CD |
CODICI |
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TSK |
Tipo Scheda |
BDI |
LIR |
Livello ricerca |
P |
NCT |
CODICE UNIVOCO |
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NCTR |
Codice regione |
R12 |
NCTN |
Numero catalogo scheda |
01238481 |
ESC |
Ente schedatore |
ICCD |
ECP |
Ente competente |
S127 |
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RV |
RELAZIONI |
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ROZ |
Altre relazioni |
1201238478 |
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DB |
DEFINIZIONE BENE |
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DBD |
Denominazione |
#Misteri di Santa Cristina#: saperi sulla processione serale |
DBC |
Categoria |
saperi |
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RD |
REDAZIONE |
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RDM |
Modalità di Redazione |
terreno |
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LA |
ALTRE LOCALIZZAZIONI GEOGRAFICHE-AMMINISTRATI |
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TLC |
Tipo di localizzazione |
localizzazione di rilevamento |
PRV |
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA |
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PRVR |
Regione |
Lazio |
PRVP |
Provincia |
VT |
PRVC |
Comune |
Bolsena |
PRT |
Contesto |
rilevamento nel contesto |
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DR |
DATI DI RILEVAMENTO |
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DRV |
Ente responsabile |
ICCD |
DRT |
Denominazione della ricerca |
Progetto PACI 2 |
DRR |
Responsabile della ricerca |
Simeoni, Paola Elisabetta |
DRL |
Rilevatore |
Ballacchino, Katia |
DRD |
Data rilevamento |
2011/07/22 |
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CA |
OCCASIONE |
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CAO |
Altra Occasione |
esecuzione su richiesta |
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CU |
COMUNICAZIONE |
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CUV |
VERBALE |
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CUVM |
Voce/i maschile/i |
1 |
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DA |
DATI ANALITICI |
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DRS |
Descrizione del Bene |
I cambiamenti della festa dei Misteri di Santa Cristina dal passato a oggi sono tanti. La processione della sera della vigilia aveva in passato un valore simbolico fortissimo: usciva dalla tomba di Santa Cristina e non dalla Basilica, a mezzanotte, quindi nel momento in cui entrava la festa. Si trattava di un percorso stazionale da un luogo di morte, la catacomba, nel cuore della notte e ritornava a mezzogiorno della festa, quindi nel momento in cui la luce era più alta. Un percorso di Resurrezione. Si partiva dalle tenebre con un percorso stazionale di passione e si ritornava il mattino della solennità a mezzogiorno, quando il sole era più alto. Nella seconda metà dell'800 i sacerdoti non hanno più compreso questo significato così profondo che era durato secoli e visto che mezzanotte era troppo tardi, hanno anticipato la processione alle 21-22. Poi considerando che la mattina a mezzogiorno c'era troppo caldo, hanno spostato alle 9.00 del mattino, demolendo così la metafora del percorso simbolico di ogni cristiano alla ricerca della luce. Questo cambiamento di orari avviene dunque nella seconda metà del XIX secolo: nel 1880 ha luogo la scoperta della tomba di Santa Cristina e dal 1881 c'è un nuovo rilancio di "comodità" della festa. Le processioni non esistono più perché, cambiando orari e luoghi di partenza, si è distrutta la tradizione. La processione partiva dalla catacomba con l'incensazione del pavimento sotto il quale oggi c'è la tomba, ma che allora non si sapeva ancora che fosse lì. Si buttavano dei fiori per terra e la processione usciva, tornando dove allora si pensava che fosse la tomba della Santa. Oggi, invece, parte dalla Basilica e, dal punto di vista paraliturgico, non viene chiamata propriamente "processione" ma “trasporto dell'immagine”. Il clero vi partecipa comunque ma nessuno prega, nessuno canta, è una processione molto festosa proprio perché "in fondo stai facendo la festa a Santa Cristina" e non si può essere tristi. La tradizione vuole che fino agli anni '80 i Misteri durassero giusto il tempo in cui la Santa volgeva la faccia verso il palco; non appena la statua di Santa Cristina porgeva le spalle il Mistero finiva, durando quindi pochi secondi, e non come oggi che il Mistero viene aperto e rappresentato al pubblico più volte. Prima veniva fatto vedere solo alla Santa che passava in processione e guardava le scene della sua vita. |
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AT |
ATTORE INDIVIDUALE |
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ATT |
ATTORE |
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ATTI |
Ruolo |
storico e realizzatore dei Misteri |
ATTZ |
Nazionalità |
italiana |
ATTN |
Nome |
Moscini, Marcello |
ATTS |
Sesso |
M |
ATTE |
Età |
57 |
ATA |
Annotazioni |
L'intervistato è nato a Bolsena nel 1954, è un insegnante di discipline plastiche al Liceo Artistico Statale di Venezia, dove vive da 25 anni.
