R12 - 01238478

CD CODICI
TSK Tipo Scheda BDI
LIR Livello ricerca P
NCT CODICE UNIVOCO
NCTR Codice regione R12
NCTN Numero catalogo scheda 01238478
ESC Ente schedatore ICCD
ECP Ente competente S127
RV RELAZIONI
ROZ Altre relazioni 1201238478
DB DEFINIZIONE BENE
DBD Denominazione #Misteri di Santa Cristina#: saperi sul culto
DBC Categoria saperi
RD REDAZIONE
RDM Modalità di Redazione terreno
LA ALTRE LOCALIZZAZIONI GEOGRAFICHE-AMMINISTRATI
TLC Tipo di localizzazione localizzazione di rilevamento
PRV LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA
PRVR Regione Lazio
PRVP Provincia VT
PRVC Comune Bolsena
PRT Contesto rilevamento nel contesto
DR DATI DI RILEVAMENTO
DRV Ente responsabile ICCD
DRT Denominazione della ricerca Progetto PACI 2
DRR Responsabile della ricerca Simeoni, Paola Elisabetta
DRL Rilevatore Ballacchino, Katia
DRD Data rilevamento 2011/07/22
CA OCCASIONE
CAO Altra Occasione esecuzione su richiesta
CU COMUNICAZIONE
CUV VERBALE
CUVM Voce/i maschile/i 1
DA DATI ANALITICI
DRS Descrizione del Bene Le complesse problematiche storico-archeologiche di questo personaggio della Chiesa primitiva sono appassionanti perché si tratta di un culto diffusissimo nel mondo. Per i bolsenesi Santa Cristina è unica ma si tratta di un patrimonio comune perché solo in Italia ci sono circa 12 o 13 parrocchie che hanno lei come Patrona. Il culto dilaga nel XVI secolo in Italia centrale, Spagna, Portogallo, Francia, Germania e poi Stati Uniti e America Latina dopo la scoperta del Nuovo Mondo. Non esiste un'origine certa dei Misteri; nel XIX secolo già alcuni studiosi come D'Ancona e Pitrè supponevano varie origini per i Misteri: per qualcuno si trattava di una manifestazione tardo rinascimentale, altri la collegavano alle sacre rappresentazioni medievali, per Corrado Ricci invece non sarebbe molto antica. A Bolsena nei primissimi anni del XIX secolo nascono due grandi manifestazioni: i Misteri di Santa Cristina e la festa del Corpus Domini che, a differenza di quanto sostengono i preti, a Bolsena non aveva una tradizione esteriore di manifestazione popolare ma si svolgeva ad Orvieto. Agli inizi dell'800, durante il periodo napoleonico, la festa di Santa Cristina venne soppressa nella data del 10 maggio; alla Santa aveva erano dedicate due grandi feste: quella del 10 maggio chiamata “Santa Cristina dei fiori”, la più solenne, e quella del 24 luglio. La festa del 10 maggio venne soppressa e quindi sostituita dalla festa del Corpus Domini che eredita da “Santa Cristina dei fiori” l'infiorata. Le origini sono da ricercarsi in questa festa primaverile, quindi della rinascita, della fecondità, legata a queste macchine di fiori che si portavano in processione per il paese insieme alla Santa, e che poi venivano distrutte mentre i fiori venivano sparsi nei campi. Come fosse un rito propiziatorio. Inoltre ad esempio in tutta la Toscana, che è la regione con più chiese legate a Santa Cristina, la festa ancora oggi viene svolta il 10 maggio, perché per i suoi attributi iconografici (la macina da mulino) lei rende pane il prodotto grezzo della terra. Davanti ai Misteri molti bolsenesi si emozionano e finchè sarà così la festa sarà da vedere.
AT ATTORE INDIVIDUALE
ATT ATTORE
ATTI Ruolo storico e realizzatore dei #Misteri#
ATTZ Nazionalità italiana
ATTN Nome Moscini, Marcello
ATTS Sesso M
ATTE Età 57
ATA Annotazioni L'intervistato è nato a Bolsena nel 1954, è un insegnante di discipline plastiche al Liceo Artistico Statale di Venezia, dove vive da 25 anni.
