R12 - 01194750

CD CODICI
TSK Tipo Scheda BDI
LIR Livello ricerca P
NCT CODICE UNIVOCO
NCTR Codice regione R12
NCTN Numero catalogo scheda 01194750
ESC Ente schedatore ICCD
ECP Ente competente S127
RV RELAZIONI
ROZ Altre relazioni 1201194748
DB DEFINIZIONE BENE
DBD Denominazione Devozione per la Madonna SS. del Monte e saperi relativi alla preparazione del carro del pastore per la festa omonima
DBC Categoria saperi
RD REDAZIONE
RDM Modalità di Redazione terreno
LA ALTRE LOCALIZZAZIONI GEOGRAFICHE-AMMINISTRATI
TLC Tipo di localizzazione localizzazione di rilevamento
PRV LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA
PRVS Stato Italia
PRVR Regione Lazio
PRVP Provincia VT
PRVC Comune Marta
PRVA Altra località Azienda agricola Calandrelli
PRT Contesto rilevamento nel contesto
DR DATI DI RILEVAMENTO
DRV Ente responsabile ICCD
DRT Denominazione della ricerca Progetto PACI 1
DRR Responsabile della ricerca Simeoni Paola Elisabetta
DRL Rilevatore Broccolini Alessandra
DRD Data rilevamento 2009/09/26
CA OCCASIONE
CAO Altra Occasione testimonianza su richiesta
CU COMUNICAZIONE
CUV VERBALE
CUVM Voce/i maschile/i 1
CUC CINESICA
CUCM Maschile 1
CUP PROSSEMICA
CUPM Maschile 1
DA DATI ANALITICI
DRS Descrizione del Bene La festa della Madonna del Monte è una festa di ringraziamento che #bifolchi#, #villani# e #pescatori# fanno alla Madonna con le offerte. In passato i #pastori# non #passavano# come si #passa# oggi davanti all'altare della Madonna il giorno della festa con grandi carri o #fontane#, ma passavano solo con un cesto, un #capistello#, un "cabaret" di legno con dentro come offerta i prodotti della pastorizia: la ricotta e il formaggio. I #pastori# portavano anche dei piccoli agnelli in braccio. In seguito è subentrato l'uso di realizzare grandi carri #fontane#, tanto che mio nonno, quando introdussi la prima #fontana# che riproduceva la capanna del pastore, 35 anni fa, non fu d'accordo perché riteneva che la grandezza del carro impedisse la possibilità di eseguire #l'offertorio#. Grande è la devozione familiare per la Madonna del Monte che si esprime con la realizzazione del carro e con la trasmissione ai miei due figli di questa devozione. Nelle #passate# passano solo i maschi, mentre le femmine sono addette all'#imbellimento# del paese: a fare il portale e abbellire le finestre. Il carro è sempre lo stesso, ma ogni anno viene modificato e ritoccato rispetto all'anno precedente. Viene trainato da un trattore, coperto di spighe di grano e "verdura"; ma alcuni oggi lo coprono con canne e #stoline#. Si chiamano #fontane# perché è nella tradizione mettere sul carro una pompa che manda zampilli d'acqua, ma questo vale solo per la categoria dei #villani# che mettono sui carri la verdura, anche se nel gergo popolare tutti i carri vengono chiamati #fontane#. Ai tempi del nonno che #passava# con i #bifolchi#, prima di andare al Santuario si tirava #il sorco dritto#. A Marta esistevano diversi gruppi di #bifolchi# che tiravano il solco e ogni anno questo per la festa veniva tirato da uno di questi gruppi. Il giorno della festa il solco veniva tirato intorno alle 5 di mattina; dopo si andava alla Madonna. Erano solo i maschi ad andare; una celebrazione che era chiamata #perseveranza#, e dal piazzale della Madonna si vedeva il solco dritto. Per tirare il solco dritto era necessaria molta destrezza, visto che il lavoro si faceva ad occhio e ci voleva fermezza per tenere le bestie. Il nonno diceva infatti che quando si tirava il solco non bisognava mai guardare indietro e che bisognava avere "la destrezza di imbiffarlo sempre dritto". Il giorno della festa i #bifolchi# portano sempre alla Madonna gli attrezzi del lavoro dei campi, mentre i #pastori# offrono i prodotti della pastorizia. Qualcuno i prodotti li lascia realmente, ma alcuni li lasciano solo simbolicamente. Alcuni, come me stesso, l'#offertorio# vero e proprio lo fanno il giorno dopo, quando lasciano al parroco i loro prodotti. La ciambella è un biscotto, una tradizione che si faceva in onore della Madonna, perché quando il #passante# era al santuario il #signore# gli dava la ciambella. Ogni #signore# della categoria porta le ciambelle per tutti i #passanti# e le distribuisce al santuario. I #bifolchi# sono oggi circa ottanta. Per diventare #signori# ci si iscrive, alla fine della #passata#. Al terzo giro delle #passate#, il vecchio #signore# passa il #palio# al nuovo #signore# sotto all'altare. Si fa l'inchino alla Madonna e si passa il #palio#. Il #canto delle passate# lo fanno i #villani#, in particolare i mietitori, i vangatori e i falciatori, questi ultimi eseguono il coro tipico della Madonna del Monte. L'invocazione alla Madonna ("Evviva Maria, Sia lodato il SS. Sacramento, Evviva la Madonna SS. Del Monte, Evviva Gesù e Maria") viene declamata da tutte le categorie. In passato, nella categoria dei #casenghi#, il #signore# dei #casenghi#, una volta arrivato al santuario, si metteva di fianco al cavallo e invitava tutti gli altri #casenghi#, dicendo: "E volemo dì 'na vorta evviva?". E tutti insieme facevano alla Madonna l'invocazione. I martani hanno una grandissima devozione per la Madonna. Quando si prepara il carro, si addobba con il #maggio#, che viene raccolto alla vigilia della festa con qualsiasi condizione climatica e collocato sul carro nella vigilia, poche ore prima della festa.