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DO |
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO |
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FTA |
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA |
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FTAX |
Genere |
documentazione allegata |
FTAP |
Tipo |
fotografia digitale |
FTAN |
Codice Identificativo |
ICCD-DEAV 0366/FI 3 |
FTAT |
Titolo/Note |
fermo immagine da video primario |
VDC |
DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA |
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VDCX |
Genere |
documentazione esistente |
VDCP |
Tipo |
file digitale |
VDCR |
Autore |
Broccolini, Alessandra |
VDCD |
Data |
2011/07/22 |
VDCE |
Ente Proprietario |
ICCD |
VDCA |
Titolo |
Saperi sulla processione notturna di Santa Cristina |
VDCN |
Codice Identificativo |
ICCD DEAV 0366_6, 19, 31 |
BIL |
BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA |
Moscini M., Cristina di Bolsena - culto e iconografia, Viterbo, Agnesotti, 1986
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BIL |
BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA |
Tamburini P., Bolsena: il miracolo eucaristico, Bolsena, Città di Bolsena Editore, 2005
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BIL |
BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA |
Moscini M., Basilica di Santa Cristina, Bolsena, Viterbo, Betagamma, 1995 |
BIL |
BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA |
Gentili F., Santa Cristina di Bolsena, Leumann, Rivoli, Elle Di Ci, 1999 |
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AD |
ACCESSO AI DATI |
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ADS |
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI |
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ADSP |
Profilo di Accesso |
2 |
ADSM |
Motivazione |
scheda contenente dati personali |
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CM |
COMPILAZIONE |
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CMP |
COMPILAZIONE |
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CMPD |
Data |
2011 |
CMPN |
Nome |
Ballacchino, Katia |
RSR |
Referente Scientifico |
Simeoni, Paola Elisabetta |
RSR |
Referente Scientifico |
Broccolini, Alessandra |
FUR |
Funzionario Responsabile |
Tucci, Roberta |
FUR |
Funzionario Responsabile |
Simeoni, Paola Elisabetta |
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AN |
ANNOTAZIONI |
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OSS |
Osservazioni |
A Bolsena è molto importante la rappresentazione dei Misteri della Santa bambina che subì il martirio nell'ultima persecuzione di Diocleziano, del 305. Quando Cristina scelse la strada del martirio aveva appena dodici anni. La madre apparteneva alla insigne famiglia Anicia ed il padre Urbano era il temuto prefetto di Bolsena, colui che rappresentava gli interessi dell'Imperatore in città. La bellezza del suo volto, la purezza d'animo, la grazia del suo portamento, le discendenze nobili e il rango elevato, facevano di Cristina la ragazza più desiderata di Bolsena. Un matrimonio conveniente, nel quale l'amore per lo sposo non era indispensabile, era il futuro che i genitori avevano in mente per lei. Invano però i giovani bolsenesi avrebbero aspettato una risposta ai loro sguardi insistenti, un sì alle loro tacite proposte. Cristina, infatti, si era segretamente promessa a Dio e il suo cuore, toccato dal battesimo, si era rivolto ai misteri della fede e all'incondizionato amore per Cristo. Consapevole della scelta compiuta la ragazza camminava sicura per la strada della salvezza e avrebbe accettato il martirio senza riserve. Il sacrificio supremo l'avrebbe resa degna della grandezza di Dio. A tradire Cristina fu l'ancella a lei più cara, che riferì al burbero padre dell'avvenuta conversione. Per il prefetto di Bolsena l'amore per la giustizia e delle leggi era più forte di qualsiasi altro sentimento; e anche se la figlia non aveva commesso alcun delitto, peccava con l'anima. Un contrasto insanabile era sorto all'improvviso tra padre e figlia, e quando Urbano, pieno d'amore paterno, soffocato dal dolore, supplicò Cristina di smentire le parole infamanti che l'accusavano, lei confermò ogni cosa. Fu rinchiusa in un'alta massiccia torre dell'isola Martana e ne sarebbe uscita, secondo il volere di Urbano, solo se avesse rinnegato Cristo. A questo punto della leggenda iniziano i prodigi e i misteri. Ogni anno, la sera del 23 luglio e la mattina del giorno successivo, le gesta della martire rivivono nella fantasia dei suoi concittadini attraverso un'antichissima azione scenica, "reliquia vivente del dramma sacro", popolarmente chiamata "Misteri". I Misteri rievocano, in una decina di quadri plastici su occasionali palchi nel centro storico, le tribolazioni cui fu sottoposta la giovane Cristina: sopravvisse fino a che non fu uccisa dalle frecce dei carnefici capeggiati da suo padre. Le rappresentazioni teatrali, affidate a gruppi di bolsenesi vestiti con costumi dell'epoca, sono quanto resta di un culto popolare che in passato era più complesso e articolato. Le scene si animano di personaggi silenziosi e statici: Santa Cristina che galleggia sulla pietra nel lago, il supplizio della ruota, il carcere, il supplizio della fornace, i diavoli, la flagellazione, la distruzione degli idoli, le aspidi, la morte per le saette, la deposizione nel sepolcro. Il culto iniziò nel IV secolo, ma per le redazioni ufficiali del suo martirio si dovrà attendere il IX secolo. |
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