DO FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
FTA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
FTAX Genere documentazione allegata
FTAP Tipo fotografia digitale
FTAN Codice Identificativo ICCD-DEAV 0366/FI 1
FTAT Titolo/Note fermo immagine da video primario
VDC DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
VDCX Genere documentazione esistente
VDCP Tipo file digitale
VDCR Autore Broccolini, Alessandra
VDCD Data 2011/07/22
VDCE Ente Proprietario ICCD
VDCA Titolo Saperi sul culto di Santa Cristina
VDCN Codice Identificativo ICCD-DEAV 0366_1
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Moscini M., Cristina di Bolsena - culto e iconografia, Viterbo, Agnesotti, 1986
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Tamburini P., Bolsena: il miracolo eucaristico, Bolsena, Città di Bolsena Editore, 2005
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Moscini M., Basilica di Santa Cristina, Bolsena, Viterbo, Betagamma, 1995
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Gentili F., Santa Cristina di Bolsena, Leumann, Rivoli, Elle Di Ci, 1999
ACCESSO AI DATI
ADS SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI
ADSP Profilo di Accesso 2
ADSM Motivazione scheda contenente dati personali
CM COMPILAZIONE
CMP COMPILAZIONE
CMPD Data 2011
CMPN Nome Ballacchino, Katia
RSR Referente Scientifico Simeoni, Paola Elisabetta
RSR Referente Scientifico Broccolini, Alessandra
FUR Funzionario Responsabile Tucci, Roberta
FUR Funzionario Responsabile Simeoni, Paola Elisabetta
AN ANNOTAZIONI
OSS Osservazioni Ogni anno la sera del 23 luglio e la mattina del giorno successivo le gesta della martire Cristina rivivono nei suoi concittadini attraverso una rappresentazione scenica, "reliquia vivente del dramma sacro", popolarmente chiamata Misteri. Su 5 palchi sparsi per il centro storico 10 quadri plastici rievocano le tribolazioni cui fu sottoposta la giovane Cristina, che sopravvisse fino a che non fu uccisa dalle frecce dei carnefici capeggiati dal padre. Le rappresentazioni teatrali, affidate a gruppi di bolsenesi vestiti con vestiti dell'epoca, hanno protagonisti silenziosi e statici: Santa Cristina che galleggia sulla pietra nel lago, il supplizio della ruota, il carcere, il supplizio della fornace, i diavoli, la flagellazione, la distruzione degli idoli, le aspidi, la morte per le saette, la deposizione nel sepolcro. Il culto iniziò nel IV secolo, ma per le redazioni ufficiali del suo martirio si dovrà attendere il IX secolo. Durante il Corpus Domini poi si fa l'infiorata, cosa comune ovunque, perché il fiore, che è il prodotto più bello, viene gettato a terra e ucciso, come un'immagine cristologica, ma secondo l'intervistato non è un omaggio all'eucarestia come molti pensano. Aveva lo stesso principio del fiore sull'altare o sulle tombe, cioè a voler significare che anche chi oggi è bello e sano deve ricordarsi che deve morire. L'importanza dell'infiorata, infatti, era nel calpestare il fiore, nell'ucciderlo, richiamando il corpo di Cristo. Oggi non è più così e l'intervistato da 30 anni non torna a Bolsena il 10 maggio per il Corpus Domini proprio perché secondo lui ha perso la sua identità popolare, più "vera". Monsignor Pieri, un Vescovo di Orvieto degli anni '60, di grande cultura, diceva che per vedere il Corpus Domini veniva a Bolsena e non a Orvieto, perché a Bolsena era una festa intima, capita in profondità. Mentre invece per un ruolo di sudditanza che da sempre, secondo l'intervistato, i bolsenesi hanno avuto nei confronti di Orvieto, si è voluto copiare Orvieto e sono state aggiunte bande, majorettes, trasformandola in una manifestazione da vedere ma non da vivere. Anche l'infiorata prima era vissuta da tutto il paese in processione, ora invece ci sono solo quelli che "sono pagati": i preti portati da fuori, i ragazzi della prima comunione, l'associazione con i gagliardetti per fare scena, è diventata solo esteriorità. Una festa così non è più da amare perché non rispecchia l'identità bolsenese. La sua paura è che Santa Cristina faccia la stessa fine, anche se per ora mantiene ancora un carattere popolare, più profondo. La storia della partecipazione dell'intervistato alla festa dei #Misteri di Santa Cristina# inizia all'età di 2 anni, quando prese parte a un Mistero perché la cugina faceva la #figurante# come Santa e lo portò con sé sul Mistero a fare anche lui il #figurante#, e poi dal 1968, per 37 anni, fino a circa 3 anni fa, coordinando un gruppo del palco di Santa Cristina.