AT ATTORE INDIVIDUALE
ATT ATTORE
ATTI Ruolo pastore
ATTZ Nazionalità italiana
ATTN Nome Calandrelli Mario Franco
ATTS Sesso M
ATTE Età 78
DO FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
VDC DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
VDCX Genere documentazione allegata
VDCP Tipo CD Rom
VDCR Autore Ballacchino Katia
VDCE Ente Proprietario ICCD
VDCA Titolo Devozione per la Madonna SS. del Monte
VDCN Codice Identificativo ICCD-DEAV 0293_1
VDCT Note Devozione per la Madonna SS. del Monte e saperi relativi alla preparazione del carro del pastore per la festa omonima/ 00:00:01
VDCD Data 2006/09/26
VDC DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
VDCX Genere documentazione allegata
VDCP Tipo CD Rom
VDCR Autore Ballacchino Katia
VDCE Ente Proprietario ICCD
VDCA Titolo Devozione per la Madonna SS. del Monte
VDCN Codice Identificativo ICCD - DEAV 0242_1
VDCT Note Devozione per la Madonna SS. del Monte e saperi relativi alla preparazione del carro del pastore per la festa omonima/ 00:00:01
VDCD Data 2009/09/26
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Galli Quirino, La barabbata di Marta. Saggio su un rito spettacolo, Viterbo, Cultura subalterna, 1982
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA De Sanctis Ricciardone Paola, La Madonna e l'aratro: aspetti rituali ed ergologici nella festa della Madonna del Monte a Marta, Roma, Officina, 1982
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Tarquini Alfredo, La storia delle passate nella festa della Madonna del Monte di Marta, Viterbo, Tip. A. Quatrini, 1975
ACCESSO AI DATI
ADS SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI
ADSP Profilo di Accesso 2
ADSM Motivazione scheda contenente dati personali
CM COMPILAZIONE
CMP COMPILAZIONE
CMPD Data 2009
CMPN Nome Broccolini Alessandra
RSR Referente Scientifico Tucci Roberta
FUR Funzionario Responsabile Simeoni Paola Elisabetta
AN ANNOTAZIONI
OSS Osservazioni L'intervistato è un pastore la cui famiglia, martana da 7 generazioni, come ci tiene a sottolineare, ha sempre lavorato nella pastorizia e con i buoi. Il nonno era, infatti, #bifolco# ed era noto a Marta perché fu l'ultimo a tirare il solco dritto per la Madonna del Monte nel 1935. L'attività di allevamento portata avanti dall'intervistato è di tipo familiare; l'uomo è aiutato dai due figli e le loro rispettive famiglie. Lavorano nell'azienda uomini e donne alla pari, anche se la donna - ammette l'intervistato - che pure svolge gli stessi lavori maschili, lavora di più dell'uomo. L'intervistato ha una fortissima devozione per la Madonna SS. del Monte; ha disseminato i suoi numerosi oggetti "d'affezione" della vita del pastore" in quattro grandi magazzini, appendendoli alle pareti, in ciascuno dei quali troneggia in bella vista una grande immagine della Madonna del Monte adornata di addobbi vegetali. Più volte durante l'intervista l'uomo si emoziona nel ricordare episodi di vita del nonno e nel parlare della sua devozione per la Madonna. Partecipa fin da piccolo alla festa con un carro dedicato alla pastorizia. Per l'occasione ha infatti riprodotto un modello di capanna del pastore (ridotta di due terzi rispetto all'originale), al cui interno ha collocato numerosi oggetti di lavoro e di vita quotidiana del pastore. L'intervistato possiede una collezione di notevole interesse etnoantropologico, che documenta la vita e le abitudini alimentari del pastore e del contadino nella zona dell'alto viterbese del lago di Bolsena.