R01 - 201

CD CODICI
TSK Tipo Scheda BDI
LIR Livello ricerca P
NCT CODICE UNIVOCO
NCTR Codice regione R01
NCTN Numero catalogo scheda 201
ESC Ente schedatore ICCD
ECP Ente competente S67
AC ALTRI CODICI
ACC Altro codice bene 257
DB DEFINIZIONE BENE
DBD Denominazione Danza delle spade
DBC Categoria festa/ cerimonia
RD REDAZIONE
RDM Modalità di Redazione archivio
LA ALTRE LOCALIZZAZIONI GEOGRAFICHE-AMMINISTRATI
TLC Tipo di localizzazione localizzazione di rilevamento
PRV LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA
PRVR Regione Piemonte
PRVP Provincia TO
PRVC Comune Giaglione
PRT Contesto rilevamento nel contesto
DR DATI DI RILEVAMENTO
DRV Ente responsabile MIBAC
DRT Denominazione della ricerca Il Folklore: un bene culturale vivo
DRR Responsabile della ricerca Video/Italia
DRL Rilevatore Cinque Giovanna
DRD Data rilevamento 1989/01/22
CA OCCASIONE
CAR Occasione Religiosa si
CAA Ciclo dell'Anno S. Vincenzo di Saragozza, 22 gennaio
RC RICORRENZA
RCP Periodicità Annuale
RCI Data Inizio 1989/01/22
RCF Data Fine 1989/01/22
CU COMUNICAZIONE
CUS MUSICALE STRUMENTALE
CUSS Strumenti Musicali Solisti banda
CUC CINESICA
CUCF Femminile Numero non definibile
CUCM Maschile Numero non definibile
CUP PROSSEMICA
CUPF Femminile Numero non definibile
CUPM Maschile Numero non definibile
DA DATI ANALITICI
DRS Descrizione del Bene La festa si apre la mattina di San Vincenzo con un rinfresco offerto a casa di una delle due #priore# più anziane. Dalla stessa casa parte poi un corteo diretto verso la parrocchia di San Vincenzo. Al corteo prendono parte: 6 #priore# distinte per classi di età (le due #priore# anziane di San Vincenzo, le #priore# del Sacro Cuore e le #priorette# di Santa Caterina); il #bran#, una sorta di albero di maggio portato in equilibrio sulla testa da una giovane ragazza; 4 #spadonari# e gli abitanti di Giaglione. Mentre i 4 #spadonari# sono fissi, le #priore# vengono scelte a rotazione nelle 9 frazioni che compongono il paese. Gli #spadonari# eseguono durante il corteo 3 marce: la #normale#, la #bussoleno# e la #stecca#. Non esiste un ordine prestabilito di esecuzione. Giunti alla chiesa ha luogo la processione. Al gruppo iniziale di partecipanti si uniscono il clero, i membri della Confraternita di San Pietro, le autorità civili, i #coscritti di leva# e i #pompieri#. Le ultime due associazioni hanno il compito di trasportare in processione la statua e le reliquie di San Vincenzo. Effettuato il giro della parrocchia, la processione entra in chiesa per la funzione liturgica. Durante la celebrazione si assiste alla benedizione, taglio e distribuzione del pane, la #carità#, preparata alcuni giorni prima della festa dal fornaio del paese. Dopo la messa gli #spadonari# si fermano sul sagrato per eseguire la danza delle spade, nel frattempo le #priore#, la portatrice del #bran#, la banda musicale e tutti i giaglionesi si dispongono a formare un cerchio nel cui centro danzeranno gli #spadonari#. Le danze sono 4: la #quadrata#, il #cuore in dentro#, il #cuore in fuori# o #danza della mano# e la #danza di chiusura#. La loro esecuzione dura circa trenta minuti. Contrariamente a quanto accade nella marcia, i danzatori eseguono i vari movimenti non solo disponendosi in fila indiana, ma anche formando una sorta di quadrilatero. Le danze si compongono di un numero limitato di figure che vengono, però, variamente combinate fra di loro. La spada può essere impugnata con una o con tutte e due le mani. Il passo rimane sempre vagamente saltellato e i movimenti piuttosto lenti. La partenza e l'arrivo avvengono sempre ricomponendo una linea retta. La musica che accompagna la danza non è originale. Finite le 4 danze, il corteo si dirige verso la casa della seconda #priora# di San Vincenzo per una nuova #bicchierata# che conclude la mattina di festa. Nelle prime ore del pomeriggio un nuovo corteo parte dalla casa della #priora# di San Vincenzo, dopo aver preso parte a un altro rinfresco, dirigendosi verso la parrocchia. Gli #spadonari# eseguono le stesse marce della mattina. Il parroco attende in chiesa i fedeli per il vespro e il bacio della reliquia. L'esecuzione delle 4 danze delle spade e un ulteriore rinfresco concludono la giornata dedicata a San Vincenzo.
