R12 - 01194737

CD CODICI
TSK Tipo Scheda BDI
LIR Livello ricerca P
NCT CODICE UNIVOCO
NCTR Codice regione R12
NCTN Numero catalogo scheda 01194737
ESC Ente schedatore ICCD
ECP Ente competente S127
RV RELAZIONI
ROZ Altre relazioni 1201194714
DB DEFINIZIONE BENE
DBD Denominazione Saperi rituali e alimentari sulla festa della Madonna SS. del Monte
DBC Categoria saperi
RD REDAZIONE
RDM Modalità di Redazione terreno
LA ALTRE LOCALIZZAZIONI GEOGRAFICHE-AMMINISTRATI
TLC Tipo di localizzazione localizzazione di rilevamento
PRV LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA
PRVS Stato Italia
PRVR Regione Lazio
PRVP Provincia VT
PRVC Comune Marta
PRT Contesto rilevamento nel contesto
DR DATI DI RILEVAMENTO
DRV Ente responsabile ICCD
DRT Denominazione della ricerca Progetto PACI 1
DRR Responsabile della ricerca Simeoni Paola Elisabetta
DRL Rilevatore Broccolini Alessandra
DRD Data rilevamento 2009/07/10
CA OCCASIONE
CAO Altra Occasione testimonianza su richiesta
CU COMUNICAZIONE
CUV VERBALE
CUVM Voce/i maschile/i 1
CUC CINESICA
CUCM Maschile 1
DA DATI ANALITICI
DRS Descrizione del Bene La festa della Madonna del Monte ha subito profondi cambiamenti intorno al 1984 quando il Comitato Organizzatore ha dato una svolta #tradizionalista# alla festa introducendo un regolamento che imponeva un determinato abbigliamento dei partecipanti delle quattro categorie (#casenghi#, #bifolchi#, #villani# e #pescatori#). Prima di questa data il martano partecipava alla festa #co’ ‘na scarpa a ‘na ciavatta#. Essendo un giorno di festa la maggior parte delle persone si vestiva a festa, con la cravatta e altri vestiti festivi. Il Comitato ha invece introdotto un abito fisso “da lavoro” che rappresentasse le diverse categorie, perché ha ritenuto che il #valore simbolico# delle offerte portate alla Madonna fosse meglio rappresentato da un abbigliamento da lavoro piuttosto che da un vestito festivo. In quegli anni la festa stava prendendo #una brutta piega# perché #le carre# iniziavano ad essere sponsorizzate dai negozianti e mostravano i primi segni di pubblicità e lo stesso accadeva nell’abbigliamento che mostrava segni di sponsorizzazioni (magliette, tute, ecc.). Per evitare che la festa diventasse come il Carnevale di Viareggio e per evitare il rischio che addirittura sulle #carre# salissero le donne è stato introdotto un regolamento. Le donne non possono salire sul carro perché la festa è una #festa soltanto d’ommeni#; le donne fanno le ciambelle, addobbano le finestre e gettano il #maggio#. I carri vengono chiamati anche #fontane# perché hanno dell’acqua che zampilla sui prodotti della terra. In passato i carri venivano trainati dai trattori scoperti; mentre in seguito il Comitato ha imposto che i trattori fossero coperti di #verdura#. Ancora prima venivano trainati a mano e sulle spalle. Nella realizzazione dei carri i #villani# preparano uno scheletro che nei giorni precedenti alla festa viene addobbato con il grano, la #verdura#. Questa viene messa sul carro soprattutto nella notte precedente alla festa, in modo che non si secchi. Come frutta viene scelta frutta di stagione e locale; le banane e altri frutti non nostrani vengono scartati. In particolare vengono scelte le primizie; tuttavia, mentre in passato le primizie venivano realizzate dai #villani# con metodi locali e segreti, tramandati di padre in figlio, oggi queste primizie sono importate dall’estero. Per produrre ad esempio le pere fuori stagione, venivano messi i fiori della pianta dentro una bottiglia. Con queste tecniche segrete si riusciva a mantenere anche l’uva sulla pianta fino a maggio. Per conservare invece l’olivo sulla pianta fino a maggio veniva fasciato un ramo; il giorno prima della festa il ramo veniva tagliato e le olive apparivano perfettamente conservate sul ramo. I carri sono realizzati da gruppi spontanei di uomini, parenti o amici. Il modello del carro viene deciso dal gruppo senza interventi