R10 - 237

CD CODICI
TSK Tipo Scheda BDI
LIR Livello ricerca P
NCT CODICE UNIVOCO
NCTR Codice regione R10
NCTN Numero catalogo scheda 237
ESC Ente schedatore ICCD
ECP Ente competente S38
AC ALTRI CODICI
ACC Altro codice bene 34
DB DEFINIZIONE BENE
DBD Denominazione Festa della Palombella
DBC Categoria festa/ cerimonia
RD REDAZIONE
RDM Modalità di Redazione archivio
LA ALTRE LOCALIZZAZIONI GEOGRAFICHE-AMMINISTRATI
TLC Tipo di localizzazione localizzazione di rilevamento
PRV LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA
PRVR Regione Umbria
PRVP Provincia TR
PRVC Comune Orvieto
PRT Contesto rilevamento nel contesto
DR DATI DI RILEVAMENTO
DRV Ente responsabile MIBAC
DRT Denominazione della ricerca Il Folklore: un bene culturale vivo
DRR Responsabile della ricerca Video/Italia
DRL Rilevatore Scerrato Francesca R.
DRD Data rilevamento 1989/05/14
CA OCCASIONE
CAR Occasione Religiosa si
CAA Ciclo dell'Anno Pentecoste
RC RICORRENZA
RCP Periodicità Annuale
RCI Data Inizio 1989/05/14
RCF Data Fine 1989/05/14
CU COMUNICAZIONE
CUS MUSICALE STRUMENTALE
CUSS Strumenti Musicali Solisti banda
CUC CINESICA
CUCF Femminile Numero non definibile
CUCM Maschile Numero non definibile
CUP PROSSEMICA
CUPF Femminile Numero non definibile
CUPM Maschile Numero non definibile
DA DATI ANALITICI
DRS Descrizione del Bene Secondo la tradizione la Festa della Palombella rievoca la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e sulla Madonna. Le sue origini risalgono a una sacra rappresentazione trecentesca; nel 1524 una nobildonna orvietana, Giovanna Monaldeschi della Cervara, fece una donazione affinché la sacra rappresentazione si perpetuasse. La manifestazione odierna inizia a mezzogiorno, quando il vescovo dà il via alla discesa della bianca colomba che, fissata con nastri rossi a una raggiera di ferro, scorre lungo un cavo di acciaio verso un tabernacolo ligneo neogotico, nel quale è rappresentato il Cenacolo, installato sul sagrato del Duomo. Nel #volo#, da un'edicola montata sul triburio della chiesa di S. Francesco antistante il duomo, la colomba è sospinta da razzi che provocano molto rumore. Quando la colomba si ferma presso il cenacolo, scoppiano altre cariche di mortaretti e, in mezzo a un denso fumo, si scorgono delle fiammelle accese sul capo della Vergine e degli Apostoli. La #palombella# viene poi staccata dal cavo e, passando tra la folla che cerca di toccarla, è portata in una sala dell’Opera del duomo. Qui il vescovo scioglie la colomba la pone in un bauletto e la affida alla più recente coppia di sposi della città. Colonna sonora della mattinata, che accompagna gli orvietani e i turisti i quali man mano si radunano in piazza e passeggiano tra le poche bancarelle sul lato sinistro del duomo, sono le musiche suonate dalla banda comunale.
AT ATTORE INDIVIDUALE
ATT ATTORE
ATTI Ruolo Allevatore delle colombe
ATTS Sesso M
TC ATTORE COLLETTIVO
TCD Denominazione Banda
TC ATTORE COLLETTIVO
TCD Denominazione Opera del duomo
TC ATTORE COLLETTIVO
TCD Denominazione #Palombella#
TC ATTORE COLLETTIVO
TCD Denominazione Venditori ambulanti
DO FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
FTA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
FTAX Genere documentazione esistente
FTAP Tipo Diapositive colore su Laservision
FTAA Autore Rinaldi G. - Fresolone G.
