R12 - 01219278

CD CODICI
TSK Tipo Scheda BDI
LIR Livello ricerca P
NCT CODICE UNIVOCO
NCTR Codice regione R12
NCTN Numero catalogo scheda 01219278
ESC Ente schedatore Comune di Viterbo
ECP Ente competente S127
RV RELAZIONI
ROZ Altre relazioni 1201219277
DB DEFINIZIONE BENE
DBD Denominazione Festa di Santa Rosa: saperi sulla costruzione della #Macchina#
DBC Categoria saperi
RD REDAZIONE
RDM Modalità di Redazione terreno
LA ALTRE LOCALIZZAZIONI GEOGRAFICHE-AMMINISTRATI
TLC Tipo di localizzazione NR
PRV LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA
PRVR Regione Lazio
PRVP Provincia VT
PRVC Comune Viterbo
PRT Contesto rilevamento nel contesto
DR DATI DI RILEVAMENTO
DRV Ente responsabile Comune di Viterbo
DRT Denominazione della ricerca Inventario patrimonio culturale immateriale Convenzione Unesco 2003/ Le Feste delle grandi macchine a spalla: festa di Santa Rosa di Viterbo
DRR Responsabile della ricerca Riccio Antonio
DRL Rilevatore Riccio Antonio
DRD Data rilevamento 2010/08/13
CA OCCASIONE
CAO Altra Occasione testimonianza su richiesta
CU COMUNICAZIONE
CUV VERBALE
CUVM Voce/i maschile/i 1
DA DATI ANALITICI
DRS Descrizione del Bene La costruzione della #Macchina# di Santa Rosa, secondo il costruttore "non si fa per business ma per passione". Loris Granziera, imprenditore friulano, ha vinto il concorso per l'appalto della costruzione della nuova #Macchina# di Santa Rosa, "Fiore del Cielo" (2009), e dichiara esplicitamente il coinvolgimento anche emotivo nell'evento. È un progettista meccanico di Udine che viene "dal mondo delle macchine mobili" cioè dalla costruzione di mezzi di sollevamento, gru, autogru, movimento terra, quindi con l'attenzione ai pesi, a baricentro". È portatore di conoscenze e tecnologie diverse ed originali rispetto alle precedenti #macchine#, costruite con cartapesta, legno, polistirolo, vetroresina. Fa quindi rilevare anzitutto la diversità della nuova #macchina# per i materiali utilizzati e per il peso. "Fiore del Cielo" è realizzata con un traliccio tubolare in ferro rivestito con fasce in alluminio, progettate in 3D; dei "tronchi di cono a sezione variabile, montate su fasce". Una seconda caratteristica è che i materiali sono tradizionali, ma il design e le strutture sono molto innovative. La struttura, ad esempio, cioè il traliccio, è fatta con tubi da idraulico ("come le prime Ferrari per i telai"). "Sono i tubi del gas e dell'acqua, senza saldature, molto malleabili, che poi sono i tralicci per fare le gru meccaniche", spiega con linguaggio molto diretto. Si tratta di un sapere 'trasferito' da un settore industriale-artigianale ad un altro, completamente diverso. La #Macchina#, come da capitolato, ricorda Granziera, "deve avere un peso di 5 tonnellate, cinquemila chili, 50 quintali, ed è alta 29.7-29.8, fino alla statua della Santa". Le misure della pianta, aggiunge, "sono ferree, altrimenti non passa per le vie di Viterbo, e sono: lunghezza di sei metri e larghezza di 4.30". Le fasce sono in alluminio, verniciate con trattamenti complessi da un decoratore locale, di Sutri. Quasi tutto il personale è di Viterbo. Il costruttore, infatti, ha voluto utilizzare le competenze e le professionalità locali. La struttura è stata realizzata nel 2009, dai primi di giugno al 3 settembre: in parte ad Udine, e trasferita poi a Viterbo con un trasporto speciale, ed in parte a Viterbo: in tre mesi, è stata progettata e realizzata, incluso il passaggio dal vetroresina (originariamente previsto) all'alluminio (più leggero). Un'altra caratteristica costruttivo-estetica è che si tratta della prima #Macchina# "nata per essere bella di giorno e di notte", come ama dire il costruttore. Cita come esempio le decorazioni esterne di rose, realizzate in tessuto, con un led interno, che le illumina di notte. Nella #Macchina# c'è un grande lavoro artigianale associato alla massima tecnologia post-moderna. Tra gli elementi simbolici presenti ci sono tre sfere di alluminio; quella centrale rappresenta il cuore della Santa, che grazie ad effetti tecnico-luminosi "pulsa" di luce rossa. Anche i colori sono nuovi e diversi rispetto alla tradizione: predominano l'oro ed il rosso. L'illuminazione, oltre che elettrica, alimentata da un generatore, è anche a fiamma viva, realizzata con circa mille candele di paraffina, in contenitori di alluminio chiusi e protetti. Vengono accese alle otto di sera con attrezzi telescopici, prima della partenza. L'ultima sfera, in alto, dove si eleva la statua della Santa "sembra aerea, su una nuvola". Inoltre, aggiunge il costruttore, la #Macchina# emette fumi (evocativi dell'incenso) e fiori (evocativi del miracolo della Santa. Una "pioggia di petali" è sparata da tre cannoncini con micce a detonazione all'arrivo in una delle piazze cittadine (ogni anno una nuova piazza, a sorpresa). Tutta la rifinitura a led è fatta a mano da due elettrotecnici locali. Granziera rileva "l'unicità di questa cosa" tra le feste popolari italiane. Riconosce il contributo determinante dell'esperienza locale nella costruzione della #Macchina#. Mostra anche preoccupazione per la conservazione e trasmissione dei saperi costruttivi accumulatisi negli anni che "rischiano di perdersi perché nessuno la documenta la macchina; per fortuna quest'anno c'è l'Unesco che se ne occupa". Il costruttore auspica anche un futuro Museo della #Macchina# di Santa Rosa.