esterni. #Le biforche# sono una categoria distinta dai #villani#; sono coloro che in passato aravano la terra e avevano le vacche. L’appartenenza ad una categoria della festa non è fissa; un #passante# può spostarsi da una categoria ad un altra (da #villano# a #bifolco# a #pescatore#) e #passare# (compiere i tre giri rituali intorno alla chiesa durante #le passate#) sotto un’altra categoria. Mentre in passato i carri erano poveri, oggi c’è abbondanza alimentare e i carri riflettono le mutate condizioni economiche dei #villani#. In passato durante la festa poteva accadere che i #villani# o i #bifolchi# si portassero dietro l’#acquacotta#, una zuppa fatta nel coccio, con la cotica e le verdure, oppure con il finocchietto, il baccalà, o #l’osso del bresciutto# e #l’onto# (il lardo). #L’onto# veniva battuto sul #battionto#, oppure sul filone di pane rovesciato insieme all’aglio per dare sapore. Dopo l’arrivo alla chiesa, i #passanti# prima delle #passate# si fermano dietro la chiesa per mangiare. Portano con sé tra le altre cose, salumi, capocollo, e la #fiasca# con il vino. La #fiasca# sul #becco# ha una strozzatura che rallenta il flusso del vino, in modo che possa rallentarne il consumo. I #pescatori# a volte portano con sé l’#acquacotta# con il pesce, oppure friggono i #lattarini#.
AT ATTORE INDIVIDUALE
ATT ATTORE
ATTI Ruolo presidente del Comitato Madonna SS. del Monte
ATTZ Nazionalità italiana
ATTN Nome Venanzi Tullio
ATTS Sesso M
ATTE Età 78
DO FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
VDC DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
VDCX Genere documentazione allegata
VDCP Tipo CD Rom
VDCR Autore Ballacchino Katia
VDCE Ente Proprietario ICCD
VDCA Titolo Saperi relativi alla Festa della Madonna del Monte
VDCN Codice Identificativo ICCD-DEAV 0212
VDCT Note Saperi rituali e alimentari relativi alla Festa della Madonna SS. del Monte/ 00:00:01
VDCD Data 2009/07/10
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Casaccia Mauro - Quattranni Antonio, Ambiente, pesca, tradizioni del lago di Bolsena, Citta di Bolsena editrice, 1988
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Galli Quirino, La barabbata di Marta. Saggio su un rito spettacolo, Viterbo, Cultura subalterna, 1982
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA De Sanctis Ricciardone Paola, La Madonna e l'aratro: aspetti rituali ed ergologici nella festa della Madonna del Monte a Marta, Roma, Officina, 1982
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Tarquini Alfredo, La storia delle passate nella festa della Madonna del Monte di Marta, Viterbo, Tip. A. Quatrini, 1975
ACCESSO AI DATI
ADS SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI
ADSP Profilo di Accesso 2
ADSM Motivazione scheda contenente dati personali
CM COMPILAZIONE
CMP COMPILAZIONE
CMPD Data 2009
CMPN Nome Broccolini Alessandra
RSR Referente Scientifico Tucci Roberta
FUR Funzionario Responsabile Simeoni Paola Elisabetta
AN ANNOTAZIONI
OSS Osservazioni Il bene documentato è complesso, ma unitario, in quanto in un'unica intervista il soggetto intervistato ha ripercorso in modo articolato il rapporto tra festa e abitudini alimentari del presente e del passato, illustrando le varie preparazioni alimentari presenti nella festa (ciambelle salate e dolci, vino, pesce, offerte di cibo, ecc.) e la loro relazione con l'alimentazione tradizionale locale. L'intervistato è da più di 25 anni presidente del Comitato. Si devono a lui e alle sue tendenze "tradizionaliste" le innovazioni maggiori introdotte negli anni '80 relative all'abbigliamento folklorico dei #passanti# e alla normativa introdotta per disciplinare il comportamento degli appartenenti alle diverse categorie (#casengh#i, #bifolchi#, #villani# e #pescatori#). Benché non abbia mai partecipato alla festa come #passante#, l'intervistato ne segue le vicende dal secondo dopoguerra e dagli anni '80 ne dirige il Comitato organizzatore.