Storia del #casòt# della Mola


  • Regione: Piemonte
  • Provincia: CN
  • Comune: Roaschia

Descrizione

Il #casòt# della Mola era la zona dove, secondo la leggenda, si davano appuntamento le #masche# di Roaschia. Queste ultime erano sette, tutte “settimine”, cioè nate di sette mesi. Di giorno erano donne normali e la gente del paese si recava da loro per farsi curare i vermi, l'orzaiolo, le bruciature, il fuoco di Sant’Antonio e altri malanni. Di sera, alle nove, le sette #masche# si radunavano tutte insieme al #casòt# della Mola, e qui facevano festa. Indossavano un vestito lungo con dei bottoni argentati. Quando la luna oltrepassava la collina di Montorino, andando verso Roaschia, quei bottoni si illuminavano e la gente delle borgate diceva: "Guardate lassù! Le #masche#!". Si vedevano come dei lumini accesi che ondeggiavano fra i boschi e che sembravano i fuochi fatui dei cimiteri. La gente ne aveva paura. Si narra che una sera le #masche# invitarono a cena sette ragazzi della valle. I sette accettarono l'invito e portarono da bere e del cibo. Giunti al #casòt#, misero un barilotto di vino barbera nel mezzo, macellarono una vecchia capra e mangiarono cena. Dopodiché iniziarono a suonare la fisarmonica e il clarino e, fra una danza e un racconto, improvvisamente le sette donne si trasformarono in sette gatti neri. Questi gatti presero ad infastidire i ragazzi finché Toni, uno di loro, prese un bastone dalla baracca delle fascine e sferrò una bastonata ad un gatto. Il giorno dopo una ragazza del paese, di nome #Guitin#, aveva il braccio rotto.

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