AT ATTORE INDIVIDUALE
ATT ATTORE
ATTI Ruolo Portatrice del #bran#
ATTS Sesso F
ATA Annotazioni Si tratta di una ragazza
TC ATTORE COLLETTIVO
TCD Denominazione Banda musicale
TC ATTORE COLLETTIVO
TCD Denominazione Confraternita di San Pietro
TC ATTORE COLLETTIVO
TCD Denominazione #Coscritti di leva#
TC ATTORE COLLETTIVO
TCD Denominazione #Pompieri#.
TC ATTORE COLLETTIVO
TCD Denominazione #Priore# anziane di San Vincenzo
TC ATTORE COLLETTIVO
TCD Denominazione #Priore# del Sacro Cuore
TC ATTORE COLLETTIVO
TCD Denominazione #Priorette# di Santa Caterina
TC ATTORE COLLETTIVO
TCD Denominazione #Spadonari#
TCA Annotazioni In numero di quattro
DO FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
FTA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
FTAX Genere documentazione esistente
FTAP Tipo Diapositive colore su Laservision
FTAA Autore D’Errico R. - Fresolone G.
FTAD Data 1989/00/00
FTAE Ente Proprietario MIBAC/ Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA)
FTAN Codice Identificativo ICBSA_VI_SC257_F1-318
FTAT Titolo/Note La danza delle spade / 318 fotografie
FTAF Formato 35 mm
VDC DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
VDCX Genere documentazione esistente
VDCP Tipo video VHS
VDCR Autore Mercurio Paolo
VDCE Ente Proprietario MIBAC/ Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA)
VDCA Titolo La Danza delle Spade
VDCC Collocazione 1H 2499
VDCN Codice Identificativo ICBSA_VI_VIDEO_01
VDCT Note Video-documentario. Regia: Paolo Mercurio ; testo: Demetrio Salvi ; ricerca: Giovanna Cinque ; montaggio: Francesca Calvelli (27 min., 05 sec.). Riprese: gennaio 1990.
VDC DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
VDCX Genere documentazione allegata
VDCP Tipo Altro formato digitale
VDCR Autore Mercurio Paolo
VDCE Ente Proprietario MIBAC/ Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA)
VDCA Titolo La Danza delle Spade
VDCN Codice Identificativo ICBSA_VI_VIDEO_01R
VDCT Note Riproduzione parziale da riversamento digitale 1:1 del video originario. Regia: Paolo Mercurio ; testo: Demetrio Salvi ; ricerca: Giovanna Cinque ; montaggio: Francesca Calvelli (27 min., 05 sec. ). Riprese: gennaio 1990.
VDC DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
VDCX Genere documentazione allegata
VDCP Tipo Altro formato digitale
VDCR Autore D’Errico R. - Fresolone G.
VDCE Ente Proprietario MIBAC/ Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA)
VDCA Titolo La danza delle spade
VDCN Codice Identificativo ICBSA_VI_SC257_ F1-318R
VDCT Note Preview del corredo fotografico originario di 318 fotografie
VDCD Data 1989/00/00
VDC DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
VDCX Genere documentazione allegata
VDCP Tipo Altro formato digitale
VDCR Autore D’Errico R. - Fresolone G.
