CD |
CODICI |
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TSK |
Tipo Scheda |
BDI |
LIR |
Livello ricerca |
P |
NCT |
CODICE UNIVOCO |
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NCTR |
Codice regione |
R12 |
NCTN |
Numero catalogo scheda |
01219286 |
ESC |
Ente schedatore |
Comune di Viterbo |
ECP |
Ente competente |
S127 |
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RV |
RELAZIONI |
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ROZ |
Altre relazioni |
1201219286 |
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DB |
DEFINIZIONE BENE |
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DBD |
Denominazione |
Festa di Santa Rosa: saperi sul trasporto della #Macchina# |
DBC |
Categoria |
saperi |
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RD |
REDAZIONE |
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RDM |
Modalità di Redazione |
terreno |
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LA |
ALTRE LOCALIZZAZIONI GEOGRAFICHE-AMMINISTRATI |
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TLC |
Tipo di localizzazione |
NR |
PRV |
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA |
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PRVR |
Regione |
Lazio |
PRVP |
Provincia |
VT |
PRVC |
Comune |
Viterbo |
PRT |
Contesto |
rilevamento nel contesto |
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DR |
DATI DI RILEVAMENTO |
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DRV |
Ente responsabile |
Comune di Viterbo |
DRT |
Denominazione della ricerca |
Inventario patrimonio culturale immateriale Convenzione Unesco 2003/ Le Feste delle grandi macchine a spalla: festa di Santa Rosa di Viterbo |
DRR |
Responsabile della ricerca |
Riccio Antonio |
DRL |
Rilevatore |
Riccio Antonio |
DRD |
Data rilevamento |
2010/08/13 |
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CA |
OCCASIONE |
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CAO |
Altra Occasione |
testimonianza su richiesta |
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CU |
COMUNICAZIONE |
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CUV |
VERBALE |
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CUVM |
Voce/i maschile/i |
1 |
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DA |
DATI ANALITICI |
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DRS |
Descrizione del Bene |
Il capo-facchino descrive l'evento del trasporto. Ricorda che alla partenza viene impartita ai facchini la benedizione "in articulo mortis". Poi il Sindaco "consegna" la #Macchina# al costruttore che la dà, come da appalto, al capo-facchino. Questa formale trasmissione del "bene" materiale precede l'evento della #mossa#. Il capo-facchino manda #le file# sotto la macchina. Le prime - spiega - sono le #stanghette posteriori#, sei persone. Poi si chiamano le #spallette aggiuntive# destre e sinistre, che sono 11 e 11; poi ci sono le #spallette fisse#, perpendicolari, che sono 8 e 8. Poi si chiamano le file dei #ciuffi#, dalla settima fila (l'ultima) alla prima, ognuna con 9 #ciuffi#, e poi si chiamano le #stanghette anteriori#, che sono sei. Ognuna di queste componenti sostiene in maniera diversa il peso e governa insieme alle altre il movimento della #Macchina#. In tutto, ricapitola il capo-facchino, sono 12 #stanghette#, 63 #ciuffi#, 22 #aggiuntive#, 16 #spallette fisse#: in totale sono 113. Le 22 #spallette aggiuntive# sono dette così perché si tolgono quando si deve affrontare un tratto di strada più stretto. Le #spallette fisse#, altre 16 - spiega ancora - "al Corso passano sotto" [cioè all'interno della macchina]. In via Garibaldi e via Cavour (le due strade iniziali, in discesa), la #Macchina# grava tutta sulle prime 4-5 file; "dietro, invece, il peso va e viene". I #ciuffi#, pur avendo tutti la stessa funzione di sostegno, variano in altezza. Le prime file sono composte dagli uomini più alti; le ultime dai più bassi. Nell'ultimo tratto, in salita, si invertono: "L'ultima fila passa avanti e la prima in fondo, e così via, mantenendo ognuno il loro numero; la sesta passa in seconda e la seconda in sesta; la quinta in terza e la terza in quinta; solo la quarta rimane al suo posto. Anche le #stanghette# cambiano; si invertono". "La salita - confessa il capo-facchino - mette timore. Perché da Piazza del Teatro guardi sù, tutto buio, non vedi niente, mette un po' d'apprensione, sì". Il compito del capo-facchino è tuttavia quello di non trasmettere alcuna tensione e, soprattutto, di incoraggiare tutti, in particolare i "nuovi", che in genere vengono messi a #tirare le corde# sulla salita. Lo sforzo, spiega il capo-facchino, è estremo: "è come attaccà una corda al muro e tirà". Sono 16-17 persone a corda e poi 4 #leve aggiunte# posteriori di 5 persone, oltre alle #stanghette#. La #Macchina# grava tutta sulle