R12 - 01194757

CD CODICI
TSK Tipo Scheda BDI
LIR Livello ricerca P
NCT CODICE UNIVOCO
NCTR Codice regione R12
NCTN Numero catalogo scheda 01194757
ESC Ente schedatore ICCD
ECP Ente competente S127
RV RELAZIONI
ROZ Altre relazioni 1201194757
DB DEFINIZIONE BENE
DBD Denominazione Saperi relativi alla preparazione della zuppa di pesce di lago #sbroscia#
DBC Categoria saperi
RD REDAZIONE
RDM Modalità di Redazione terreno
LA ALTRE LOCALIZZAZIONI GEOGRAFICHE-AMMINISTRATI
TLC Tipo di localizzazione localizzazione di rilevamento
PRV LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA
PRVS Stato Italia
PRVR Regione Lazio
PRVP Provincia VT
PRVC Comune Bolsena
PRT Contesto rilevamento nel contesto
DR DATI DI RILEVAMENTO
DRV Ente responsabile ICCD
DRT Denominazione della ricerca Progetto PACI 1
DRR Responsabile della ricerca Simeoni Paola Elisabetta
DRL Rilevatore Broccolini Alessandra
DRD Data rilevamento 2009/08/13
CA OCCASIONE
CAO Altra Occasione testimonianza su richiesta
CU COMUNICAZIONE
CUV VERBALE
CUVM Voce/i maschile/i 2
DA DATI ANALITICI
DRS Descrizione del Bene La tecnica di preparazione del piatto prevede l'acqua del lago e diversi tipi di pesce (tinca, luccio, anguilla, coregone). Il modo di tradizionale di preparazione del piatto è nel #pignatto# vicino al fuoco (e non sul fuoco) sulla sabbia del lago. Si mettono a rosolare gli ingredienti e si mettono uno ad uno i pesci, iniziando dalla tinca che è il pesce più duro. Una volta messo il #pignatto# vicino al fuoco e nel momento in cui #scrocca il bollore#, di tanto in tanto il #pignatto# va #'nsacchettato#, girato dal manico con movimenti sussultori e non girato con una posata, per mescolare gli ingredienti della #sbroscia# nel #pignatto# senza rovinare i #rocchi# di pesce. I tempi di cottura dei diversi pesci prevedono che prima si facciano cuocere la tinca e il luccio e successivamente il coregone che è il pesce più tenero e cuoce prima; quando è cotta la patata, è pronta la zuppa. La tinca è fondamentale nella zuppa perché è il pesce più saporito, in particolare la testa, che è chiamato #il boccone del pescatore#. La #sbroscia# va presentata nel piatto con il pane #abbruscato# o raffermo messo al sole, che va messo a fette sotto alla zuppa. Sopra al pane vanno messi i diversi #rocchi# di pesce, le patate e sopra il sugo. I pesci vanno tagliati in #rocchi# (pezzi) prima di essere messi nel #pignatto# (si dice #arrocchiare# il pesce, cioè tagliare il pesce a #rocchi# per la #sbroscia#). L'acqua va messa calda, altrimenti la #sbroscia# #piglia di piscino#, cioè prende il sapore forte del pesce. Nella cottura della #sbroscia# con il #pignatto#, in una prima fase di cottura il #pignatto# va messo sulla brace; in un secondo momento, quando la zuppa bolle, si mette il #pignatto# vicino al fuoco. Se non si usa questo sistema la zuppa #prende di fumo#. La #sbroscia# va mangiata con le mani; in passato a volte venivano usate anche le forchette fatte con le canne. La #sbroscia# in genere viene preparata e consumata in occasioni amicali, un pranzo con gli amici sul lago e raramente in famiglia. Generalmente viene preparata dagli uomini. Origini della #sbroscia#.
