riusciva a mantenere anche l’uva sulla pianta fino a maggio. Per conservare invece l’olivo sulla pianta fino a maggio veniva fasciato un ramo; il giorno prima della festa il ramo veniva tagliato e le olive apparivano perfettamente conservate sul ramo. I carri sono realizzati da gruppi spontanei di uomini, parenti o amici. Il modello del carro viene deciso dal gruppo senza interventi esterni. #Le biforche# sono una categoria distinta dai #villani#; sono coloro che in passato aravano la terra e avevano le vacche. L’appartenenza ad una categoria della festa non è fissa; un #passante# può spostarsi da una categoria ad un altra (da #villano# a #bifolco# a #pescatore#) e #passare# (compiere i tre giri rituali intorno alla chiesa durante #le passate#) sotto un’altra categoria. Mentre in passato i carri erano poveri, oggi c’è abbondanza alimentare e i carri riflettono le mutate condizioni economiche dei #villani#. In passato durante la festa poteva accadere che i #villani# o i #bifolchi# si portassero dietro l’#acquacotta#, una zuppa fatta nel coccio, con la cotica e le verdure, oppure con il finocchietto, il baccalà, o #l’osso del bresciutto# e #l’onto# (il lardo). #L’onto# veniva battuto sul #battionto#, oppure sul filone di pane rovesciato insieme all’aglio per dare sapore. Dopo l’arrivo alla chiesa, i #passanti# prima delle #passate# si fermano dietro la chiesa per mangiare. Portano con sé tra le altre cose, salumi, capocollo, e la #fiasca# con il vino. La #fiasca# sul #becco# ha una strozzatura che rallenta il flusso del vino, in modo che possa rallentarne il consumo. I #pescatori# a volte portano con sé l’#acquacotta# con il pesce, oppure friggono i #lattarini#.

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