file avanti, poi piano piano, dopo i primi 20 metri, la #Macchina# grava tutta sulle #leve#, poi lentamente il peso si scarica sulle file interne, sulla quarta, sulla quinta, sulla sesta, sulla settima fila; finche, arrivata in cima alla salita, la #Macchina# sembra che si arresti proprio. La ripidità e difficoltà della salita finale fa domandare al capo-facchino: "Dov'è 'sta forza che spinge ad andà sù? Probabilmente - risponde - è la fede che c'è in ognuno di noi". "Alla salita - rievoca con emozione - succede qualcosa al facchino che durante l'anno non gli succede mai: io li vedo co' il sangue agl'occhi, capito? Dovemo fà sta cosa, dovemo trovà dentro quella forza pe' riuscì a fà sta cosa". La straordinarietà della performance, secondo il capo-facchino, suscita risorse ed energie straordinarie, ma soprattutto convoca un aiuto "esterno" e "superiore" (la Santa) che consente l'impresa impossibile. |
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AT |
ATTORE INDIVIDUALE |
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ATT |
ATTORE |
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ATTI |
Ruolo |
capo-facchino |
ATTZ |
Nazionalità |
italiana |
ATTN |
Nome |
Sandro |
ATTS |
Sesso |
M |
ATTE |
Età |
50 ca. |
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DO |
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO |
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REG |
DOCUMENTAZIONE AUDIO |
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REGX |
Genere |
documentazione allegata |
REGP |
Tipo |
file digitale |
REGA |
Autore |
Riccio, Antonio |
REGD |
Data |
2010/08/13 |
REGE |
Ente Proprietario |
Comune di Viterbo |
REGZ |
Titolo |
"Prima c'è la benedizione, poi chiamo le file sotto la macchina" |
REGC |
Collocazione |
Archivi Comune di Viterbo |
REGN |
Codice Identificativo |
VN550032.WMA |
REGT |
Note |
Il file è registrato su supporto CD "Festa di Santa Rosa a Viterbo", identificato con VT A 001. |
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AD |
ACCESSO AI DATI |
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ADS |
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI |
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ADSP |
Profilo di Accesso |
2 |
ADSM |
Motivazione |
scheda contenente dati personali |
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CM |
COMPILAZIONE |
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CMP |
COMPILAZIONE |
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CMPD |
Data |
2010 |
CMPN |
Nome |
Riccio, Antonio |
RSR |
Referente Scientifico |
Simeoni, Paola Elisabetta |
FUR |
Funzionario Responsabile |
Silvestrini, Elisabetta |
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AN |
ANNOTAZIONI |
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OSS |
Osservazioni |
L'importanza della figura del capo-facchino si comprende meglio dalla descrizione della complessa "formazione" dei facchini che deve dirigere e gestire. La formazione prevede una base fissa #sotto# la #Macchina# formata da sette file di #ciuffi#, ognuna composta da nove #ciuffi#. La prima fila è composta dai facchini più alti, l'ultima dai più bassi. L'altezza varia anche per ogni fila: dall'esterno (i più alti) all'interno (i più bassi). Tale posizione si adatta all'andamento delle strade viterbesi, lastricate di sampietrini e dalla forma a schiena d'asino, cioè incurvata, più alta al centro e più bassa ai due lati. Per tale motivo i #ciuffi# esterni debbono essere più alti di quelli interni. Il nome #ciuffo# stà sia per il caratteristico oggetto di protezione dei facchini, in cuoio imbottito, che serve a riparare le vertebre cervicali esposte allo sforzo. Per estensione indica i facchini addetti a portare la #Macchina# da sotto la base. Questi 63 uomini sostengono il peso sempre, sotto la trave. In ogni fila c'è il #capintesta# (il primo ed il nono) e lo #spaccallarme# (il ciuffo n. 5), cioè la posizione centrale. La figura del capo-facchino è strategica per il trasporto anche per la dimensione psicologica ed emozionale. Al suo carisma è legato il superamento delle difficoltà: "... Io li guardo negli occhi ad uno ad uno quando entrano, quando chiamo le file, pretendo che mi guardano, mi devono guardà. Gli devo trasmette forza, sicurezza, tranquillità e sanno che ci rivedremo lassù". Al carisma personale si associa infine una profonda fede religiosa nella presenza protettiva della Santa, che appare vicina soprattutto ai facchini e, per loro tramite, a tutti i viterbesi, in una catena di mediazioni profondamente cattolica. "La Santa è fondamentale; è quella che da 750 anni fà muovere tutta stà cosa. È quella alla quale nei momenti di difficoltà la gente s'è sempre rivolta, come credo che facciamo noi tutti facchini, come faccio io". |
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