FTAD Data 1989/00/00
FTAE Ente Proprietario MIBAC/ Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA)
FTAN Codice Identificativo ICBSA_VI_SC34_F1-375
FTAT Titolo/Note La Palombella / 375 fotografie
FTAF Formato 35 mm
VDC DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
VDCX Genere documentazione allegata
VDCP Tipo Altro formato digitale
VDCR Autore Rinaldi G. - Fresolone G.
VDCE Ente Proprietario MIBAC/ Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA)
VDCA Titolo La Palombella
VDCN Codice Identificativo ICBSA_VI_SC34_F1-375R_1
VDCT Note preview del corredo fotografico originario di 375 fotografie
VDCD Data 1989/00/00
VDC DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
VDCX Genere documentazione allegata
VDCP Tipo Altro formato digitale
VDCR Autore Rinaldi G. - Fresolone G.
VDCE Ente Proprietario MIBAC/ Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA)
VDCA Titolo La Palombella
VDCN Codice Identificativo ICBSA_VI_SC34_F1-375R_2
VDCT Note preview del corredo fotografico originario di 375 fotografie
VDCD Data 1989/00/00
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA D'Ancona A., Origini del teatro italiano. Libri 3, con due appendici sulla rappresentazione drammatica del contado toscano e sul teatro mantovano del secolo XVI, Roma, 1966 (ristampa 1891).
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA De Bartholomeis V., Laude drammatiche e rappresentazioni sacre, Firenze, 1942.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Declaustre G., Dizionario mitologico, Venezia, 1820.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Della Massea A., La Palombella, in “L'Umbria”, 27 maggio 1950, Perugia.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Durand G., Le strutture antropologiche dell’immaginario, Bari, 1972.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Fumi L., Orvieto, in Italia Artistica, Bergamo, s.d.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Fumi L., Orvieto. Note storiche e biografiche, Città di Castello, 1891.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Humbert R., Simboli e arte popolare, Torino, 1988.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Lancellotti A., Feste tradizionali, 2 voll., Milano, 1951, II vol., pp. 99-102.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Lazzarini A., La Palombella di Orvieto e due sacre rappresentazioni ignorate del '300 e del '500, in “L'Illustrazione Vaticana”, III, n. 10, 15 maggio 1932.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Lazzarini A., Controlli e sovvenzioni governative per le ricreazioni pubbliche nello stato di Orvieto (sec. XII-XVIII), in “Ricreazione”, IV, 1954, pp. 45-61.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Lazzarini A., La città del dramma sacro, in “Dramma Sacro”, n. 1-2, 1950, p. 11.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Limiti P., Folklore-Umbria, Perugia, 1986, pp. 102-103.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Longhin A. G., I grandi misteri cristiani. Omelia di Natale, Pasqua e Pentecoste, Venezia, 1943.
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Monaldeschi Della Cervara G., Donazioni, 1524, Archivio dell’Opera del Duomo di Orvieto.
ACCESSO AI DATI
ADS SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI
ADSP Profilo di Accesso 2
ADSM Motivazione scheda contenente dati personali
CM COMPILAZIONE
CMP COMPILAZIONE
CMPD Data 2010
CMPN Nome Tucci Roberta
RSR Referente Scientifico Tucci Roberta
FUR Funzionario Responsabile Simeoni Paola Elisabetta
AN ANNOTAZIONI
OSS Osservazioni La scheda è frutto della destrutturazione della originaria scheda FKC n. 34, compilata da Francesca R. Scerrato. La scheda, da cui sono tratti tutti i dati e i testi, è originariamente corredata da 375 diapositive. Notizie storico-critiche tratte dalla scheda originaria. La #palombella# rappresenta la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli. La celebrazione ha origini molto antiche e quella odierna è l’evoluzione di una sacra rappresentazione trecentesca, che si conosce dalla trascrizione di un diarista orvietano appartenente alla confraternita di S. Francesco, Tramo di Leonardo, il quale annota una