VDCE Ente Proprietario MIBAC/ Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA)
VDCA Titolo La danza delle spade
VDCN Codice Identificativo ICBSA_VI_SC257_ F1-318R
VDCT Note Preview del corredo fotografico originario di 318 fotografie
VDCD Data 1989/00/00
VDC DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
VDCX Genere documentazione allegata
VDCP Tipo Altro formato digitale
VDCR Autore D’Errico R. - Fresolone G.
VDCE Ente Proprietario MIBAC/ Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA)
VDCA Titolo La danza delle spade
VDCN Codice Identificativo ICBSA_VI_SC257_ F1-318R
VDCT Note Preview del corredo fotografico originario di 318 fotografie
VDCD Data 1988/00/00
FNT FONTI E DOCUMENTI
FNTX Genere documentazione esistente
FNTP Tipo Sceneggiatura della festa
FNTA Autore Cinque Giovanna
FNTT Denominazione Menabò (52 pp.)
FNTD Data 1990
FNTN Nome Archivio Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA)
FNTS Posizione Scatola 1
FNTI Codice Identificativo ICBSA_VI_SC257_M
FNT FONTI E DOCUMENTI
FNTX Genere documentazione esistente
FNTP Tipo Relazione storico-antropologica
FNTA Autore Cinque Giovanna
FNTT Denominazione Dossier (40 pp.)
FNTD Data 1989
FNTN Nome Archivio Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA)
FNTS Posizione Scatola 1
FNTI Codice Identificativo ICBSA_VI_SC257_D
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Barbero A. - Ramella F. - Torre A., Materiali sulla religiosità dei laici. Asti 1698-Alba 1742, Cuneo, 1981.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Bravo G.L., I riti nelle società complesse, in "La Ricerca Folklorica", n. 7, pp. 85-95.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Bravo G.L., Per un’analisi delle feste primaverili in Val Susa, in Condizione contadina, a cura di Grimaldi P., Torino, 1979, pp. 69-84.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Bravo G.L., Festa e lavoro nella montagna torinese ed a Torino, Cuneo, 1981.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA D'Aronco G., Storia della danza popolare e d'arte con particolare riferimento all'Italia, Firenze, 1969.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Frazer G., Il ramo d'oro, Torino, 1965.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Galanti B.M., La danza delle spade in Italia, Roma, 1942.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Le Roy Ladurie E.,Il carnevale di Romans, Milano, 1980.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Pola Falletti di Valletto G. C., Le gaie compagnie dei giovani del vecchio Piemonte, Casale Monferrato, 1937.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Pola Falletti di Valletto G. C., Associazioni giovanili e feste antiche, voll. I-IV, Torino, 1939-42.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Sachs C., Storia della danza, Milano, 1966.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA A. Signorelli A., Cultura popolare e modernizzazione, in "La Ricerca Folklorica", n. 1, 1980.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Torniai R., La danza sacra, Roma, 1966.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Toschi P., L'origine del teatro italiano, Torino, 1955.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Van Gennep A., I riti di passaggio, Torino, 1981.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Vajra P., Un grande decaduto: il ballo e le sue feste, in Curiosità e ricerche di storia subalpina, vol. II, Torino, 1876.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Vidossi G., La danza degli spadonari a Venaos in Val Susa, in "Lares", n. 2, 1936, pp. 126-130.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Zemon Davis N., Le culture del popolo: rituali, sapere e resistenza nella Francia del '600, Torino, 1980.
