R12 - 01219290

CD CODICI
TSK Tipo Scheda BDI
LIR Livello ricerca P
NCT CODICE UNIVOCO
NCTR Codice regione R12
NCTN Numero catalogo scheda 01219290
ESC Ente schedatore Comune di Viterbo
ECP Ente competente S127
RV RELAZIONI
ROZ Altre relazioni 1201219286
DB DEFINIZIONE BENE
DBD Denominazione Festa di Santa Rosa: saperi dei facchini sul trasporto della #Macchina#
DBC Categoria saperi
RD REDAZIONE
RDM Modalità di Redazione terreno
LA ALTRE LOCALIZZAZIONI GEOGRAFICHE-AMMINISTRATI
TLC Tipo di localizzazione NR
PRV LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA
PRVR Regione Lazio
PRVP Provincia VT
PRVC Comune Viterbo
PRT Contesto rilevamento nel contesto
DR DATI DI RILEVAMENTO
DRV Ente responsabile Comune di Viterbo
DRT Denominazione della ricerca Inventario patrimonio culturale immateriale Convenzione Unesco 2003/ Le Feste delle grandi macchine a spalla: festa di Santa Rosa di Viterbo
DRR Responsabile della ricerca Riccio Antonio
DRL Rilevatore Riccio Antonio
DRD Data rilevamento 2010/09/01
CA OCCASIONE
CAO Altra Occasione testimonianza su richiesta
CU COMUNICAZIONE
CUV VERBALE
CUVM Voce/i maschile/i 1
DA DATI ANALITICI
DRS Descrizione del Bene "Il facchino - dice Giulio - è forte per definizione: sicuramente c'è la forza, da un punto di vista tecnico. Tuttavia - aggiunge - c'è anche una componente sociale della forza: cioè l'appartenenza al gruppo dei facchini che ti benedice, se non altro perché devi essere giovane e in buona salute e si associa all'orgoglio di essere rappresentante fortunato del meglio della gioventù viterbese. Pertanto la forza - chiarisce - deve intendersi anche come buona salute. La sofferenza, invece, non è una cosa brutta per un facchino: lì sotto [la #Macchina#] ci deve ave' un senso la sofferenza e se la sofferenza ha il sapore del peso è quella, capito?". L'espressione che collega forza a sofferenza è espressa così: "E quando la macchina pesa tu ci fai; questo è il gergo, perché solo opponendo una resistenza ad un peso gravoso superi il momento". Aggiunge: "Quando tu la macchina non ce l'hai ti senti quasi in colpa, perché qualcuno ce l' ha al posto tuo, capito? Se io non ce l'ho è un male per un altro; se io ce l'ho, c'è n'ho troppa, c'ho da fa, capito come?". La sofferenza, per tanto, è una componente (dolorosa) del trasporto che viene da momentanei squilibri nella distribuzione del peso, dovuta a fattori imprevisti ma che non può essere elusa per il principio di reciprocità che governa il trasporto. "Se io ce n'ho troppa è il momento che c'ho da fà, perché mi viene chiesto quello; sto qui per questo".
AT ATTORE INDIVIDUALE
ATT ATTORE
ATTI Ruolo facchino
ATTZ Nazionalità italiana
ATTN Nome Giulio
ATTS Sesso M
ATTE Età 40 ca.
DO FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
REG DOCUMENTAZIONE AUDIO
REGX Genere documentazione allegata
REGP Tipo file digitale
REGA Autore Riccio, Antonio
REGD Data 2010/06/26
REGE Ente Proprietario Comune di Viterbo
REGZ Titolo "Tu ci deve fà"
REGC Collocazione Archivio comunale di Viterbo
REGN Codice Identificativo VN550058-2.WMA
REGT Note Il file audio è allegato su supporto CD identificato come VT A 001. L'intervista è interamente trascritta e fa parte della documentazione allegata. In particolare cfr. 0:19:08 - 0:53:52
ACCESSO AI DATI
ADS SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI
ADSP Profilo di Accesso 2
ADSM Motivazione scheda contenente dati personali
CM COMPILAZIONE
CMP COMPILAZIONE
CMPD Data 2010
CMPN Nome Riccio, Antonio
RSR Referente Scientifico Simeoni, Paola Elisabetta
FUR Funzionario Responsabile Silvestrini, Elisabetta
AN ANNOTAZIONI
OSS Osservazioni Sui saperi (o concezioni) locali della forza e del sacrifici, è interessante l'espressione di un #ciuffo# viterbese, Pietro, che vanta molti trasporti: "Ci sono dei modi di di', in viterbese. Non diciamo forza! coraggio! No, #dagli! facce adesso!# So' espressioni nostre viterbesi, nostre...". Le espressioni locali, peraltro ricorrenti anche in regioni limitrofe, sembrano legate ad un campo semantico ed evocativo di tipo fisico e strumentale; sono incitazioni al "fare" ed al "dare" come lavori manuali forti, che debbono vincere resistenze e spostare la materia nello spazio. Oggi che i lavori "pesanti" sono svolti tutti da macchine, come fanno rilevare i facchini, quest'epica della forza fisica può sembrare persino esotica ed anche incomprensibile, così come è radicalmente cambiata la stessa categoria di "pesante": un costruttore viterbese faceva rilevare che un tempo tutto era #aqquintalato#, cioè confezionato in contenitori di un quintale; oggi, il peso massimo trasportabile da un uomo è di 25 chili".