serie di dialoghi in versi che si riferiscono alla rappresentazione per la domenica di Pasqua rosata, altro nome dato alla Pentecoste. Un tempo questa festa veniva celebrata con una pioggia di batuffoli infiammati sul capo dei fedeli; per motivi di sicurezza i batuffoli incendiati vennero sostituiti con petali di rosa, così la Pentecoste fu detta Pasqua rosata o delle rose. L’antica rappresentazione orvietana prevedeva personaggi reali che vennero sostituiti da sagome lignee, in quanto l’incendio che avveniva nel cenacolo era molto pericoloso per gli attori. Fu l'Umbria il centro di sviluppo del dramma sacro derivato dalla lauda drammatica, genere letterario che si formò in quest’area al seguito dei moti di rinnovamento mistico-religioso promossi dalla predicazione di S. Francesco d’Assisi e venne diffuso fra le masse popolari dal moto dei “battuti” o flagellati, fondato 1256 a Perugia da Ranieri Fasani. Le laudi, componimenti che riprendevano la lirica religiosa tradizionale che celebrava Dio, la Madonna e i santi ed era intesa a effondere un profondo spirito religioso, essendo in volgare, si potevano diffondere meglio tra il popolo promuovendo una lirica religiosa nuova la cui composizione e divulgazione fu aiutata dal forte sviluppo che ebbero le confraternite nel corso del '200 e del '300. Erano queste associazioni di laici che, sotto la direzione di un sacerdote, si costituivano allo scopo di pregare in comune, di assistere i confratelli poveri e infermi, di fare beneficienza. Ebbero una grande importanza politica, sociale, economica, religiosa e naturalmente influirono sull’attività letteraria e sul costume, alimentando la produzione di trattati mistici e promuovendo forme devozionali che diedero luogo a un vero e proprio teatro religioso.A Orvieto si ha menzione precisa della cerimonia per la Pentecoste come Pasqua rosata nei Camerari dell'Opera del duomo del 1387. Ma è in un documento del 1404 che si rende nota la spesa per una colomba candida e altrettanto si legge nei Camerari del 27 maggio 1447: "13 soldi e 6 denari spesi per l'acquisto di una colomba bianca per fare la rappresentazione dello Spirito Santo e di rose e fiori per il giorno della Pentecoste”. Questi documenti attestano la presenza della #palombella# prima del 1524, anno in cui una nobildonna orvietana, Giovanna Monaldeschi della Cervara, fece una donazione all'Opera del duomo perchè si continuasse a celebrare la Pentecoste arricchendo la festa "cum mille scopuletis". In origine la festa della #palombella# si svolgeva all’interno della cattedrale. La colomba dalla parete di fondo discendeva al cenacolo, allestito davanti all’altare maggiore. Dal 1846, per disposizione del Concilio romano lateranense, la rappresentazione ebbe luogo in piazza, per evitare che il fumo e le vibrazioni dei fuochi artificiali danneggiassero le strutture e le pitture del duomo. Dal 1846 fino al 1939 l’edicola dalla quale partiva la #palombella# venne eretta all’imbocco di via Maitani e il cenacolo posto sul sagrato del duomo. In seguito, a causa delle rimostranze dei proprietari dei palazzi Sarcinelli e Faina, ai quali veniva addossata l’impalcatura, l’edicola fu montata sull’abside della chiesa di S. Francesco. Dall’edicola, mascherata da tele a foggia di nubi, veniva tesa una lunga fune fino al cenacolo che accoglieva le sagome lignee degli Apostoli e della Madonna. La fune era di canapa e tendeva a flettersi provocando talvolta l’arresto della raggiera, se questa non riceveva dai razzi, sistemati sul suo retro, la necessaria spinta per poter superare il punto maggiormente incurvato. Molta era l’attesa dei fedeli che assistevano alla manifestazione: un’ottima riuscita del volo della #palombella# era di buon auspicio per un raccolto abbondante. Oggi l’eccitazione per l’attesa si è molto affievolita: al canapo si è sostituito un cavo d’acciaio e nelle campagne le nuove tecniche di coltivazione hanno molto ridotto il margine di rischio nella produzione per i contadini, ormai riuniti in cooperative: non si tratta più di una questione di sopravvivenza. Tuttavia c'è ancora, fra gli anziani, un’attesa che riguarda questioni di carattere sociale e politico.