Merletto ad ago di Burano #de Buran#: tecnica di esecuzione di un gruppo di merlettaie


  • Regione: Veneto
  • Provincia: VE
  • Comune: Venezia

Descrizione

La prima merlettaia inizia il lavoro attaccando al #cusinello#, un piccolo cuscino imbottito, il disegno e l'orditura, cioè l'imbastitura precedentemente eseguita a macchina da cucire. La merlettaia attacca con le spille da balia un insieme costituito da: un pezzo di stoffa, tre fogli di carta paglia, il disegno su carta di colore verde e la carta oleata che ricopre e protegge il disegno. Dopo di che inserisce un cilindro di legno, il #morello#, che serve a tenere sollevato il disegno dal cuscino. Lo sistema nella posizione che ritiene più giusta. A questo punto, con ago e filo inizia a lavorare la fase di "ghipùr" (inizia a creare sull'orditura gli elementi decorativi veri e propri): entra con l'ago e filo attraverso il punto di orditura, crea un'asola prima sopra e poi dentro, tira il filo verso l'esterno del lavoro. La seconda merlettaia, lavora in fase di "ghipùr" più avanzata, eseguendo il punto #sacola ciaro#, detto anche #formigola# da formica. La terza merlettaia esegue la fase dei ripieni, fase che segue il completamento del "ghipùr". Sta creando la #rede# cioè rete, nota come punto Burano, con creme, una sua variante. La quarta merlettaia sta eseguendo anch'essa la fase dei ripieni, ma con il punto Venezia: le barrette, dette #sbari#. La quinta merlettaia, dopo aver infilato l'ago, sta procedendo con una fase di lavorazione che segue il ripieno: il rilievo, ripassa i contorni principali del motivo decorativo per dare un effetto tridimensionale al merletto. La sesta merlettaia usa il punto cappa, sempre per dare movimento al merletto. Anche la settima merlettaia, nella fase del ripieno, crea le barrette, il punto Venezia. L'ottava merlettaia esegue il rilievo con #smerlo#, tecnica che consente di dare l'effetto tridimensionale. La nona merlettaia esegue un'altra variante di sottopunto del "ghipùr", il punto greco. La decima e ultima merlettaia esegue la #zonta#, l'attaccatura, unisce due pezzi di merletto insieme (tecnica usata per manufatti di grandi dimensioni finali) e poi inizia l'ultima fase della tecnica: la staccatura del merletto. Con il taglierino recide i punti dell'orditura nel punto in cui la stoffa si unisce alla carta. Il gruppo di merlettaie lavora all'esterno, in un campiello. Tutte lavorano sedute su una sedia, una vicina all'altra, tenendo i piedi appoggiati ad un rialzo, per non affaticare troppo la schiena. Otto merlettaie utilizzano anche un lenzuolino bianco appoggiato sulle ginocchia, chiamato #gonnello#, per proteggere il merletto che stanno creando dagli abiti che indossano.

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