AT ATTORE INDIVIDUALE
ATT ATTORE
ATTI Ruolo pescatore bolsenese
ATTZ Nazionalità italiana
ATTN Nome Dottarelli Tonino #Scaglietti#
ATTS Sesso M
ATTE Età 56
AT ATTORE INDIVIDUALE
ATT ATTORE
ATTI Ruolo pescatore martano/bolsenese
ATTZ Nazionalità italiana
ATTN Nome Biondi Giuseppe #Peppe#
ATTS Sesso M
ATTE Età 57
DO FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
VDC DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
VDCX Genere documentazione allegata
VDCP Tipo CD Rom
VDCR Autore Ballacchino Katia
VDCE Ente Proprietario ICCD
VDCA Titolo Saperi sulla preparazione della #sbroscia#
VDCN Codice Identificativo ICCD-DEAV 0227
VDCT Note Saperi relativi alla preparazione della zuppa di pesce di lago bolsenese #sbroscia#/ 00:05:08
VDCD Data 2009/08/13
BIL BIBLIOGRAFIA - CITAZIONE COMPLETA Casaccia Mauro - Quattranni Antonio, Ambiente, pesca, tradizioni del lago di Bolsena, Citta di Bolsena editrice, 1988
ACCESSO AI DATI
ADS SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI
ADSP Profilo di Accesso 2
ADSM Motivazione scheda contenente dati personali
CM COMPILAZIONE
CMP COMPILAZIONE
CMPD Data 2009
CMPN Nome Broccolini Alessandra
RSR Referente Scientifico Tucci Roberta
FUR Funzionario Responsabile Simeoni Paola Elisabetta
AN ANNOTAZIONI
OSS Osservazioni La #sbroscia# è una zuppa di pesce di lago, o #acquacotta# di pesci di lago, che veniva e viene mangiata tradizionalmente dai pescatori del lago di Bolsena. E' un piatto composto da aglio, olio, patate, pomodoro, mentuccia, prezzemolo e pesci di lago, che sono: la tinca, il luccio, l'anguilla, il coregone, il persico e i gamberi di lago. Una volta cotta nella pentola o vicino al fuoco nel #pignatto#, la #sbroscia# viene servita in piatti di terracotta (#scodelle#). Il termine #sbroscia# sembra derivi dal toscano. Nel territorio dell'alto viterbese la #sbroscia# intesa come zuppa di pesce di lago definisce un uso bolsenese che i martani non sempre riconoscono. I pescatori di Marta, infatti, spesso preferiscono chiamarla "zuppa di pesce di lago". Non tutti inseriscono il coregone nella #sbroscia#, in quanto il coregone è un pesce introdotto nel lago di Bolsena solo nel secolo scorso. La #sbroscia# in passato veniva cotta sul fuoco nel #pignatto#, contenitore di terracotta che veniva messo vicino al fuoco e rimescolato ogni tanto per favorire la cottura omogenea del pesce. Oggi nel territorio del lago la #sbroscia# è un piatto che connota l'appartenenza alla categoria dei pescatori e viene preparata per lo più da pescatori uomini in circostanze amicali (un pranzo o una cena con gli amici, preferibilmente presso la #cappanna#, cioè il ricovero che molti pescatori ancora oggi hanno sul lago e dove in passato i pescatori e le loro famiglie risiedevano durante la stagione estiva). In passato veniva mangiata con le mani o con posate fatte con la canna del lago e veniva usata (e ancora in parte viene usata) acqua di lago. L'intervista si svolge nella #cappanna# sul lago del primo intervistato, dove le sorelle dell'intervistato sono intente a filettare e preparare il coregone. La famiglia del primo testimone, la madre e le due sorelle, è tutta impiegata nella lavorazione del pesce di lago, soprattutto la filettatura del coregone e la preparazione di filetti di coregone o di tinca marinati, che vengono venduti ad una clientela privata. In passato l'intervistato, insieme all'altro intervistato e ad altri soci, aveva formato una cooperativa che, oltre alla pesca, provvedeva a vendere il pesce al dettaglio e a lavorarlo marinato e affumicato. Per ragioni varie la cooperativa si è sciolta e il laboratorio nel 2009 è stato chiuso. Tra i due testimoni del presente bene c'è una profonda amicizia. Il secondo testimone è originario di Marta, ma vive a Bolsena, dove si è sposato, da 30 anni. Viene, come l'altro intervistato, da una famiglia di pescatori. E' proprietario del #pignatto# che viene citato nell'intervista come oggetto fondamentale del passato per la cottura della #sbroscia# e lo conserva gelosamente avendolo ereditato dal suocero, anche lui pescatore.