Restauro di una barca veneziana: fase finale


  • Regione: Veneto
  • Provincia: VE
  • Comune: Venezia

Descrizione

Usando delle sagome, l’artigiano ricava le ordinate da due tavole di mogano. Esegue i tagli con una sega circolare, poi, con la pialla elettrica e il seghetto, completa il taglio. Dalle tavole di mogano ricava sei profili e dà forma alle #cordine#, ottenendo il profilo della chiglia, che passa poi con la pialla. Smussa tutti gli spigoli dell'ossatura e prepara le sedi per le #cordine# e con una raspa perfeziona il lavoro. Incollate le #cordine# con resina epossidica, le fissa con delle viti in acciaio. Crea poi gli #ombrinali# per far scorrere l'acqua di sentina. I pannelli di compensato del fondo vengono fissati sulla chiglia, sulle #cordine# e sul #dormiente# dello spigolo. Passa poi alla costruzione del fasciame, tracciando con una sagoma il perimetro del pannello che posiziona a prua, ricavando due curve, una della chiglia e l'altra dello spigolo. Ricava il fasciame del fondo da due fogli di compensato marino di mogano. Dopo aver tagliato il pennello di prua, adatta la carena allo scafo dall'asta di prua allo specchio di poppa. Dopo aver posizionato tutti i pannelli sopra l'ossatura della carena nella posizione definitiva per l'incollaggio, traccia con una matita, dall'interno dello scafo, tutte le aree che entreranno in contatto tra ossatura e pannelli, per collocare le viti di fissaggio e la resina epossidica. Anche sull'ossatura applica la resina addensata con un po’ di microfibra. Avvita le viti in acciaio. Applica quattro strati di smalto poliuretanico bicomponente bianco e due di antivegetativa nera su tutta l'opera viva. Si sentono i classici rumori degli attrezzi utilizzati per il restauro della barca.

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