ACCESSO AI DATI
ADS SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI
ADSP Profilo di Accesso 2
ADSM Motivazione scheda contenente dati personali
CM COMPILAZIONE
CMP COMPILAZIONE
CMPD Data 2010
CMPN Nome Tucci Roberta
RSR Referente Scientifico Tucci Roberta
FUR Funzionario Responsabile Simeoni Paola Elisabetta
AN ANNOTAZIONI
OSS Osservazioni La scheda è frutto della destrutturazione della originaria scheda FKC n. 257, compilata da Giovanna Cinque il 30 novembre 1989. La scheda, da cui sono tratti tutti i dati e i testi, è originariamente corredata da un dossier, un menabò e 318 diapositive. È inoltre integrata dal film La Danza delle Spade. Altri rilevamenti effettuati: 22/01/1990. Notizie storico-critiche tratte dalla scheda originaria. La collocazione spaziale e geografica della Val Susa e la sua struttura economica consentono di inserire la danza di Giaglione in un gruppo culturale che esprime attraverso la danza delle spade il prodotto di una società agraria, nella quale assumono la massima importanza gli elementi organici di una cerimonia di inizio di anno legata a riti di vegetazione e fertilità. Siamo in presenza di una danza a carattere "spiccatamente agreste" nella quale "gli aspetti drammatici sono offerti da figure coreutiche che imitano, o che mirano, sul principio della magia simpatica, a provocare la crescita della vegetazione". Alle antiche feste propiziatorie dei calendimaggio rinviano anche il costume, i nastri variopinti, e il copricapo degli #spadonari#, che si trasformano in personificazioni animate del maggio apportatore di fertilità. Il gruppo maschile degli #spadonari# richiama, inoltre, alla memoria il ruolo assunto sia in città che in campagna, dalle "compagnie dei giovani" comunemente dette #badie# o #abbadie#, che per secoli hanno organizzato la maggior parte delle cerimonie popolari in Piemonte, Francia e in molti altri paesi europei. Il #bran# è un oggetto che continua ad avere, come in passato, un ruolo centrale nello svolgersi della festa. Nell'uso di questo elemento della celebrazione festiva è possibile cogliere un forte senso di continuità e la presenza di una profonda consapevolezza del proprio passato e della propria tradizione. Circa 40 anni fa, infatti, il #bran# è andato distrutto durante un’esibizione degli #spadonari# a Torino e in seguito non venne più ricostruito anche a causa del sopraggiungere della guerra. Nel 1976, però, la borgata di Santo Stefano lo ha reintrodotto con l'intenzione esplicita di salvaguardare l'integrità della festa. Una riproposta che ha avuto la forza di trasformarsi in una consuetudine introducendo, però, una variante rispetto al passato: viene tramandato dalle #priore# di una borgata a quelle dell'anno seguente. Osservazioni tratte dalla scheda originaria. Gli #spadonari#, le #priore# e la portatrice di #bran# partecipano alla festa indossando dei costumi molto antichi. Nel costume degli #spadonari# risalta in modo particolare il copricapo a forma conica coperto interamente di fiori e nastri colorati tenuto fermo grazie a un grosso nastro legato a fiocco sotto al mento. Indossano una camicia bianca e un corpetto con delle frange e delle decorazioni. Sopra i pantaloni legano un grembiule ornato come il corpetto. I motivi dei costumi sono identici, ma variano i colori. Le 6 #priore# che, contrariamente agli #spadonari#, rimangono in carica soltanto un anno, indossano dei costumi damascati di foggia non molto antica che rappresentano una variante del costume regionale festivo. Non esiste uniformità nei colori che sono più scuri per le #priore# più anziane e più chiari per le #priorette#. Le spalle sono coperte da uno scialle, spesso molto antico, e in testa portano delle cuffie ornate sul dietro da un grosso fiocco damascato e fissato sotto al mento da un classico nodo alla savoiarda. Il #bran#, uno degli elementi essenziali della festa, ha un’intelaiatura in legno alta più di 2 metri, a forma conica e base lignea rotonda e piatta. Viene interamente ricoperto di nastri colorati, fiori finti, grappoli d'uva e spighe di grano. In basso, come fosse la radice del tutto, viene collocato un grande pane circolare.