AT ATTORE INDIVIDUALE
ATT ATTORE
ATTI Ruolo costruttore di #FioredelCielo#, G-engineering srl di Udine
ATTZ Nazionalità italiana
ATTN Nome Granziera Loris
ATTS Sesso M
ATTE Età 40 ca.
ATA Annotazioni Il costruttore gestisce l'intero processo costruttivo della macchina, compresi montaggio e smontaggio annuale. Partecipa al trasporto il 3 settembre, alle cerimonie e festeggiamenti. Cura la custodia e conservazione, sia in "cantiere" che nell'apposito magazzino per la conservazione. Stringe relazioni con i gruppi sociali locali che gravitano intorno all'evento come "viterbese adottivo"; un friulano che si sente di casa a Viterbo.
DO FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
REG DOCUMENTAZIONE AUDIO
REGX Genere documentazione allegata
REGP Tipo file digitale
REGA Autore Riccio, Antonio
REGD Data 2010/08/12
REGE Ente Proprietario Comune di Viterbo
REGZ Titolo "La costruzione della Macchina non si fa per business"
REGC Collocazione Archivi Comune di Viterbo
REGN Codice Identificativo VN550023.WMA
REGT Note La registrazione è stata effettuata con registratore digitale OlympusVN-55
ADM ALTRA DOCUMENTAZIONE MULTIMEDIALE
ADMX Genere documentazione esistente
ADMP Tipo file multimediale Power Point
ADMA Autore Riccio, Antonio
ADMD Data 2010/12/07
ADME Ente Proprietario Comune di Viterbo
ADMC Collocazione Archivi del Comune di Viterbo
ADMN Codice Identificativo PPT 0002
ADMT Titolo/Note "La costruzione della macchina di Santa Rosa." Il documento raccoglie docu
ACCESSO AI DATI
ADS SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI
ADSP Profilo di Accesso 2
ADSM Motivazione scheda contenente dati personali
CM COMPILAZIONE
CMP COMPILAZIONE
CMPD Data 2010
CMPN Nome Riccio, Antonio
RSR Referente Scientifico Simeoni, Paola Elisabetta
FUR Funzionario Responsabile Silvestrini, Elisabetta
AN ANNOTAZIONI
OSS Osservazioni L'intervista al costruttore si è svolta in luoghi diversi; davanti al "cantiere" della #Macchina#, a San Sisto, al capannone-magazzino dove è conservata la #Macchina# smontata, al ristorante dove abbiamo pranzato. I 9 files registrati sono stati utilizzati in parte per la presente scheda ed in parte per i documenti allegati (PPT VN550023.WMA- VN550024.WMA- VN550025.WMA VN550026.WMA VN550027.WMA VN550028.WMA VN550029.WMA VN550030.WMA VN550031.WMA). La storica rilevanza del costruttore nella festa viterbese e nella realizzazione della #Macchina# è legata alla centralità di questa figura nell'economia locale come rappresentante del ceto artigianale. La sua figura era associata a quella dell'artista (anche etimologicamente un tempo confuso con l'artigiano). Da questo singolare intreccio di fabrilità e creatività sembra essersi sviluppata la sapienza viterbese dei costruttori di manufatti in cartapesta e ferro, elevatisi, con il tempo, sino a "Volo d'Angeli" (1967-1978), il prototipo della "nuova macchina" moderna viterbese. Al costruttore viene attribuita la responsabilità del rispetto della "tradizione" ma anche dell'innovazione; cioè un difficile compito di "mediazione" tra opposte tensioni culturali. Nel caso di "Fiore del Cielo" la polemica tradizione/innovazione sì è (paradossalmente) divisa tra le figure dell'ideatore (viterbese) imputato di eccessiva "modernizzazione" e del costruttore (friulano), che invece sembra farsi interprete "ortodosso" della tradizione locale.